Depurazione, pressing dei sindaci sul governo

GARDONE RIVIERA – Depurazione, appello dei sindaci alle istituzioni regionali e nazionali: “Il progetto di depurazione priorità assoluta per il lago”.

Gli amministratori gardesani, che venerdì scorso a Gardone hanno partecipato all’assemblea dell’associazione temporanea di scopo “Garda Ambiente” (altre info qui: www.lagodigarda.it/ATS-Garda-Ambiente), hanno predisposto una relazione sulla necessità e urgenza dell’attuazione del progetto di riqualificazione del sistema di depurazione del lago, tramite la quale si chiede  al Presidente del Consiglio, al Governo, alle Regioni Lombardia, Veneto e Provincia Autonoma di Trento di «porre in essere ogni idonea iniziativa amministrativa atta a reperire le necessarie risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione del progetto unitario preliminare relativo agli interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui del bacino del Garda».

Contestualmente si sollecitano i parlamentari delle Regioni interessate ad intraprendere le opportune iniziative e azioni politiche nei confronti delle sopraelencate istituzioni.

depuratore Peschiera
Il depuratore di Peschiera.

Ecco la relazione sulla necessità e urgenza dell’intervento “Piano di salvaguardia del territorio e delle acque del lago di Garda e della tutela ecologica per il trattamento dei rifiuti liquidi e il trasferimento e la depurazione delle acque”.

Le acque del lago di Garda, (370 Kmq di superficie, circa 50 Km cubi di volume) rappresentano il 40% della risorsa idrica potabile disponibile della Nazione. Una risorsa idrica di fondamentale importanza strategica per l’uso umano delle presenti e future generazioni, nonché elemento fondante dell’economia di un territorio ad altissima vocazione turistica: circa 25 milioni di presenze turistiche che generano un ingente prodotto interno lordo a vantaggio del territorio e dello Stato.

Tali acque hanno ottime caratteristiche qualitative come confermato dal recente studio europeo Eulakes, finanziato dal Central Europe – Interreg IV, di cui la Comunità del Garda ha svolto il ruolo di capofila/lead partner.

Inoltre le analisi delle Agenzie regionali in tema di qualità delle acque di balneazione certificano l’idoneità delle 125 spiagge regolarmente e periodicamente sottoposte a controllo in base alla legge nazionale.

L’unica “fonte inquinante” rimasta è quella umana determinata da circa 450.000 residenti rivieraschi e dell’immediato entroterra e la già citata fortissima presenza turistica. Tale problema, ad iniziativa della Comunità, è stato affrontato e risolto, fin dagli anni ’70 del secolo scorso, mediante la realizzazione di opere per la tutela ecologica: depuratore a valle (Peschiera del Garda) e collettore circumlacuale e sublacuale nei quali sono ancora oggi convogliati i reflui di residenti ed ospiti.

A distanza di circa 40 anni i segnali di vecchiaia del sistema di tutela ecologica e soprattutto le condotte sublacuali, sono già fortemente percepibili e si rivela urgente un intervento che elimini il rischio, gravissimo, di non tenuta delle stesse condotte e un malaugurato sversamento a lago dei liquami e che tale evento comporterebbe.

È pertanto essenziale che le opere infrastrutturali per la salvaguardia ecologica del Garda, a distanza di oltre un quarantennio, possano essere sistemate, potenziate, in parte ricostruite e adeguate al numero, non solo dei residenti ma anche dei turisti che si è decuplicato negli ultimi decenni.

Il piano di salvaguardia prevede, in sintesi, la realizzazione di un nuovo depuratore in area lombarda, il potenziamento di quello tuttora funzionante di Peschiera, la costruzione di un nuovo e più moderno sistema di collettazione e, soprattutto, la dismissione delle condotte sublacuali soprattutto dopo gli eventi di terremoto intercorsi proprio nelle zone interessate.

Ricordo infine che la Comunità del Garda (www.lagodigarda.it) da oltre un cinquantennio costituisce il luogo di sintesi politica unitaria di più territori appartenenti a tre regioni, quattro province, una sessantina di comuni e altri enti sovraccomunali, in virtù altresì di specifici atti politico-amministrativi interregionali quali il protocollo interregionale d’intesa (1984), l’Autorità Interregionale per il Garda (1988) e l’Accordo quadro interregionale (2012).

Ad iniziativa della Comunità del Garda, l’11 settembre 2015 è stata costituita un’associazione temporanea di scopo (ATS) individuando quale soggetto capofila e mandatario, la Comunità del Garda, con funzioni di coordinamento generale e di referente amministrativo e finanziario, stante la sua:

– adeguata capacità di gestione di fondi pubblici;

– capacità di garantire il buon funzionamento del piano come avvenuto nella direzione e gestione del progetto europeo Eulakes di cui la Comunità del Garda è stata capofila anche per i laghi Neusiedl (Austria) Balaton (Ungheria) e Charzykowskie (Polonia);

– composizione fortemente rappresentativa del territorio coinvolto nel progetto;

– sede all’interno del proprio ambito locale.

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