Trentino, Fugatti: “Chiederemo di riaprire prima di giugno bar, ristoranti ed estetisti”

TRENTINO - Salgono i contagi in Trentino (ieri +98), ma il presidente Fugatti critica il decreto di Conte: «Non si capisce perché alcune attività debbano ripartire a giugno. Prolungare la chiusura può significare il fallimento».

Sono complessivamente 4626 le persone che in Trentino hanno contratto il coronavirus, di queste 1296 sono state contagiate nelle RSA e 1881 sono guarite.

Ieri, 27 aprile, si sono registrati 2 decessi, entrambi avvenuti in RSA. I nuovi contagi sono stato 98, tutti verificati con tampone, 32 all’interno delle RSA; 1092 il totale dei tamponi effettuati. Fra questi vi sono anche 8 minorenni che si trovano in quarantena al proprio domicilio. Le persone decedute dall’inizio dell’emergenza salgono a 407. Quelle ricoverate in terapia intensiva, in continuo calo, sono 23, mentre 1308 sono in isolamento fiduciario a casa (clicca qui per la mappa interattiva del contagio in Trentino, con i dati sui singoli Comuni).

Questo l’ultimo aggiornamento diffuso dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, insieme all’assessore alla salute, Stefania Segnana e alla task force impegnata a contrastare la diffusione del Coronavirus.

Il presidente ha poi parlato dell’ultimo decreto governativo annunciato ieri sera dal presidente del Consiglio, Conte, che prevede una serie di riaperture progressive a partire dal 4 maggio. “Su certi aspetti – ha detto Fugatti – siamo molto perplessi. Non si capisce, ad esempio, perché alcune attività lavorative, come bar, ristoranti ed estetisti, debbano ripartire a giugno. Ormai – ha aggiunto – fra cittadini ed imprenditori vi è la piena consapevolezza che per tornare a lavorare occorra mettere in campo tutte le misure più idonee a garantire la sicurezza degli operatori e degli utenti. Anche perché, eventuali nuovi contagi in relazione alle riaperture previste dal 4 maggio si potranno verificare in 10, massimo 14 giorni. Non serve aspettare fino al primo di giugno, non c’è un motivo scientifico. Per queste attività, prolungare la chiusura può significare il fallimento. Dobbiamo avere più fiducia – ha detto ancora – nel senso di responsabilità degli imprenditori».

Alla luce di ciò Fugatti ha annunciato che «chiederemo al Governo la possibilità che si possano riaprire bar, ristoranti ed estetisti prima di giugno. Per il resto, stiamo analizzando il decreto governativo, anche per valutare se alcune diminuzioni delle misure restrittive alla libertà personali possano essere anticipate a prima del 4 maggio».

Il presidente ha poi annunciato che il tema all’ordine del giorno, considerato che la scuola riaprirà a settembre, come detto ieri da Conte e che molte attività lavorative ripartiranno a maggio, è quello di venire incontro alle famiglie di lavoratori con figli. “Stiamo ragionando – ha detto il presidente – sui voucher per le babysitter, sui congedi parentali e a come organizzare i campi estivi”.

Il Garda trentino in questi giorni, senza vele bianche a punteggiare l’azzurro del lago.

 

 

I commenti sono chiusi.