Una salodiana a New York

NEW YORK - Alice Obiso, 23enne di Salò, da due anni vive a New York come ragazza alla pari. Ha deciso di condividere la sua storia per incoraggiare ragazzi della sue età a non aver paura del cambiamento e mettersi alla prova. Ecco la sua lettera.

«Per me l’America è stata sempre un sogno sin da bambina, un sogno troppo grande (e costoso) da poter realizzare.

Sono una persona piuttosto testarda, quando voglio fare qualcosa è difficile farmi cambiare idea.
Dopo aver preso il diploma mi sono messa a lavorare per un paio d’anni qua e là. Nel frattempo mi ronzava in testa l’idea di fare la valigia e partire, soprattutto perchè volevo migliorare il mio inglese. Non avevo mai fatto un viaggio all’estero prima di allora e avevo una grande voglia di scoprire nuove realtà. Ho pensato più volte fino a convincermi che la mia destinazione sarebbe stata Londra.  Sai, sei anche piuttosto vicino all’Italia, con un paio d’ore su un volo Ryanair puoi essere a casa per il weekend.

Ero quasi certa di questa mia scelta fino a quando non sono venuta a sapere dell’opportunità di fare l’Au Pair in America. Ho cominciato a chiedermi se fosse il momento giusto e se fossi pronta ad affrontare un’avventura oltre oceano. Puoi immaginare quanto ci abbia messo a prendere una decisione. Probabilmente nemmeno un paio d’ore dato che ho sempre avuto il sogno americano.

Da lì cominciò un lungo processo di compilazione di scartoffie di tutti i tipi e della ricerca della famiglia che mi avrebbe ospitata negli Stati Uniti. Sfortunatamente non ho potuto decidere dove andare a vivere, anche se il desiderio era ovviamente quello di New York. Tante volte mi è stato chiesto come si fa a scegliere la famiglia giusta. Non esiste la famiglia perfetta e tanto meno il luogo perfetto. E’ un pò un terno al lotto onestamente.

Alice Obisio a New York.

 

Ma c’è un qualcosa che scatta sin da subito quando ci parli su Skype che ti fa capire che loro saranno le persone con le quali vorrai trascorrere un anno della tua vita insieme. Mi ricordo che scartai più di quaranta famiglie fino a quando in un momento di totale sconforto si presentò la mia. Ho avuto la fortuna di trovarla ad un’ora di treno da Manhattan. Una famiglia meravigliosa e pazza come me con una casa enorme come quelle che si vedono nei telefilm. Mi hanno fatto sempre sentire a casa e resa partecipe in tutto e per tutto.
Mi ricordo ancora il giorno prima della partenza. E’ stato un mix di emozioni. Da una paura folle all’eccitazione più totale.

L’impatto iniziale è stato sicuramente forte. Nell’arco di nove ore mi sono catapultata in un luogo completamente diverso e lontano. C’è voluto qualche giorno prima di realizzare che fosse tutto vero.
Dopo il primo anno ho deciso di estendere la mia permanenza per altri 12 mesi, ma volevo provare qualcosa di diverso. Così mi misi alla ricerca della mia seconda famiglia con la quale vivo tutt’ora a Manhattan.
Mi posso ritenere molto fortunata in quanto ho avuto con entrambe delle ottime esperienze.

Nonostante ciò, non è sempre tutto rosa e fiori. Ci sono stati molti momenti di sconforto nell’arco di questi due anni. Devi far fronte alla solitudine, allo scoglio della lingua, alla mancanza di casa, della tua famiglia , degli amici.

 

Vivere qui è sicuramente una bella sfida che ti fa crescere come essere umano. Specialmente in una città grande come New York è incredibile come tu ti possa sentire al top di tutto un attimo prima e completamente a terra quello dopo. Ti offre molto ma vuole altrettano in cambio. Ti da la libertà di essere te stesso, di vestirti come vuoi senza che nessuno ti guardi male.  Ti mette di fronte ai tuoi blocchi, alle tue paure e ai tuoi limiti.

Ho avuto situazioni difficili da affrontare, ad esempio quando mi ritrovai insieme ad una mia amica nel mezzo nel deserto dell’Arizona, senza servizio sul telefono e con la macchina distrutta da un cervo che aveva deciso di suicidarsi sulla stessa. Detta così fa molto ridere, ma è stato un momento che ricorderò per sempre. Non sapevamo cosa fare e la paura è stata tanta. Fortunatamente stavamo bene, che era la cosa più importante. Ma ne dovevamo uscire in qualche modo.

 

Ho scoperto lati di me stessa che non sapevo nemmeno di avere. In questa particolare situazione mi sono resa conto di avere avuto il sangue freddo e di aver mantenuto la lucidità invece di andare fuori di testa.
Ho cambiato il modo di vedere le cose che mi circondano, ho ampliato la mente , visitato luoghi incredibili e conosciuto persone che nel bene e nel male mi hanno fatto diventare la persona che sono oggi. Ho imparato ad essere indipendente e a scegliere per la mia felicità.

Lasciare tutto e partire non è per niente facile, lo capisco. Uscire dalla propria comfort zone è una scelta a volte complessa e piena di dubbi. Tante domande e poche certezze. Il mio consiglio è di mettersi alla prova, di scegliere quella strada che non sempre è facile e già spianata davanti a noi.

Correte il rischio di provare, sbagliare,  di cadere e di sporcarvi le mani. Ne varrà la pena e sarete fieri di voi stessi quando vi guarderete indietro e del coraggio che avete avuto. Il mio percorso in America non è finito.
Ho tanti progetti e sogni da realizzare e New York mi sta dando l’opportunità di fare quello che mi piace di più. Ho chiuso un capitolo durato due anni e se ne sta aprendo un altro pieno di sfide da affrontare. Da qui sarà tutto in salita ma sono pronta e non vedo l’ora di scoprire cosa il futuro ha in serbo per me.

Se avete un sogno, per quanto impossibile sia, non mollate e non fatevi condizionare dai giudizi degli altri. Vi criticherranno, non vi capiranno e spesso vi sentirete giudicati per le vostre scelte. Ma saranno proprio queste la vostra forza per andare avanti e realizzare i vostri sogni».

Alice Obiso

 

 

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