Lettera dell’Anpi sulla questione sicurezza in stazione a Salò

SALO' - Riceviamo e pubblichiamo una lettera pubblica sui fatti accaduti nei pressi della stazione autobus a Salò, a firma di Antonio Bontempi dell'Anpi Medio Garda.

«Ieri sera mi ha telefonato una persona con i nervi molto tesi e mi ha rimproverato, con toni troppo accesi, di essermi “permesso” di promuovere (come ANPI) un concorso fotografico, “Caccia al degrado”, in risposta al presidio di FN presso la stazione degli autobus di Salò (nella foto sopra, ndr), iniziativa volta a far riflettere sul termine “degrado” e sulle strumentalizzazioni di disagi veri, a volte presunti, o lasciati crescere da comportamenti omissivi come viene affermato.

Nello sfogo telefonico siamo stati accusati di servilismo politico rispetto responsabilità amministrative e politiche di chi non vuole affrontare queste “emergenze”.

Al telefono era impossibile rispondere, per i toni utilizzati, lo faccio con questa lettera ritenendo la telefonata rappresentativa di un modo di reagire più diffuso.

  • Le gesta di bulli riuniti in banda, o di singoli bulli o persone instabili, denunciate in varie occasioni vanno ricondotte a quello che sono e non descritte cose se parlassimo di episodi estorsivi, di criminalità organizzata (presente sul Garda) o di violenza fuori controllo (lo dico constatando che la nostra società sta diventando sempre più violenta soprattutto verso i più deboli)
  • Le nostre comunità, e lo Stato nel suo insieme, non sembrano in grado di intervenire per ricondurre questi fenomeni, questi ragazzi nello specifico, a comportamenti meno stupidi, volgari ed offensivi prima che gli stessi si trovino inguaiati in comportamenti e meccanismi ben più seri e problematici: nel nostro e nel loro interesse. L’unica risposta che sappiamo dare, quasi all’unisono, è REPRESSIONE. Mi riferisco ad azioni preventive in ambito sociale, culturale e dei comportamenti collettivi. Questa incapacità di intervento mantiene vivi questi focolai di disagio.
  • Ma la loro esasperazione e strumentalizzazione in aggiunta a politiche che li alimentano, a volte creano (esempio immigrazione), più che prevenirli o risolverli portano ad una situazione generale che inevitabilmente può solo peggiorare. Queste vicende sono un piccolo tassello di una prassi: creare pericoli ed emergenze.
  • Parlando in generale (non possiamo perdere le visioni generali) quale è il fine di questi giochi sulla pelle degli altri? Da una parte è solo un modo semplice di affrontare i temi (non affrontarli o reprimere quando lo si ritiene), na per varie forze politiche invece è un modo per invocare ed ottenere forme repressive sociali o “poliziesche” di stampo conservatore e reazionario: leggi speciali, deroghe al rispetto dei nostri diritti, controllo ossessivo, limitazioni, ecc..
  • L’ANPI si occupa di memoria storica e dei valori che l’antifascismo ha espresso in alternativa a quelli fascisti (che non vogliamo riemergano) e ricorda che la “strategia della tensione” fu uno dei modi per portare il Fascismo al potere e per mantenerlo. Nel dopoguerra fu ampiamente utilizzata per destabilizzare il paese e annichilire le rivendicazioni sociali. Ancora oggi l’esasperazione e la diffusione di paure viene utilizzata per …. A lei concittadino la risposta.
  • Per FN: basta fare una ricerca per capire cosa fanno. Per quanto ci concerne ribadiamo il ruolo guida della nostra Costituzione e riteniamo che nessuno, tanto meno loro, possa pretendere di sostituirsi ai vari organi di polizia».

     

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