Un accordo per valorizzare Grotte di Catullo e castello

SIRMIONE – Firmato il protocollo d’intesa tra il Polo museale regionale della Lombardia e il Comune di Sirmione per la valorizzazione di Castello scaligero e Grotte di Catullo.

Una doppia firma che rappresenta un importante passo in avanti per la vita turistica e culturale di Sirmione. Ieri mattina – sabato 1 ottobre 2016 – il direttore del Polo museale regionale della Lombardia dott. Stefano L’Occaso e il Sindaco di Sirmione Alessandro Mattinzoli  si sono dati appuntamento proprio nel Castello scaligero sirmionese per firmare davanti alla stampa, a rappresentanti del consiglio comunale e delle associazioni di categoria il protocollo d’intesa per la realizzazione di iniziative comuni che valorizzino i due siti museali della cittadina: il Castello scaligero e le Grotte di Catullo.

«Tra i dieci musei gestiti in Lombardia – dichiara il direttore del Polo museale regionale Stefano L’Occaso – il nucleo museale di Sirmione ha un peso determinante sia per i numeri che per il fascino dei luoghi. Stiamo lavorando molto in collaborazione con il Comune di Sirmione per la valorizzazione di questi musei e con la Sopraintendenza di Brescia stiamo portando avanti un progetto di restauro e messa in sicurezza della darsena, con la prospettiva di aprirla al pubblico per l’autunno 2017. Abbiamo già richiesto a Roma il biglietto unisco museale per Castello e Grotte, con valenza promozionale per entrambi i siti».

«Siamo convinti che la giornata di oggi rappresenti un passaggio importante culturale e turistica per Sirmione – afferma il sindaco Alessandro Mattinzoli –. L’obiettivo di questo accordo è favorire e incrementare la visibilità, la fruizione e l’attrattiva turistica di entrambi i due luoghi simbolo del nostro Comune. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo».

L’intesa rafforza dunque la collaborazione tra i due enti, che si impegnano a lavorare insieme per migliorare l’utilizzo e la promozione dei siti, ferme restando le responsabilità specifiche legate alla proprietà e alla gestione dei siti stessi.

La nuova collaborazione si concretizzerà in diverse azioni, come il coordinamento nella comunicazione, nell’organizzazione di manifestazioni, rassegne, spettacoli, ma anche matrimoni, e con una possibile apertura a una gestione integrata dei servizi, fino alla ricerca di eventuali forme di sponsorizzazione e di partecipazione a progetti nazionali o internazionali.

Il castello di sirmione visto dal lago. E' tra i primi venti musei ministeriali più visitati in Italia.
Il castello di sirmione visto dal lago. E’ tra i primi venti musei ministeriali più visitati in Italia.

Il castello scaligero

Riceve con oggi ulteriore impulso il Castello scaligero di Sirmione, uno dei meglio conservati in Italia, raro esempio di fortificazione lacustre che nel 2016 ha richiamato 240.000 visitatori (dato al 30 settembre 2016), con un trend in aumento di circa 20.000 presenze in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Il Castello di Sirmione è anche tra i primi venti musei ministeriali più visitati in Italia, esattamente al 17° posto.

Da secoli, la darsena della roccaforte sirmionese non è accessibile al pubblico e potrebbe presto tornare a esserlo grazie a un progetto di restauro voluto dal Polo museale regionale e grazie alla collaborazione della Soprintendenza di Brescia, che prevede la messa in sicurezza degli intonaci lungo le mura merlate, il restauro di una delle due torri angolari e la creazione di un percorso pedonale, importante per consentire l’accesso dei visitatori alla darsena. Quest’ultima è storicamente più recente del castello, risalente alla seconda metà del XIII secolo (circa al 1260) e con una funzione difensiva e di controllo portuale. Nel 1405 la cittadella passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia e in quel periodo fu costruita la darsena, come struttura di difesa delle navi, una copia in piccolo dell’Arsenale di Venezia, demarcata da tre cortine murarie merlate e da due torrette con accesso pedonale e ponte levatoio.

Il sito archeologico delle Grotte di Catullo conserva i resti di una delle maggiori ville residenziali dell’Italia settentrionale, originaria della fine del I secolo a.C.
Il sito archeologico delle Grotte di Catullo conserva i resti di una delle maggiori ville residenziali dell’Italia settentrionale, originaria della fine del I secolo a.C.

Le Grotte di Catullo

Sulla punta della penisola sirmionese, l’area archeologica delle Grotte di Catullo si estende per 20.000 metri quadrati all’interno di un complesso di ben 70.000 mq, un luogo di grande fascino, meta di oltre 200.000 visitatori l’anno. Conserva al suo interno i resti di una delle maggiori ville residenziali dell’Italia settentrionale, originaria della fine del I secolo a.C. Fu abbandonata intorno al III d.C. La sua scoperta risale all’epoca rinascimentale, con il primo rilievo scientifico effettuato dal conte Girolamo Orti Manara nel XIX secolo.

Grazie alla sua posizione eccezionale, dall’alto dello sperone della penisola, la villa sirmionese domina l’intero lago di Garda ed è immersa nel verde, circondata da uno storico uliveto composto da oltre 1500 piante.

All’interno dell’area archeologica, dal 1999 è aperto il Museo archeologico di Sirmione, che espone reperti provenienti da questo e da altri siti del basso Garda. Sotto le Grotte, si trova la spiaggia Giamaica, con i suoi lastroni bianchi, annoverata tra le più belle e più fotografate al mondo. Oggi la spiaggia, grazie a una recente opera di risanamento, è agibile e aperta regolarmente al pubblico.

I due siti museali, Castello e Grotte, sono diretti dalla dottoressa Nicoletta Giordani.

Il direttore del Polo museale regionale della Lombardia dott. Stefano L’Occaso e il sindaco di Sirmione Alessandro Mattinzoli.
Il direttore del Polo museale regionale della Lombardia dott. Stefano L’Occaso e il sindaco di Sirmione Alessandro Mattinzoli.

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