Disabilità, a Toscolano una casa per il dopo di noi

TOSCOLANO – Ha avviato l’attività il centro diurno di aggregazione familiare “La Nostra Casa Famiglia Onlus”. Si gettano le basi per una vita indipendente dalla famiglia quando questa non ci sarà più .

Una casa accogliente dove poter trascorrere qualche giorno di vacanza con i propri familiari. Ma anche un centro diurno formativo e ricreativo per persone diversamente abili sufficientemente autonome nel campo intellettivo, fisico e relazionale.

E, nei programmi futuri, un luogo dove poter garantire un progetto di vita autonoma, in una casa dove i disabili possano aiutarsi a vicenda, sulla base dei principi introdotti dalla legge sul cosiddetto “dopo di noi”, approvata nel 2016 dalla Camera.

È tutto questo la residenza “La Nostra Casa Famiglia Onlus” (www.lanostracasafamiglia.it), attivata nella villa di proprietà della suore della Sacra Famiglia al civico 171 di via Trento, nel centro storico di Toscolano. L’immobile – da fine ‘800 di proprietà dalla congregazione religiosa che ha la sua casa generalizia a Castelletto di Brenzone – nei decenni era stato utilizzato come convitto, asilo e ricovero, e contava, fino agli anni Ottanta, la presenza di una ventina di religiose. Poi la crisi della vocazioni ha ridotto il numero di suore ed ora la villa è stata concessa in affitto a

La Nostra Casa Famiglia Onlus, di cui è presidente Franco Poletti. «Cercavamo un immobile per attuare i programmi di residenzialità previsti dalla legge sul dopo di noi – spiega Poletti – e abbiamo presentato il progetto alle Suore. A loro è piaciuto e in giugno la casa famiglia ha aperto i battenti».

L’immobile è una palazzina nobiliare di tre piani, affacciata da un lato su via Trento e dall’altro su un grande parco. Al piano terra ci sono i servizi comuni, e ai piani superiori 18 camere, con diverse tipologie di sistemazione (singole, doppie, appartamenti).

«Avviamo l’attività – spiega Poletti – come centro diurno per disabili con famiglie, offrendo ospitalità a persone con varie tipologie di disagio. La seconda fase del progetto prevede un approccio sperimentale al residenziale, con l’obiettivo finale di arrivare al co-housing previsto dalla legge, per favorire l’indipendenza dei disabili in alloggi che riproducano le condizioni abitative e relazionali». Nella struttura operano un educatore, maestri, psicologi e volontari con diverse specializzazioni.

Tutte le info sul sito www.lanostracasafamiglia.it.

La facciata della palazzina che si affaccia sulla centralissima via Trento. Nella foto sopra il retro della villa, affacciato su un vasto parco.
La facciata della palazzina che si guarda sul via Trento. Nella foto sopra il retro della villa, affacciato su un vasto parco.

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