Domenica musica e gastronomia in vetta al Pizzocolo

TOSCOLANO – Domenica 18 giugno l’appuntamento annuale organizzato dal Gruppo Amici del Monte Pizzocolo. Ci si incontra in allegria sulla montagna che domina Toscolano.

Il programma prevede alle 11 la santa messa, a seguire il sempre piacevole ed apprezzato concerto del Coro del Monte Pizzocolo, quindi momento conviviale con salamine, salame e formaggio, il tutto ovviamente annaffiato con un buon bicchiere di vino. Non mancherà certo un buon caffè, liscio o corretto a piacimento, fatto tassativamente con le 2 moke “magnum” del gruppo. Saranno anche acquistabili la maglietta ed il bicchiere (in acciaio) del socio.

L’evento è organizzato dal Gruppo Amici del Monte Pizzocolo, che ha edificato la Chiesetta in vetta in ricordi di tutti i Caduti in montagna e si cura del rifugio adiacente. La festa in vetta, alle 31^ edizione, è sempre molto partecipata.

Resta da segnalare che il Gruppo Amici del Monte Pizzocolo ha recentemente rinnovato le cariche del suo direttivo. Le cariche sociali per il quinquennio 2017/2021 sono le seguenti: Bertoli Guido presidente; Bazzani G.Pietro vice presidente; Dolci Sergio segretario tesoriere; Spagnoli G.Giacomo segretario portavoce; Rosa Pietro, Cavesti Umberto e Panizza Amedeo consiglieri.

www.amicipizzocolo.it

La vetta del Pizzocolo.
La vetta del Pizzocolo.

Il Pizzocolo (1582 metri), assieme alla catena del Monte Baldo sulla sponda veronese, è sicuramente la montagna che più caratterizza l’entroterra del lago di Garda.

Dalla vetta, meta di escursioni, il panorama è indimenticabile: spazia dalle Alpi agli Appennini, visibili soprattutto nei mesi invernali, quando l’aria è tersa. L’esperto può riconoscere tra le vette alpine a nord il gruppo Adamello-Presanella e il Brenta.

È visibile gran parte del bacino gardesano, con le sue sponde venete lungo le pendici del Baldo e il basso lago che si allarga fino alla cerchia delle colline moreniche. E, oltre, lo sguardo spazia sulla Pianura Padana. Qualcuno, addirittura, sostiene che in particolari condizioni climatiche e di nitidezza dell’aria sia visibile la laguna di Venezia.

È un panorama che ripaga ampiamente della fatica della scarpinata per salire alla vetta del Pizzocolo, chiamato Pisocòl in dialetto bresciano e Gù sulla sponda veronese, forse per via della sua vetta acuta. Così lo chiamò anche Giosuè Carducci, il quale, colpito dalla bellezza di questo monte mentre era commissario statale al liceo Bagatta di Desenzano, verso la fine dell’Ottocento, lo narrò nelle «Odi Barbare»: «Baldo, paterno monte, protegge la bella da l’alto co ‘l sopracciglio torbido: il Gu sembra un titano per lei caduto in battaglia, supino e minaccevole».

Il fantastico panorama che si ammira dalla vetta del Pizzocolo.
Il fantastico panorama che si ammira dalla vetta del Pizzocolo.

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