Visite guidate a Palazzo Bettoni, villa di delizia

BOGLIACO DI GARGNANO - La Famiglia Bettoni, l'Associazione Turistica Gargnano ed il Comune di Gargnano organizzano, nella giornata di domenica 2 settembre, alcune visite guidate a Palazzo Bettoni. Prenotazioni andate a ruba, restano pochissimi posti.

La visita in lingua italiana, in programma alle 15 e alle 17, sono esaurite. L’organizzazione ha inserito una nuova visita alle ore 12! E rimangono solo pochi posti!

IN programma visite anche in lingua tedesca, alle 10 (rimangono ancora pochi posti) e alle 12 (esaurita).

Le visite sono curate da “La Melagrana”. Costo visita: € 15 (la guida è offerta dall’Amministrazione Comunale).

Per informazioni e prenotazioni: Associazione Turistica Gargnano (tel. 0365.791243 – email: [email protected])

Il giardino all’italiana di Palazzo Bettoni.

 

Palazzo Bettoni caratterizza il colpo d’occhio su Bogliaco, con l’immagine di una scenografica luminosità . L’edificio stabilisce un esempio di eccezionale rigore architettonico, specchio della dotta aristocrazia lombarda del ‘700.

Costruita all’inizio del ‘700 dall’architetto Adriano Cristofori, la villa era stata commissionata da Giandomenico Bettoni. Il corpo centrale del grande palazzo è ornato da una balaustra con statue mitologiche realizzate da Giovanni Battista Locatelli. Al centro dell’edificio il salone, che separa le ali della villa , conserva al suo interno affreschi di Beniamino e Fabrizio Galliari oltre ad altre opere, che costituiscono una vera pinacoteca di pittura barocca.

Al corpo dell’edificio fa riscontro, al di là della strada, lo spettacolare giardino all’italiana, contraddistinto d’aiuole, una grande esedra ed un ninfeo. Alle spalle del giardino si trovano alcune limonaie ed il parco.

Il ponticello sulla Gardesana che collega il giardino a monte al palazzo.

 

«Si possono alzare alberi come elce o agrifoglio col levare i rami dal gambo fino all’altezza d’uomo e poi unire li rami ad viso di spalliera per fare ombrello a chi stasse passeggiando, o sedendo per godere di quell’amenissima veduta, e da basso farei una siepe bassa di bosso o simil cosa, oppure di rose…». Così Fabrizio Galliari, impegnato nella fastosa decorazione a fresco del salone delle feste del grandioso palazzo dei conti Bettoni Cazzago a Bogliaco, immaginava nel 1760 di poter realizzare il nuovo giardino a monte del palazzo.

Un vero e proprio «progetto vegetale» del parco venne però redatto solo alcuni anni più tardi, seguendo i suggerimenti del famoso Filippo Spritz, primo giardiniere del Duca di Parma. La natura era allora concepita come uno spettacolo allestito attraverso elementi di diletto, fondali prospettici ed apparati effimeri che, in pieno periodo rococò, quando trionfava la teatralità in tutte le sue forme, venivano considerati intrattenimenti necessari in una vera «villa di delizia».

Il giardino prospettico ad emiciclo fu ideato dall’architetto fiorentino Amerigo Vincenzo Pierallini nel 1764 come naturale estensione del palazzo verso monte, con scalinate, terrazzamenti, fontane e ninfee, statue e pinnacoli, in un dialogo continuo tra architettura e natura.

La facciata a lago del palazzo.

 

Considerato già nel Settecento per la sua grandiosità e magnificenza come «la più bella cosa di tutta la Lombardia», il giardino prospettico ha mantenuto inalterato nel tempo il suo impianto originario, entrando nel novero dei più importanti parchi storici europei.

Altrettanto suggestivo il palazzo. La famiglia Bettoni decise di stabilirsi a Bogliaco nella seconda metà del Settecento. Nel giugno del 1753 il conte Carlo Bettoni esprimeva l’esigenza di fissare la propria dimora in un luogo che potesse rappresentare il prestigio raggiunto e gli onori del titolo comitale ottenuto nel 1751 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria con queste parole: «Qui in villa possiamo distinguerci con un luogo, che non si troverebbe il simile riguardo a tutte le sue qualità unite in tutto lo Stato Veneto, e pochi se ne troverebbero anche in tutta la Lombardia».

La facciata del palazzo che guarda sulla statale Gardesana.

 

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