Mattarella a Codogno: omaggio alle vittime del Covid

CODOGNO - Nel 74° anniversario della nascita della Repubblica Italiana, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato a Codogno, luogo simbolo dell’inizio della pandemia, per rendere omaggio a tutte le vittime del Covid-19 e a quanti hanno affrontato in prima linea la lotta contro il coronavirus.

Nel corso della cerimonia al Municipio, hanno preso la parola: Francesco Passerini, Sindaco di Codogno e Presidente della Provincia di Lodi; Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia; Giovanna Boffelli, volontaria crocerossina Sottotenente del Corpo delle infermiere volontario.

La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Presidente Mattarella.

Al termine il Capo dello Stato si è recato al cimitero monumentale di Codogno dove ha deposto una corona di fiori.

Questo il discorso di Mattarella:

«Vorrei rivolgere un saluto al Presidente della Regione e a tutti i lombardi, al Sindaco e ai suoi concittadini, ai Sindaci presenti, ringraziandoli per la loro presenza, ai Sindaci di Bertonico, Casalpusterlengo, Castiglione D’Adda, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini.

A lei, Signor Sindaco Passerini, e a tutti i Sindaci presenti, vorrei chiedere di rinnovare il mio ringraziamento ai vostri concittadini per il senso di responsabilità e per la dignitosa serietà con cui hanno affrontato i sacrifici richiesti dall’essere inclusi in zona rossa.

È un ringraziamento che si estende agli amministratori di Vo’: è stato un esempio di senso civico, di alto patrimonio morale, di alto valore, che i vostri concittadini hanno dato, hanno offerto, hanno rappresentato nel nostro Paese.

Ringrazio molto la Sottotenente Giovanna Boffelli per la testimonianza coinvolgente e significativa di quello che il volontariato – strutturato o spontaneo –ha offerto in questi mesi. E continua a offrire in tante circostanze e occasioni.

La celebrazione del 2 giugno – l’anniversario della nostra Repubblica – ha luogo quest’anno qui, a Codogno e idealmente in tanti altri luoghi del nostro Paese in cui il dolore ha colpito il nostro popolo e dove conto di recarmi in altre occasioni. In questi luoghi si ritrova oggi la Repubblica.

Da Codogno, dove è iniziato il nostro percorso di sofferenza, vogliamo ribadire i valori della Costituzione, ricordando nuovamente i nostri concittadini morti per il coronavirus e rinnovando grande solidarietà ai loro familiari e alle comunità di cui erano parte.

Questi vuoti sono ferite che possiamo tentare di ricucire soltanto con il ricordo. Ricordando nomi, volti, storie. Tutti, uno per uno».

Il presidente Mattarella a Codogno.

 

«Occorre pensare – ha continuato il presidente della Repubblica – a un modo efficace e comune per raccogliere e custodire questa memoria e per rappresentare il pensiero di omaggio dell’Italia per le vittime di questa epidemia.

Questa visita assume anche il significato di auguri – i più intensi e affettuosi – a coloro che sono malati e stanno lottando per la guarigione.

Consente inoltre – anche a me – di rinnovare, sottolineando ancora una volta, la riconoscenza della Repubblica a quanti si sono prodigati per curarli e assisterli negli ospedali, nei presìdi sanitari, a domicilio. Senza domandarsi chi fossero, senza chiedere da dove venissero, senza chiedersi che idee professassero, ma guardando soltanto al loro essere persone.

Non va dimenticato quanto in questi mesi hanno fatto, con generosa abnegazione, tanti medici, infermieri, personale sanitario dei vari ruoli della sanità, farmacisti. Lungi dal sottrarsi al proprio compito, hanno contrastato l’epidemia con coraggio, sovente ponendosi a rischio. Molti – come sappiamo – sono rimasti vittime del loro senso del dovere.

Non vi sono parole adeguate per esprimere questa riconoscenza – che tutti avvertiamo e che meritano – da parte del nostro Paese.

Con loro, insieme a molti altri, la gratitudine va al mondo della scienza e della ricerca, sul quale sono poste le attese di tutti per l’individuazione di farmaci specifici e di un vaccino.

Abbiamo anche assistito – come ci ha ricordato la Sottotenente Boffelli – allo svilupparsi di reti di solidarietà a opera di persone di ogni età che, in forme diverse, hanno svolto funzione di assistenza, di aiuto, di conforto nei confronti di chi si trovava in difficoltà. Siamo stati testimoni di migliaia di gesti solidali, coraggiosi, di testimonianze di altruismo, di abnegazione e spesso di felice inventiva nell’aiuto a chi ne aveva bisogno.

Si è manifestato un patrimonio morale presente nel nostro Paese, spesso sommerso, che va esaltato, che va posto a frutto.

E’ il sommerso del bene. Che va fatto affiorare, va fatto prevalere, affinché caratterizzi in modo positivo la ricostruzione che attende la nostra società.

Ieri ho conferito alcune onorificenze al merito della Repubblica – il cui elenco sarà pubblicato domattina – ad alcuni nostri concittadini che, come molti altri al pari di loro, si sono impegnati con generosità, in prima linea – nelle tante prime linee di questo periodo del nostro Paese – per far fronte all’emergenza. Ciascuno di essi rappresenta i tanti – molti di più – che hanno operato nelle stesse condizioni e che meritano in egual misura la nostra riconoscenza».

Mattarella a Codogno durante il suo discorso.

 

Continua Mattarella: «In Italia, per primi in Europa e in tutto il mondo occidentale, siamo stati investiti da un fenomeno di inimmaginabile velocità di diffusione, sconosciuto anche alla scienza, nei suoi caratteri, nelle sue modalità di trasmissione, nei suoi effetti sull’organismo.

Chi si è trovato ad affrontarlo – nei diversi ruoli – ha dovuto procedere spesso per tentativi di fronte all’imprevedibilità del comportamento dell’epidemia, non esistendo né farmaci specifici, né consolidate valutazioni scientifiche, né indicazioni di esperienza, che consentissero previsioni adeguate, né strutture proporzionate alla dimensione del contagio.

Attraverso il Presidente Fontana e il Sindaco Passerini, e gli altri sindaci cortesemente presenti, desidero salutare e ringraziare tutti i presidenti di regione, i sindaci, gli amministratori del nostro Paese che – insieme al Governo nazionale – hanno fronteggiato il pieno del vortice dell’emergenza e si stanno adesso adoperando affinché la ripresa delle attività possa avvenire ordinatamente e in sicurezza.

Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il nostro Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte.

Qui nella casa comunale di Codogno, in questa visita breve ma davvero sentita e intensa, accanto a questo splendido albero che so che ha un significato emblematico particolare per la sua città, Signor Sindaco, qui a Codogno, oggi – come poche ore fa a Roma all’Altare della Patria – è presente l’Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. In una continuità ideale in cui celebriamo quel che tiene unito il nostro Paese: la sua forza morale.

Da qui vogliamo ripartire. Con la più grande speranza per il futuro.

Grazie al Presidente, ai Sindaci, al nostro Governo, alla nostra società, al nostro Paese. E, in questo momento in cui progettiamo la ripartenza, grazie ai nostri concittadini per l’esempio che hanno dato a tutta l’Europa e al mondo».

Il governatore Fontana: «Lombardi hanno mostrato loro forza»

“La Lombardia ha contato con il Covid troppe vittime: uomini e donne dietro cui si celano storie e famiglie, cui va in questa giornata, come ogni giorno, il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. Migliaia sono stati i malati e i guariti, assistiti con encomiabile senso del dovere e sacrifici straordinari da medici, infermieri e volontari venuti da tutto il mondo per offrire aiuto al nostro territorio: a loro voglio esprimere la mia infinita gratitudine”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel suo intervento al municipio di Codogno. Dove ha accolto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita ufficiale in Lombardia nel luogo da cui il 20 febbraio scorso è stato riscontrato il primo caso di coronavirus in Italia.

Presenti tutti i sindaci della zona rossa

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Il 20 febbraio cambio delle nostre vite

 

“Il 20 febbraio scorso, a Codogno – ha ricordato il presidente Fontana – la storia del nostro Paese è mutata, dolorosamente e inaspettatamente. Un male imprevedibile ha travolto le vite dei nostri uomini e delle nostre donne e devastato con incredibile violenza una terra, la Lombardia, di lavoro e bellezza, solidarietà e progresso”.

Primi luoghi a misurarsi con l’epidemia

 

“Questi luoghi hanno, per primi, sofferto le terribili conseguenze dell’epidemia – ha sottolineato – e pagato un prezzo più alto in termini di vite umane e sacrifici”.

Il grazie di Fontana al presidente Mattarella

con sindaco

Il governatore Fontana ha rivolto un particolare ringraziamento al presidente della Repubblica per quanto e come la sua vicinanza alla Lombardia sia stata costantemente presente. Ricordando anche “la solidarietà e la vicinanza dell’Italia tutta, che parimenti ha conosciuto lutti e difficoltà. In questa giornata, quello stesso spirito di vicinanza e condivisione deve essere motore per la ripartenza di un Paese, unito nelle differenze”.

Ci avviciniamo alla nuova normalità

 

“L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova cittadini, imprese e istituzioni – ha rimarcato Fontana – lungamente colpite da una tragedia come quella del Covid che ha fatto contare in Lombardia troppe vittime e che ha avuto, e avrà, conseguenze importanti sulla nostra economia e sulla nostra quotidianità”. “Ci approcciamo ora – ha conclso Fontana – a una nuova normalità. Che impone ritmi e abitudini differenti e un rinnovato senso civico, indispensabile per garantire a tutti un futuro sicuro”.

 

 

 

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