Alberi di Natale, nuove case per i persici

LAGO DI GARDA – Una cinquantina di alberi di Natale dismessi dopo l’Epifania posati sui fondali dai pescatori. Diventeranno “nursery” per i pesci.

Domenica mattina le realtà aderenti all’Unione pescatori sportivi del Garda (UPSdG), coadiuvati da associazioni di sub, ne hanno collocati una cinquantina sui fondali di cinque località gardesane: a Maderno, nelle acque antistanti il campo ippico sul lungolago, nella cittadina trentina di Riva e nei centri veronesi di Malcesine, Torri del Benaco e Garda.

L’iniziativa, concordata con l’Ufficio Pesca di Regione Lombardia e l’Autorità di Bacino, è finalizzata alla salvaguardia del persico reale, che nell’intreccio dei rami di pini e abeti troverà l’habitat ideale per deporre le uova e crescere al riparo dei predatori.

«Abbiamo recuperato – spiega Maurizio Scarmigliati, segretario dell’UPSdG, che riunisce una decina di associazioni di pescatori dilettantistici per un totale di mille soci – gli alberi dismessi da Comuni, associazioni e privati. Ora li abbiamo posato a due distinte profondità: alcuni tra i 7 e i 10 metri, dove il persico depone le uova, altri intorno ai 40 metri, dove costituiranno un rifugio nel quale i nuovi nati potranno trovare riparo».

Il progetto, già attuato in forma sperimentale negli anni scorsi a Riva del Garda, si rifà all’antica consuetudine di ammassare sul fondo dei laghi prealpini fascine di rami che costituivano un habitat ideale per i persici.

«Gli alberi – continua Scarmigliati – sono stati calati in acqua dalle barche dei nostri soci e sistemati sul fondale dalle associazioni di subacquei. Abbiamo scelto zone in cui si trovano palestre per le immersioni, in modo che i sub possano poi monitorare la situazione e verificare la buona riuscita del progetto».

Il progetto è una delle tante iniziative di tutela e salvaguardia delle specie ittiche programmate dall’UPSdG (www.upsdelgarda.it), i cui soci hanno bene inteso che la loro passione per la pesca non può che essere alimentata e sostenuta da un profondo rispetto per il delicato ambiente lacustre e per le specie che ancora lo popolano.