Riva del Garda per la parità di genere e contro la violenza

RIVA DEL GARDA - Il Comune di Riva del Garda ha aderito al Patto dei Comuni per la parità di genere e contro la violenza, un documento frutto della volontà di sindache e sindaci di ideare e sostenere azioni concrete basate sull’eguaglianza e la valorizzazione delle differenze per una società più equa, priva di stereotipi di genere e realmente paritaria.

Nel siglare il Patto i sindaci e le sindache sono consapevoli che scardinare modelli culturali che limitano ancora le possibilità di scelta e gli spazi di rappresentanza e partecipazione delle donne alla vita del Paese è un obiettivo necessario, ma non sufficiente.

Gli amministratori accettano la sfida più grande: la lotta, senza se e senza ma, alla violenza contro le donne, attuata coinvolgendo le comunità in un nuovo patto tra generi, giusto e rispettoso della ricchezza di ogni differenza.

Il Patto si articola in undici punti che si propongono di agire per la sensibilizzazione contro la diffusione di stereotipi, per il sostegno dei centri antiviolenza e case rifugio, per il coinvolgimento degli uomini in tema di parità, per il supporto alla conciliazione dei tempi famiglia-lavoro. Azioni che saranno condivise tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile impegnate sul tema e che annualmente le amministrazioni aderenti si impegnano a restituire ai propri cittadini.

Il Patto è nato lo scorso 8 marzo, sottoscritto dai dodici sindaci delle città metropolitane di Milano, Roma, Torino, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Messina, Napoli, Palermo, Reggio Calabria e dei Comuni di Padova e Varese. Di recente l’iniziativa è stata estesa a tutti i Comuni italiani.

Riva del Garda ha aderito con delibera della Giunta municipale n. 837 del 9 agosto 2018.

Riva del Garda.

 

Patto dei comuni per la parità e contro la violenza di genere
Noi Sindache e Sindaci aderiamo a questo Patto con la consapevolezza che la mancanza di pari opportunità tra donne e uomini, pur nella valorizzazione delle differenze, equivale alla violazione di un essenziale diritto umano e condanniamo qualsiasi forma di violenza e di potere di un sesso sull’altro.

Siamo consapevoli che il cammino per l’emancipazione femminile, accelerato negli ultimi 40 anni nel nostro Paese, ha già cambiato in meglio il volto dell’Italia, consentendo a molte donne di proseguire in un percorso di autodeterminazione personale e favorendo in alcuni contesti anche un cambiamento culturale. Siamo altresì consapevoli di quanto questo cammino sia ancora distante da un suo effettivo compimento e necessiti quindi di essere responsabilmente accompagnato dalla politica e dalle Istituzioni.

Siamo convinte/i che tutte le persone, a prescindere dal genere, possano trarre un reale beneficio da una società maggiormente egualitaria, costruita sul riconoscimento e la valorizzazione delle differenze. Tale società risulterebbe non solo più giusta ma anche più produttiva.

Siamo convinte/i che questo vada perseguito insieme, donne e uomini, e che sia un obiettivo che riguarda entrambi i generi.

Ci impegniamo a progettare e sostenere misure concrete e condivise che contribuiscano a migliorare la società e a portare reali benefici alle generazioni future a partire da un miglioramento della qualità della vita nelle città che amministriamo.

Noi Sindache e Sindaci riconosciamo che:
come sancito dalla Convenzione di Istanbul, la violenza di genere è conseguenza della disparità tra uomini e donne e si configura all’interno della nostra società come un fenomeno di carattere strutturale e non episodico o emergenziale ed è quindi opportuno perseguire, come indicato nella stessa Convenzione “le quattro P”: prevenzione, protezione delle vittime, perseguimento dei colpevoli, attuazione di politiche integrate.

E’ necessario promuovere una cultura che porti a una parità reale, priva di stereotipi di genere che possono essere prodromici a eventuali atti di discriminazione e violenza.

Questa convinzione comune guida le nostre azioni per affrontare un’importante sfida: contribuire a costruire una società più paritaria e più equa, che dia la possibilità a tutte le persone, indipendentemente dal genere, di sviluppare talenti e potenzialità in ugual misura, di accedere agli stessi strumenti e mezzi, carriere professionali e trattamenti economici, senza che vi siano impedimenti dovuti a responsabilità di cura o a stereotipi.

Per raggiungere questa visione noi Sindache e Sindaci ci impegniamo a:
1. progettare in modo trasversale, nei vari ambiti amministrativi, politiche pubbliche che riducano la disparità ed assicurino il rispetto delle differenze affinché siano garantite le pari opportunità fra donne e uomini (mainstreaming) e percorsi di empowerment per le donne.

2. Favorire e realizzare direttamente, azioni di sensibilizzazione in particolare rivolte ai più e le più giovani, sul tema delle pari opportunità, contro la diffusione di stereotipi di genere e per favorire relazioni paritarie. Ciò avverrà sia in un’ottica di prevenzione della violenza che per rendere più giusta e prospera l’intera società.

3. Contribuire ad una reale parità di genere nella società, che consenta alle donne di raggiungere la loro piena partecipazione al mercato del lavoro, alla politica ed alle istituzioni senza pregiudizi che influenzino le scelte del percorso di studi e la futura attività lavorativa o l’affermazione personale.

4. Promuovere, nell’ambito dell’amministrazione pubblica, percorsi di formazione e sensibilizzazione sulle politiche di Pari Opportunità nell’ottica di una valorizzazione delle differenze e di una loro interpretazione come potenziali ricchezze promotrici di sinergie positive nei luoghi di lavoro e nella società tutta.

5. Supportare le persone nella conciliazione lavoro e famiglia promuovendo servizi adeguati, a sostegno dell’infanzia, dell’adolescenza e della terza età, e garantire alle donne maggiore sicurezza per quanto attiene alla mobilità, all’uso dei servizi pubblici e all’illuminazione delle strade.

6. Fare rete tra istituzioni e sostenere le attività promosse dalle organizzazioni della società civile che abbiano i medesimi obiettivi.

7. Promuovere, favorire e sostenere i Centri Antiviolenza, le Case Rifugio e le reti di sostegno alle donne per sviluppare una reale azione di accoglienza e messa in protezione in sinergia con tutte le realtà, istituzionali e non, presenti sul territorio.

8. Promuovere, favorire e sostenere il coinvolgimento degli uomini in tema di parità di genere come, ad esempio, campagne di comunicazione, convegni, formazione specifica, manifestazioni culturali o altro, anche in collaborazione con le associazioni che si occupano di promuovere riflessione e pensiero fra gli uomini sul proprio ruolo nella società e nelle relazioni interpersonali.

9. Definire le azioni per la parità e contro la violenza di genere nell’ambito della programmazione dell’amministrazione

10. Restituire annualmente alla cittadinanza quanto promosso direttamente dall’amministrazione stessa e\o sostenuto attraverso l’accordo con organizzazioni terze presenti nei territori come verifica da parte dei cittadini delle azioni implementate.

11. Impegnarsi ad attuare politiche lavorative a favore delle donne che promuovano piani di azioni positive sia interni alle amministrazioni, sia nell’ambito delle società partecipate e controllate dalle amministrazioni stesse.

Noi Sindache e Sindaci siamo consapevoli che questo impegno prevede:

– l’applicazione della Convenzione di Istanbul;

– l’identificazione di obiettivi che vadano oltre il nostro mandato;

– un coordinamento tra gli aderenti in ANCI finalizzato anche allo scambio di buone pratiche;

– il coinvolgimento di tutti gli Assessorati nella scelta politica intrapresa nella convinzione che le Pari Opportunità siano trasversali in una governance equa e rispettosa dei diritti di ciascuna persona;

– la destinazione di fondi specifici per le attività delle Pari Opportunità, per i Centri Anti Violenza e le Case Rifugio e per le politiche di sostegno alle donne che subiscono qualsiasi tipo di violenza.

 

Photo in alto by Michael Prewett on Unsplash.

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