Sant’Ercolano, la Riviera celebra il suo patrono

MADERNO – Si celebra Sant’Ercolano, patrono di Maderno e dell’intera Riviera. Mercoledì 10 concorso di madonnari, giovedì 11 i fuochi, venerdì 12 la benedizione del lago.

La storia del patrono di Maderno e della Riviera gardesana disegnata sull’asfalto. Mercoledì 10 torna, anche quest’anno, il concorso «Madonnari per Sant’Ercolano».

La VI edizione dell’evento si svolgerà in piazza San Marco e dintorni mercoledì 10 con il seguente programma: alle 9 i madonnari si metteranno all’opera; alle 9 e alle 14.30 lezioni gratuite per bambini “Impara l’arte dei madonnari”; dalle 17 alle 21.30 votazione della giuria popolare e della giuria tecnica. In serata musica e premiazioni dell’opera migliore. L’evento è realizzato nell’ambito del concorso nazionale “Madonnari in tour. L’arte sulle strade”.

madonnaro
Madonnari in piazza a Maderno per la festa di Sant’Ercolano.

La manifestazione, che si prefigge di tramandare questa tradizione artistico-culturale così antica, apre i festeggiamenti per Sant’Ercolano, che culmineranno con i fuochi d’artificio in programma giovedì 11 alle 23 nel golfo di Maderno.

Ricordiamo che per l’occasione Navigarda organizza la tradizionale crociera notturna sulle motonavi Brennero e Mincio per ammirare i fuochi dal lago (info: www.navigazionelaghi.it). Inoltre, giovedì e venerdì fiera di Sant’Ercolano sul lungolago e venerdì alle 21 concerto della banda in piazza San Marco.

Italia motonave Navigarda
In occasione dei fuochi per Sant’Ercolano la Navigarda propone, come da tradizione, la crociera notturna per ammirare lo spettacolo pirotecnico dal lago.

La ricorrenza prevede anche alcune funzioni religiose. Giovedì 11 agosto alle 21.30 nella chiesa parrocchiale la «Grande preghiera a S.Ercolano»; venerdì 12 agosto, giorno della festa patronale, alle 9 la messa; alle 10.30 la benedizione del lago; alle 11 la messa solenne; alle 17.30 vespri e benedizione.

Ercolano, il santo della Riviera

La storia della vita di Ercolano (che per volere del Cardinale Carlo Borromeo venne fissata in un volumetto scritto in latino dal vicario Bartolomeo Vitali nel 1584 e tradotto in lingua italiana quasi due secoli dopo) si presenta particolarmente interessante proprio relativamente al periodo che Ercolano, vescovo di Brescia dal 552 al 579, trascorse sul Garda, dopo aver lasciato la sede vescovile di cittadina per l’eremitaggio in quel di Campione, dove morì in odore di santità.

Secondo documenti e scritti di varie epoche, dove storia e leggenda si intrecciano vorticosamente fino a confondersi l’una con l’altra, al Santo si devono numerosi miracoli e prodigi che gli valsero la venerazione e l’amore dei gardesani. Una devozione che trova conferma nella curiosa leggenda sorta sulle vicende relative alla sua sepoltura. Si racconta che per risolvere la contesa scoppiata tra le comunità della riviera che tutte volevano custodire la salma di Ercolano nel proprio territorio, i reggenti pubblici dell’epoca deliberarono di affidare la combattuta decisione al volere divino: posero il cadavere su una barca senza governo, abbandonata in mezzo la lago, e stabilirono di seppellirlo dove essa, spinta dalle correnti, avesse raggiunto la riva.

Come noto il corpo del Santo approdò a Maderno e nel punto preciso dove la barca toccò terra, sul tratto di lungolago situato di fronte all’attuale chiesa parrocchiale, esiste ancora una lapide a ricordo dell’evento. Per i madernesi quel tratto di lago divenne addirittura luogo di culto: «Ivi l’acqua migliore e più salubre -si legge nel volumetto cinquecentesco del Vitali- si cavava per darla agli infermi. E di più che di quantunque spesse volte ivi siano caduti dei fanciulli nessuno è mai annegato, benché l’acqua vi fosse profondissima. Un devoto rispetto ancora fino ai nostri tempi si è portato a quel luogo, essendo tassate delle pene a chiunque ardisse imbrattare quell’acqua, o in altro modo profanarla».

 

Sant'Ercolano
La lapide che ricorda il punto in cui approdò la barca con le spoglie di Sant’Ercolano.

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