La strada più bella del mondo compie 104 anni

TREMOSINE  – Quando fu inaugurata, il 18 maggio del 1913, il corrispondente della Frankfurter Zeitung la battezzò “la strada più bella del mondo”. Wiston Churcill la definì “l’ottava meraviglia”.

La Provinciale 38, la Porto-Pieve che dalla Gardesana sale agli altopiani di Tremosine attraversando la forra del torrente Brasa, è un’ardita opera d’ingegno.

I lavori iniziarono nel 1908 e durarono oltre 4 anni, con maestranze specializzate nelle opere di mina provenienti soprattutto da Serle (BS).

La progettò Arturo Cozzaglio (ingegnere senza laurea, idrologo e geologo, ideatore e realizzatore di opere di scienza costruttiva, pittore, studioso, brillante autodidatta), che fu anche il direttore dei lavori. Ne furono invece promotori i due preti di Tremosine, Giacomo Zanini e Michele Milesi (quest’ultimo a quel tempo era anche assessore comunale).

Questi convinsero della bontà dell’impresa, ritenuta da molti impossibile, il conte Vincenzo Bettoni, allora deputato, che interessò Giuseppe Zanardelli, capo del Governo.

Con un’apposita legge (la n°312 dell’8 luglio del 1903) si stabilì che il governo avrebbe finanziato metà dell’opera, un quarto sarebbe invece stato pagato dalla Provincia e il resto dal Comune.

Durante la costruzione della strada ci furono anche quattro morti sul cantiere: i loro nomi sono incisi su una lapide posta tra la galleria nuova e il ponte Camino (il primo, salendo, sul torrente Brasa). le vittime furono Fortunato Cozzaglio, Domenico Zanetti, Ubaldo Vabai e Giovanni Franzoni, il primo di Gaino, gli altri di Serle.

Il panorama mozzafiato che si apre sul Garda all'inizio della SP 38.
Il panorama mozzafiato che si apre sul Garda all’inizio della SP 38.

Il progettista Cozzaglio escogitò soluzioni brillantissime: il ritorno della strada verso il lago dopo il secondo ponte sul Brasa, sia per allungare il percorso così da evitare un’eccessiva pendenza, sia per impedire il passaggio della strada entro l’infida formazione rocciosa di calcare del Corlor, a strati fini e cedevoli; la deviazione del torrente in una galleria artificiale in modo da far occupare alla strada l’alveo del fiume sul fondo della forra; l’anello del ponte Alto, sempre alla forra; il vecchio ponte Obliquo (oggi sostituito da una struttura più recente), che non fu un vero ponte ma un ingegnosa muraglia, piena ma permeabile, costruita con la pazienza di un mosaicista disponendo piano per piano strati di blocchi di pietra di diametro sempre minore (l’acqua del Brasa trovava allora la sua via verso il lago passando tra un sasso e l’altro).

Le cronache narrano che il giorno dell’inaugurazione, il 18 maggio del 1913, la strada fu percorsa da auto e da un numero grandissimo di persone provenienti da tutta la provincia. In quell’occasione, un corrispondente della Frankfurter Zeitung la definì «la strada più bella del mondo».

La Strada della Forra ha collegato Tremosine al resto del mondo: il futuro è arrivato qui facendosi largo nella roccia a colpi di scalpello.

Oggi questa strada mitica, che lascia senza fiato chi vi transita, compie 104 anni.

Uno dei tunnel scavati nella roccia lungo la Porto-Pieve.
Uno dei tunnel scavati nella roccia lungo la Porto-Pieve.

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