Zardini (Pd): “Toninelli incompetente. Non fermi il progetto depurazione”

GARDA VERONESE - Il deputato veronese Diego Zardini contro il ministro grillino: “Il progetto di depurazione è stato di gran lunga preferito ai micro depuratori decantati da Toninelli proprio dai tecnici del ministero dell’Ambiente».

«Quando parla arrivano i guai. Il ministro Toninelli è un’autentica iattura anche perché continua a mettere bocca su argomenti che non gli competono e di cui, ovviamente sa nulla. Ad agosto si è coperto di ridicolo prendendosela con l’Europa per la caduta del ponte Morandi a Genova, oggi detta una ricetta irrealizzabile per non costruire il collettore del Garda».

Lo afferma il deputato veronese Diego Zardini, che chiede al ministro di «astenersi da qualsiasi presa di posizione ufficiale che contribuisce solo a fare confusione o, per lo meno, di bussare alla porta del suo collega all’ambiente Sergio Costa. Scoprirebbe che il ministero dell’ambiente con il precedente governo ha stanziato 100 milioni di euro per rifare il collettore ed evitare quindi gli sversamenti fognari nel lago di Garda. Il progetto unisce le amministrazioni venete e lombarde su entrambe le sponde del lago ed è stato di gran lunga preferito ai micro depuratori decantati da Toninelli, proprio dai tecnici del ministero dell’Ambiente».

L’ipotesi di costruire tanti piccoli depuratori lascerebbe il lago come unico grande recettore ed è risaputo che ci vogliono 25 anni per il ricambio completo delle acque.

«Al contrario il collettore – spiega Zardini – è un tubo che da Riva corre lungo la strada fino al depuratore di Peschiera da un lato e nel Bresciano dall’altro senza avere più alcun contatto con l’acqua del lago. Gli esponenti locali dei 5 Stelle, al posto del progetto già approvato e finanziato, vorrebbero tanti piccoli depuratori che sversano ciascuno nel lago. Come detto, si tratta di una soluzione tecnica già scartata da tutti, tecnici e amministratori, per i rischi di malfunzionamento. Senza contare che bisognerebbe buttare il progetto attuale, pronto per essere cantierato, ricominciare daccapo con la progettazione e l’approvazione degli enti locali, che ovviamente non ci dividono tale idea, e ricercare nuovi finanziamenti».

«Chiedo al ministro Toninelli», conclude Zardini, «di smetterla con queste uscite infantili e di assumere un atteggiamento più maturo e orientato alla soluzione dei problemi non alla loro complicazione».

Il ministro Toninelli a Limone in occasione dell’inaugurazione della pista ciclabile, il 14 luglio 2018.

 

[themoneytizer id=”16862-1″]

[themoneytizer id=”16862-16″]

I commenti sono chiusi.