Il lago di Garda in kayak per l’Aido
LAGO DI GARDA – Sei giorni in kayak per oltre 160 chilometri sulle acque del lago per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della donazione degli organi.
Da Desenzano a Peschiera, con tappe a Toscolano-Maderno, Limone, Riva del Garda, Malcesine e Torri del Benaco. La settima edizione della «Garda in kayak pro AIDO», partita lunedì 26 giugno per concludersi sabato primo luglio, ha fatto tappa mercoledì 28 a Riva del Garda, a porto San Nicolò.
La manifestazione è organizzata da AIDO – l’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule – assieme alla Polisportiva 1CR.K360 di Salò, con la collaborazione dei 22 Comuni che s’affacciano sul Garda, tra cui Riva del Garda. La tappa rivana è in collaborazione con la Sezione locale della Lega Navale.
All’arrivo della tappa rivana c’era per l’Amministrazione comunale il vicesindaco Mario Caproni, che ha salutato i partecipanti (57, molti dei quali stranieri) assieme al vicepresidente di Aido Trentino Remo Caneppele, al presidente e al direttore sportivo della sezione rivana della Lega Navale Italiana Mario Folgheraiter e Massimiliano «Max» Concini e il responsabile dell’organizzazione Paolo Soncina.
Il vicesindaco Caproni ha informato della possibilità, attiva da questi giorni, di inserire nella carta d’identità il consenso o il diniego alla donazione di organi o di tessuti in caso di morte. La dichiarazione sarà poi registrata dal personale dell’anagrafe e inviata alla banca dati unica del Sistema informativo trapianti (SIT), consultabile 24 ore su 24 dai centri per i trapianti. La volontà potrà essere modificata in qualsiasi momento, nelle Apss, negli ambulatori dei medici di base, ai Centri regionali per i trapianti oppure in Comune.
AIDO è un’associazione di persone che accettano volontariamente di donare i propri organi, tessuti e cellule in caso di morte. L’Associazione ha sede legale e direzione operativa a Roma. Nacque come Donatori organi bergamaschi (DOB) nel febbraio 1973 a Bergamo. All’epoca della fondazione, in Italia era possibile solo il trapianto di rene e l’urgenza delle donazioni era amplificata dalla difficoltà che i nefropatici dovevano affrontare per sottoporsi alla emodialisi, unico trattamento possibile. Dopo solo quattro anni, AIDO superò i 70 mila iscritti e le 600 sedi comunali, e stipulò un accordo con il Ministero dell’Istruzione per far conoscere l’associazione e i suoi scopi nelle scuole italiane. Nel 1986 l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga conferì all’associazione la medaglia d’oro al merito della sanità pubblica.
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