Noleggio barche, nessun obbligo di iscrizione al Registro

TOSCOLANO MADERNO – Il Consiglio di Stato stabilisce che non c’è alcun obbligo di iscrizione al Registro Unità da Diporto in Locazione e Noleggio per le società nautiche del Garda bresciano. E’ già così sul Garda veronese e trentino. 

Una sentenza che farà discutere e che coinvolge il settore nautico del Garda bresciano.  E’ quella emessa dal Consiglio di Stato, che ribalta un precedente pronunciamento del Tar di Brescia e accoglie il ricorso presentato dalla ditta Garda Yachting Charter contro l’Autorità di Bacino Laghi di Garda ed Idro, che inibì al noleggiatore la prosecuzione dell’attività di locazione con natanti non iscritti Registro Unità da Diporto in Locazione e Noleggio, il  RUDLN.

Ma tale registro istituito da Regione Lombardia nel 1998 – fa notare il Consiglio di Stato – risulta abrogato nel 2005: «Deve dedursi – dice la sentenza – la intervenuta abrogazione, per incompatibilità con la disciplina statale sopravvenuta, delle disposizioni della Regione Lombardia recanti l’obbligo di iscrizione in un registro dei natanti da diporto utilizzati per locazione».

Il Consiglio di Stato fa inoltre notare un «contrasto dell’obbligo di iscrizione dei natanti al RUDLN con la normativa europea». Si legge infatti nella sentenza: «Secondo tale normativa le esigenze di sicurezza dei natanti sono più che presidiate dalla (sola) previsione di controlli sull’idoneità tecnica precedenti la loro immissione in commercio, controlli attuati mediante l’apposizione di una marcatura CE. In tal modo sarebbe perseguito l’obiettivo di ridurre gli oneri amministrativi gravanti sulle imprese. Che l’interesse primario alla sicurezza sia sufficientemente presidiato dal legislatore europeo e nazionale mediante la marcatura sarebbe confermato, ad avviso della società appellante, dal fatto che sulla sponda opposta del lago di Garda, ove opera la Regione Veneto, obblighi quale quello contestato, di iscrizione dei natanti in un registro, non sussistono più».

Lo stesso vale per l’area trentina del Benaco, come fa notare il Consiglio di stato ricordando «la determinazione dirigenziale della Provincia di Trento la quale, nel disciplinare l’attività di locazione o noleggio di natanti da diporto nei laghi del demanio provinciale, non prevede neppur essa obbligo alcuno di iscrizione in registri».

Vedremo che effetti avrà la sentenza del Consiglio di Stato sul comparto nautico del lago.

«Una decisione con effetto dirompente» ha dichiarato alla stampa l’avvocato bresciano Caterina Braga. Che aggiunge: «Finalmente operativa anche in Lombardia la semplificazione procedurale e l’eliminazione di spese ed oneri fortemente volute dal legislatore comunitario e recepite per legge in Italia sin dal 2005. Finalmente anche per gli operatori della nautica da diporto lombardi sono ripristinate condizioni di parità e di concorrenza con gli operatori nautici di altre regioni italiane, a cominciare da Veneto e Trentino che pure si affacciano sul medesimo Lago di Garda e che, subito dopo il Codice della Nautica da diporto del 2005, hanno applicato conforme normativa semplificatoria. Purtroppo in Lombardia questo non è avvenuto per ben 13 anni».

L’esistenza di normative e obblighi diversi, a seconda che il noleggiatore abbia sede sulla riviera bresciana, veronese o trentina, pur operando sul medesimo lago, effettivamente dà luogo a situazioni di disparità e concorrenza sleale.

Scarica qui la sentenza del Consiglio di Stato.

I commenti sono chiusi.