Movimento 5 Stelle: “Ciclabile di Limone, il sindaco si dimetta”

LIMONE – Duro attacco dei consiglieri comunali altogardesani del Movimento 5 Stelle al sindaco di Limone Franceschino Risatti: «Anziché accusare a sproposito i rivani, Risatti ammetta i propri errori oppure si dimetta».

Ecco la posizione dei grillini dell’alto Garda. Ecco il post pubblicato dal portavoce di Riva del Garda, Andrea Matteotti.

«Il sindaco di Limone nei giorni scorsi ha sentenziato che il danneggiamento della ciclabile di Limone (leggi qui la notizia) non è dovuto ad una frana naturale ma è invece frutto di un atto deliberato di vandalismo da parte dei “rivani invidiosi”.

Con queste affermazioni siamo proprio arrivati al ridicolo!! La brevissima storia della ciclabile di Limone si è ora trasformata in una farsa anche se poteva finire in tragedia visto l’alto rischio di frane che permane.

Il sindaco di Limone giustifica le sue accuse di sabotaggio dicendo che la rete colpita dai sassi è stata piegata verso l’interno e non verso l’esterno. In realtà ci possono essere tante spiegazioni per un simile comportamento della rete e la prima fra tutte è che si tratti di un ritorno elastico. Cioè, la rete, che è in tensione, si comporta come una molla e quindi può tornare “indietro” dalla parte opposta a quella dell’urto.

La rete in acciaio inox sfondata dal masso caduto dalla montagna.

 

Altra cosa interessante che si può rilevare dalle foto pubblicate sulla stampa (Giornale di Brescia) è la presenza di polvere sul piano della ciclabile. Un deposito di polvere è il risultato tipico di una frana o di una scarica di sassi che di solito cadendo si frantumano e creano un gran polverone. Nei giorni scorsi anche alcuni residenti a Limone hanno portato testimonianze ed evidenze che avvalorano l’ipotesi di una frana.

Il Sindaco Risatti lanciando queste accuse assurde, e chiaramente infondate, dimostra di essere in grosse difficoltà e tenta di alzare un polverone sperando di sviare l’attenzione dalle sue gravi responsabilità. Infatti non sa più che pesci pigliare per giustificare l’inutilità e la pericolosità di un opera sbagliata per cui ha speso 5,7 milioni di euro dei cittadini. Un’opera così gravemente sbagliata che è stato necessario chiuderla dopo appena 40 giorni.

Ci ha pensato madre Natura a ridimensionare l’ego smisurato degli uomini. Ma per il sindaco di Limone sono stati i rivani, invidiosi di un’opera che mette a rischio l’incolumità della gente e deturpa il paesaggio del lago di Garda.

Per il tratto trentino della ciclabile il MoVimento 5 Stelle Alto Garda assieme ad altri numerosi cittadini ed associazioni ha segnalato da tempo i gravi problemi di sicurezza e di impatto ambientale. La Provincia Autonoma di Trento che in primo tempo voleva copiare la bruttura di Limone ha radicalmente cambiato i criteri progettuali prevedendo un percorso quasi completamente coperto con una notevole riduzione dell’impatto paesaggistico anche se ci sono i margini per un ulteriore miglioramento.

Il sindaco di Limone invece insiste a difendere un’opera che nei fatti si è dimostrata non sicura e di conseguenza mette a rischio l’incolumità di chi ci passa.

Se sbagliare è umano, perseverare è diabolico e sopratutto diventa inaccettabile per un amministratore pubblico che dovrebbe per prima cosa garantire la sicurezza pubblica ed il buon uso dei soldi dei cittadini.

Per questo chiediamo al sindaco di Limone di ammettere i suoi errori oppure di dimettersi.

In ogni caso siamo contenti se verranno fatte approfondite indagini perché siamo sicuri che il relativo fascicolo verrà passato rapidamente alla Corte dei Conti che è competente per indagare sullo sperpero dei soldi pubblici».

Firmato: i consiglieri comunali dell’Alto Garda ed i candidati consiglieri provinciali.

Un tratto del nuovo percorso ciclopedonale di Limone.

 

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