Comitato GAIA, un presidio contro il depuratore del Garda sul Chiese

GAVARDO - Iniziativa di sensibilizzazione contro il progetto del depuratore del Garda a Gavardo e lungo il fiume Chiese. In occasione dell'incontro dei sindaci, martedì 25, il Comitato Gaia organizzerà un presidio al municipio di Gavardo. Ecco le richieste.

Riceviamo dal portavoce del Comitato G.A.I.A (Gavardo Ambiente Informazione Attiva), ing. Filippo Grumi , questo comunicato che pubblichiamo integralmente.

“Preso atto che quanto dichiarato alla stampa in questa settimana da vari enti e istituzioni coinvolte ha fanno finalmente emergere in modo chiaro presso l’opinione pubblica che la scelta del fiume Chiese come recettore e di Gavardo come punto di collocazione del mega depuratore del Garda non è frutto delle migliori scelte tecniche, ambientali o gestionali ma solo di scelte politiche, il comitato GAIA apprende con molto soddisfazione che il sindaco di Gavardo ha indetto una riunione di tutti i Sindaci dell’asta del fiume Chiese il giorno 25 giugno presso il Municipio di Gavardo.

Le decisioni che si stanno per prendere relative a questa grande opera dovrebbero essere meramente tecniche e non influenzate da scelta politiche poste come vincolo a monte così come le 6 scelte “proposte” all’Università di Brescia da Acque Bresciane invece rappresentano, scelte che quindi non rappresentano una libera valutazione dell’università  e che non tengono conto di altre possibili soluzioni scartata aprioristicamente.

Come poter definire altrimenti, se non scelte politiche, il non volere il depuratore sui territori gardesani e di avere come unico recettore il fiume Chiese (il che ovviamente esclude altre ipotesi molto più economiche e di buon senso) ed escludere ogni forma partecipativa dei cittadini e dei territori anche solo potenzialmente interessati ponendoli poi, ovviamente, di fronte al fatto compiuto?

 

 

Alla vigilia di decisioni molto importanti in merito alla scelta della localizzazione del mega depuratore “del Garda” e lo vogliamo sottolineare “del Garda”, noi, come cittadini gavardesi in primis e poi membri del comitato GAIA, riteniamo che da Gavardo debba arrivare un primo segnale.

Ecco perché abbiamo organizzato proprio per il 25 giugno, a partire dalle ore 16.30, un presidio in Piazza Marconi, sede del Comune di Gavardo, per accogliere i Sindaci presenti alla riunione e consegnare loro un volantino con le nostre aspettative legate al loro ruolo di rappresentanti delle comunità che insistono sul fiume Chiese.

Auspichiamo una numerosa partecipazione a questa riunione da parte dei Sindaci interpellati perché il destino del fiume Chiese ha bisogno di una unica voce forte e cristallina, come quella delle sue acque che tanto hanno dato e ancora daranno al nostro territorio e alle nostre comunità.

La localizzazione individuata per il depuratore di Gavardo.

 

Le richieste di G.A.I.A. ai sindaci del Chiese

Di seguito le nostre proposte per i Sindaci presenti che consegneremo loro in un volantino:

1) mettere all’ordine del giorno del primo consiglio comunale utile una forte presa di posizione contro la costruzione dei depuratori a servizio della collettazione del lago di Garda sul fiume Chiese, G.A.I.A – Gavardo Ambiente Informazione Attiva

2) valutare l’ipotesi di un accesso agli atti presso gli enti competenti al fine di entrare in possesso dello studio/ progetto di Acque Bresciane così come mostrato al Ministero durante la “cabina di Regia”;

3) chiedere formalmente ed in modo unitario al Presidente della Provincia di istituire un tavolo tecnico con garanzia di valutazione da parte di un ente terzo che esamini le possibili varianti al progetto / studio presentato da Acque Bresciane che prevedano una diversa collocazione dei depuratori e l’individuazione del recettore più idoneo;

4) nell’ipotesi che il Presidente della Provincia non intenda istituire il tavolo tecnico o lo istituisca solo per discutere le eventuali compensazioni ai territori e non le alternative al progetto/studio di Acque Bresciane, si chiedano le Sue dimissioni in quanto non si dimostrerebbe all’altezza di garantire imparzialità nella tutela del fiume Chiese e delle comunità che vivono sul suo corso;

5) contribuire con la somma ritenuta più opportuna alla creazione di un fondo che permetta di incaricare una figura di primo piano a livello universitario per produrre uno studio/progetto alternativo per la collettazione del Garda da sottoporre a tutti gli enti interessati”.

 

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