Il censimento degli alberi monumentali

TOSCOLANO MADERNO – Si è concluso a Toscolano Maderno il censimento degli alberi secolari. Selezionate 46 piante o gruppi di piante. La Regione dirà quali meritano lo status di “albero monumentale”.

Talvolta ci fermiamo ad osservarli incuriositi. Quanti anni avrà? Quanto sarà alto? Sono gli alberi monumentali, tesori della natura che costellano i nostri paesi e i nostri boschi e che, per legge (la n. 10 del 2013 sullo sviluppo degli spazi verdi), dovrebbero essere censiti dai Comuni al fine di istituire un apposito elenco.

Ma sono pochi gli enti locali – per scarsa sensibilità, per mancanza di personale o di conoscenze tecniche – che hanno adempiuto a quest’obbligo. Tra questi c’è Toscolano Maderno, dove il censimento degli alberi monumentali si è concluso in questi giorni.

«Siamo partiti da ricerche precedenti – spiega l’esperta forestale Elisa Carturan, incaricata dal Comune – come il censimento Belotti-Bonaspetti dell’87, la Guida agli alberi maestosi del Parco scritta da Didi Lanzini nel 2002, i dati già in possesso della Forestale e le indicazioni della cittadinanza. Alla fine sono state selezionate 46 piante o gruppi di piante».

L’elenco sarà ora trasmesso alla Regione, che tramite il Corpo Forestale dello Stato identificherà quelle d’interesse nazionale, meritevoli cioè dello status di “albero monumentale” e degli interventi di tutela e valorizzazione che ne conseguono. A Toscolano si conta di candidare al titolo onorifico almeno una decina di piante. Tra queste il mitico «piantù» (foto sopra), un platano monumentale che da secoli ombreggia il lungolago di Maderno. O i patriarchi verdi che svettano nel Parco Bernini: in particolare un cedro del Libano e un cedro dell’Himalaya, che superano per dimensioni le soglie nazionali richieste per ottenere la qualifica di «monumentale». Il cedro dell’Himalaya, per intenderci, ha una circonferenza del tronco di 5,7 metri e ne misura 34 di altezza. C’è poi il maestoso castagno dei Signagnöi, posto a 1.100 m. di altitudine, a Passo Spino: è il castagno più alto dell’Alto Garda. Non contano solo le dimensioni, ma anche i valori storici e paesaggistici. Così nel censimento sono finiti pure gli ulivi della villa romana.

L’obiettivo è la tutela di questi monumenti vegetali: la legge prevede sanzioni da 5mila a 100mila euro se vengono abbattuti (salvo per casi motivati) o danneggiati.

Ma ci sono anche risvolti culturali e possibili valorizzazioni ai fini turistici: «Segnaleremo i punti gps di questi alberi – spiega i vicesindaco Davide Boni – nella cartografia online del comune, in modo che chiunque possa raggiungerli con facilità». Diventeranno insomma le tappe di un curioso itinerario tematico.

cedro del libano parco Bernini
Il maestoso cedro del Libano di parco Bernini.
cedro dell'himalaya parco Bernini
Un altro patriarca verde al parco Bernini, un cedro dell’Himalaya.
Castagno dei Sigagnoi
Castagno dei Sigagnoi, a 1.100 m. di altitudine, a Passo Spino: è il castagno più alto dell’Alto Garda.

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