Fuochi d’artificio per Sant’Ercolano

MADERNO – Si celebra Sant’Ercolano, patrono di Maderno e dell’intera Riviera. Questa sera, giovedì 11, i fuochi artificiali e domani, venerdì 12, la tradizionale benedizione del lago.

I festeggiamenti per Sant’Ercolano culmineranno anche quest’anno con i fuochi d’artificio in programma questa sera, giovedì 11, alle 23 nel golfo di Maderno.

Ricordiamo che per l’occasione Navigarda organizza la tradizionale crociera notturna sulle motonavi Brennero e Mincio per ammirare i fuochi dal lago (info: www.navigazionelaghi.it).

Inoltre, giovedì e venerdì fiera di Sant’Ercolano sul lungolago e venerdì alle 21 concerto della banda in piazza San Marco.

La ricorrenza prevede anche alcune funzioni religiose. Giovedì 11 agosto alle 21.30 nella chiesa parrocchiale la «Grande preghiera a Sant’Ercolano»; venerdì 12 agosto, giorno della festa patronale, alle 9 la messa; alle 10.30 la benedizione del lago; alle 11 la messa solenne; alle 17.30 vespri e benedizione.

Sant'Ercolano
Il monumento a Sant’Ercolano, in piazza a Maderno

Ercolano, il santo della Riviera

La storia della vita di Ercolano (che per volere del Cardinale Carlo Borromeo venne fissata in un volumetto scritto in latino dal vicario Bartolomeo Vitali nel 1584 e tradotto in lingua italiana quasi due secoli dopo) si presenta particolarmente interessante proprio relativamente al periodo che Ercolano, vescovo di Brescia dal 552 al 579, trascorse sul Garda, dopo aver lasciato la sede vescovile di cittadina per l’eremitaggio in quel di Campione, dove morì in odore di santità.

Secondo documenti e scritti di varie epoche, dove storia e leggenda si intrecciano vorticosamente fino a confondersi l’una con l’altra, al Santo si devono numerosi miracoli e prodigi che gli valsero la venerazione e l’amore dei gardesani. Una devozione che trova conferma nella curiosa leggenda sorta sulle vicende relative alla sua sepoltura. Si racconta che per risolvere la contesa scoppiata tra le comunità della riviera che tutte volevano custodire la salma di Ercolano nel proprio territorio, i reggenti pubblici dell’epoca deliberarono di affidare la combattuta decisione al volere divino: posero il cadavere su una barca senza governo, abbandonata in mezzo la lago, e stabilirono di seppellirlo dove essa, spinta dalle correnti, avesse raggiunto la riva.

Come noto il corpo del Santo approdò a Maderno e nel punto preciso dove la barca toccò terra, sul tratto di lungolago situato di fronte all’attuale chiesa parrocchiale, esiste ancora una lapide a ricordo dell’evento. Per i madernesi quel tratto di lago divenne addirittura luogo di culto: «Ivi l’acqua migliore e più salubre -si legge nel volumetto cinquecentesco del Vitali- si cavava per darla agli infermi. E di più che di quantunque spesse volte ivi siano caduti dei fanciulli nessuno è mai annegato, benché l’acqua vi fosse profondissima. Un devoto rispetto ancora fino ai nostri tempi si è portato a quel luogo, essendo tassate delle pene a chiunque ardisse imbrattare quell’acqua, o in altro modo profanarla».

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