Un altro weekend di visite a palazzo Bettoni, villa di delizia

GARGNANO - Visto il successo delle visite guidate proposte nei giorni scorsi, finite sold out in un batter d'occhio, la famiglia Bettoni, in collaborazione con Associazione Turistica Gargnano e Comune, organizzano, sabato 8 e domenica 9 settembre, nuove visite guidate a Palazzo Bettoni.

Le visite sono in programma nella giornata di sabato 8 alle 11 in lingua inglese e tedesca e alle 15 in lingua italiana.

Domenica 9 visite in lingua italiana alle 11 e alle 15.

Costo della visita 15 euro (0-3 anni: gratuito – 3-10 anni: 10 euro).

Per informazioni e prenotazioni: Associazione Turistica Gargnano (tel. 0365.791243 – e-mail: [email protected]).

Palazzo Bettoni caratterizza il colpo d’occhio su Bogliaco, con l’immagine di una scenografica luminosità . L’edificio stabilisce un esempio di eccezionale rigore architettonico, specchio della dotta aristocrazia lombarda del ‘700.

Costruita all’inizio del ‘700 dall’architetto Adriano Cristofori, la villa era stata commissionata da Giandomenico Bettoni. Il corpo centrale del grande palazzo è ornato da una balaustra con statue mitologiche realizzate da Giovanni Battista Locatelli. Al centro dell’edificio il salone, che separa le ali della villa , conserva al suo interno affreschi di Beniamino e Fabrizio Galliari oltre ad altre opere, che costituiscono una vera pinacoteca di pittura barocca.

Al corpo dell’edificio fa riscontro, al di là della strada, lo spettacolare giardino all’italiana, contraddistinto d’aiuole, una grande esedra ed un ninfeo. Alle spalle del giardino si trovano alcune limonaie ed il parco.

Il giardino all’italiana di Palazzo Bettoni.

 

Considerato già nel Settecento per la sua grandiosità e magnificenza come «la più bella cosa di tutta la Lombardia», il giardino prospettico ha mantenuto inalterato nel tempo il suo impianto originario, entrando nel novero dei più importanti parchi storici europei.

Altrettanto suggestivo il palazzo. La famiglia Bettoni decise di stabilirsi a Bogliaco nella seconda metà del Settecento. Nel giugno del 1753 il conte Carlo Bettoni esprimeva l’esigenza di fissare la propria dimora in un luogo che potesse rappresentare il prestigio raggiunto e gli onori del titolo comitale ottenuto nel 1751 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria con queste parole: «Qui in villa possiamo distinguerci con un luogo, che non si troverebbe il simile riguardo a tutte le sue qualità unite in tutto lo Stato Veneto, e pochi se ne troverebbero anche in tutta la Lombardia».

La facciata del palazzo che guarda sulla statale Gardesana.

 

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