#tuttiacasa a leggere storie di vela. Oggi tocca al Trofeo Gorla

GARGNANO - Il Gorla è il "test event" della Centomiglia. Ecco la sua storia fino ai primi anni 2000. Ce la racconta il Circolo Vela Gargnano, che promuove «#tuttiacasa a leggere un libro, un racconto, a guardare le immagini della vela, del Garda».

La storia personale di Riccardo Gorla è legata a quella del leggendario Agostino Straulino. Gorla fu con lui sul Corsaro II e sul 5.5o con cui dovevano correre le Olimpiadi del 1968. Qui trovate la storia di Straulino, pubblicata dalla Gazzetta dello sport, che il Circolo vela Gargnano ringrazia per la costante collaborazione per questa iniziativa.

La gara velica del Garda, è dedicata a Riccardo Gorla, ufficiale dello Sport Velico della Marina Militare, che nelle acque del lago aveva appreso l’arte del veleggiare. Scomparso durante una regata in Tirreno nel 1966 con il terza classe Rorc “Orsa Minore”. Gorla era stato al fianco di grandi skipper, prodiere del leggendario Agostino Straulino nella corsa verso la qualificazione olimpica con il 5.5 metre “Grifone” per l’Olimpiade del 1968 (Acapulco-Messico).

Altre info sulla storia di Riccardo Gorla a questo link.

A destra il Tenente di Vascello Riccardo Gorla, al suo fianco il Guardiamarina Ferdinando Sanfelice, a sinistra il Comandante Agostino Strualino.

 

La prima edizione del Gorla si corre nell’estate del 1967. Vince “Voloira”, il 5.50 che aveva corso le Olimpiadi di Roma. A condurlo c’era Zeno Peretti Colò, figlio di Umberto, il vincitore della prima Centomiglia del 1951.

Dodici mesi dopo toccò a una delle tante barche firmate dal sebino Daniele Buizza, l’ Ander “Tita” armato da Andrea Castellani, uno dei grandi presidenti che Gargnano ha avuto. Del quale fu anche Sindaco, nonchè animatore del Basket Brescia. E’ il 1969 quando i multiscafi animano la scena gardesana. Il Gorla è vinto dal “Dafne”, un catamarano portato dallo skipper veneto Trovato, la Cento dal “Tornado”, il cat olimpico, condotto dalla coppia Fabio Albarelli e Gian Franco Oradini.

La presenza dei multiscafi che è torna d’attualità l’anno passato era già nella storia e nell’albo d’oro delle due sfide. Nel 1970 torna a vincere un monoscafo. E’ nuovamente un 6 metri stazza internazionale, una formula con scafi lunghi 11 metri. Si tratta di “Ciocca II” di Armando Giovannini e Alessandro Rossi, glorioso legno che nel 1948 rappresentò l’Italia alle Olimpiadi inglesi con a bordo, tra gli altri, Beppe Croce.

Il 1971 riporta sulle scena un progetto del sebino Daniele Buizza. E’ “White Falcon” con Franco Nocivelli e Bepi Minelli e il timoniere un giovanissimo Oscar Tonoli. Nel 1972 vince il Toucan svizzero “Pensa per te”, armato nuovamente da Andrea Castellani, condotto dai fratelli gargnanesi Lorenzo e Luciano Magrograssi, glorie dell’Fd, tanto da esserne stati campioni italiani nel 1969. “Cassiopea” e Oscar Tonoli si ripetono con una doppietta nelle due edizioni successive. Nel 1975 si ripresenta “Pensa per te”. L’anno dopo ecco un altro scafo della serie Toucan: “Aspide” dell’armatore veronese Alberto Rossari con al timone il campione olimpico delle Star, Flavio Scala.

Il catamarano Extreme 40 che nel 2016 ha partecipato a Super G, Gorla e Centomiglia per i colori del North West Garda Sailing.

 

Nel 1977 tornano “Cassiopea” e Tonoli. Nel 1978 è rivincita per Flavio Scala sempre con “L’ Aspide”, nel 1979 nuovamente “Cassiopea”. Nel 1980 arriva la prima affermazione straniera. Il merito è dei bravissimi fratelli tedeschi Fricke e dello stupendo “Xenophon”, un 40 metri quadri del lago di Starnberg. Nel 1981 “Grifo” e Scala vincono davanti a tutti. Nel 1982 l’albo d’oro iscrive il nome di “Farrneticante” con Luciano Lievi al comando. Nel 1983 la sorpresa è il velocissimo trimarano “North Star” nuovamente con Flavio Scala.

Il 1984 annota la prima affermazione svizzera. Si impone “Df Design” con Claude Fehlmann. “Df Design” barca dalle nobili origini, progetto di Bruce Farr in compositi allestito dai cantieri Decision di Morges, gli stessi di “Alinghi”, la carena svizzera delle ultime America’s Cup. Nel 1985 c’è nuovamente il nome di “Cassiopea”. Il suo timoniere è Bruno Fezzardi. E’ una nuova versione, un piano del californiano Doug Peterson. Altro progettista della Coppa America, autore delle linee di carena di “America Cube”, del primo “Black Magic New Zealand 95” e della prima serie delle “Luna Rossa”. Nel 1986 si impone nuovamente “Df Design”. La stessa carena, completamente rinnovata e con il nome di “Lillo” si ripete nei due anni successivi con il suo equipaggio tutto gardesano comandato dal bresciano Andrea Damiani e dal velaio veronese Claudio “Aua” De Luca.

Nel 1989 tocca ad “Ines”, il libera progettato e costruito da Ettore Santarelli, portato da Fezzardi. Nel 1990 ritroviamo Damiani. Questa volta è il bordo di “Pleasure”, Farr tutto di legno. Le due edizioni successive annotano la doppietta di “Ines-Doimo” e Bruno Fezzardi; il 1993 il successo di “Italia & Co 93” dell’anconetano Paolo Cori con l’olimpico sloveno Dusan Puh alla barra. Il 1994 è della rossa “Dimore” con un altro dal passato olimpico, Luca Santella. Nel 1995 ritroviamo lo “sloveno volante”, Puh. Questa volta è su “Ita 92”. Dodici mesi dopo il campione olimpico della ex Jugoslavia si ripete a bordo di “Ita 91”. Nel 1997 arriva il turno di Roberto Benamati, un passato di campione del mondo con la “Star”. E’ al timone di “Ita 92”, diventato nel frattempo “Raffi.Ca”.

Nel 1988, a sorpresa, non si presentano al via i maxilibera. Nelle raffiche del “Peler” mattutino svetta la flotta degli Asso 99, così come era successo nella Centomiglia di due anni prima. Fatto curioso è la stessa barca, seppur con un nome diverso, portata dal velaio lariano Roberto Spata per i colori del Circolo della Vela di Como.

Asso 99 al Gorla 2019.

 

Nelle ultime edizioni si torna al classico. Dominano i maxilibera con gli skipper Luca Valerio (Raffi.Ca), l’austriaco Joschi Entner (Principessa), il gardesano Oscar Tonoli (Garda azzurra) in una mattinata di vento a 30 nodi. Il 2002 il duello vede da una parte “Principessa”, dall’altra “Clandesteam”, il nuovo maxilibera firmato dal gardesano Umberto Felci, condotto dalla coppia olimpica veneta: Celon-De Luca. “Principessa” ed i suoi skipper, il gentlemen armatore Joschi Entner e l’olimpico Roberto Benamati, smentiranno nuovamente la “tradizione” gardesana che vuole il vincitore del Gorla sconfitto alla Centomiglia. Il 2003 è la regata dei 60 nodi. Oscar Tonoli porta “Clan des Team” davanti a “Principessa”. Nelle prime forti raffiche c’è l’esaltante prova del “Full Pelt” dell’olimpionico inglese Jo Richards, come dell’Asso “Unigen” condotto da un’altra medaglia olimpica Dodo Gorla. Poi la flotta scende come può sul traguardo di Bogliaco.

Ci sono scuffie spettacolari, come quella del 18 metri adriatico “Esimit”, fiocchi e vele stracciate. I salvataggi di Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Volontari del Garda. La storia, per ora, si ferma qui.

 

 

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