Ripartire è ripensare donne e uomini insieme

Un appello-documento dell'Associazione culturale "Larosaelaspina" a tutte le donne e a tutti gli uomini. Tra prosa e poesia, riflessioni ed emozioni della recente pandemia.

Questo è un lavoro a più mani partorito durante il tempo fermo della pandemia, quando noi donne abbiamo capito, di nuovo e ancora di più, ciò che veramente è importante per noi e di conseguenza per tutti: la libertà e il punto di vista femminili, che ora devono diventare il perno del fare Politica.

E per noi fare Politica significa avere considerazione, ascolto, cura, rispetto per tutti e per tutto.

Poiché noi amiamo anche la poesia, ci siamo fatte aiutare da essa per esprimere le nostre riflessioni, opinioni ed emozioni.

A chi si rivolge questo appello – manifesto? Sicuramente a tutti gli uomini, specialmente a quelli più sensibili e attenti. Amici uomini, voi che parlate spesso a nome e per conto nostro: siete bravi… forse anche più bravi di noi… ma ora fate un passo indietro, fate sentire chiara e forte la voce femminile!

E a tutte le donne che pensano: “Tanto è uguale”. No…non è uguale! Siamo differenti e portiamo come valore fondante e arricchente per tutti la nostra differenza. Diamo fiducia e sosteniamo quelle che tra noi sanno di più, vogliono fare di più!

PIU’ DONNE SAGGE CHE DECIDONO SULLA SANITA’

PIU’ DONNE GIOVANI CHE DECIDONO SULLA SCUOLA

 

 

Come le donne le foglie si scambiano

confidenze acute.

A volte sono cenni, a volte

illazioni portentose.

Foglie e donne nei due casi

raccomandano il segreto

inviolabile patto

di fiducia.

(Emily Dickinson)

 

RIPARTIRE E’ RIPENSARE

Ripartire è ripensare: facciamo tesoro di quanto il dolore, l’incertezza e il tempo sospeso ci hanno insegnato.

….

È portentoso quello che succede.

E c’è dell’oro, credo, in questo tempo

Strano.

Forse ci sono doni.

Pepite d’oro per noi. Se ci aiutiamo.

….

da “ Nove marzo duemilaventi “ Mariangela Gualtieri

 

Non vogliamo e non possiamo permettere che tutto torni come prima.

E se ricostruire può essere una buona occasione per ripensare la nostra vita, rivedere i nostri comportamenti, rimettere in ordine l’ecosistema, è più democratico e sensato se ad agire queste pratiche siano le donne, le donne e gli uomini insieme. Il risultato potrebbe essere una nuova gestione, maggiormente equa, vantaggiosa per tutti e con uno sguardo più umano. Potrebbe essere l’unico regalo lasciato alla terra da questo maledetto virus …quando finalmente se ne sarà andato.

PIU’ DONNE DISINVOLTE CHE DECIDONO COME FAR SPARIRE LA “DEMOCRAZIA”

PIU’ DONNE LIBERE CHE DECIDONO SULLA FAMIGLIA, SULLA LIBERTA’, SUGLI ITALIANI (CHI SONO?)

 

Come se

Sono

Come se mi inchiodassero

Ad ogni albero

Come se portassi la croce

Di tutti i mortali

Come se spargessi unguento

Sui latrati del mondo

Come se nei miei occhi

Trovassero sonno

Gli sguardi bruciati dei bambini

Feriti

come se nelle conchiglie

Delle mie mani

Si sublimassero incenso

Le lacrime di tutte le donne

Violate

Sono

Ingombrante metafora

Le mie braccia spalancate

da “Ceneri di risposte” Grazia Michelucci

 

Riteniamo che il dolore fisico e morale delle donne sia un valore sociale; il dolore ci educa al coraggio, impariamo che si può superare.

Questo coraggio ci dà la forza di restare in situazioni difficili e non scappare, di andare fino in fondo e fino in fondo cercare la verità, di sostenere la vita, anche la più disperata.

E’ oro colato gratuito, questo sì, versato a pioggia sulla società, sempre, da sempre. Noi donne che abbiamo il potere di mettere al mondo il mondo tutti i giorni, preferiamo che si ascolti la nostra voce.

Preferiamo che questo dolore serva a migliorare il mondo in cui viviamo, non a conservarne la miseria.

Invece quando agiamo la nostra libertà, troppo spesso succede che siamo derise, insultate, fatalmente sfruttate, sottopagate e quasi sempre sottovalutate e, dove dovremmo trovare amore, picchiate, uccise.

Dunque chiediamo rispetto.

Per tutte le costole bastonate e rotte.

Per ogni animale sbalzato dal suo nido

e infranto nel suo meccanismo d’amore.

Per tutte le seti che non furono saziate

fino alle labbra spaccate alla caduta

e all’abbaglio. Per i miei fratelli

nelle tane. E le mie sorelle

nelle reti e nelle tele e nelle

sprigionate fiamme e nelle capanne

e rinchiuse e martoriate. Per le bambine

mie strappate. E le perle nel fondale

marino. Per l’inverno che mi piace

e l’urlo della ragazza

quel suo tentare la fuga invano.

 

Per tutto questo conoscere e amare

eccomi. Per tutto penetrare e accogliere

eccomi. Per ondeggiare col tutto

e forse cadere eccomi

che ognuno dei semi inghiottiti

si farà in me fiore

fino al capogiro del frutto lo giuro.

Che qualunque dolore verrà

puntualmente cantato, e poi anche

quella leggerezza di certe

ore, di certe mani delicate, tutto sarà

guardato mirabilmente

ascoltata ogni onda di suono, penetrato

nelle sue venature ogni canto ogni pianto

lo giuro adesso che tutto è

impregnato di spazio siderale.

Anche in questa brutta città appare chiaro

sopra i rumorosissimi bar

lo spettro luminoso della gioia.

Questo lo giuro.

da “Bestia di gioia” Mariangela Gualtieri

 

PIU’ DONNE DECISE CHE DECIDONO UNA VOLTA PER TUTTE CHE LA TERRA E’ DI TUTTI E CHE E’ NECESSARIO CURARLA COME SI DEVE

PIU’ DONNE AFFASCINANTI CHE DECIDONO CHE IL LAVORO E’ ANCHE UN PIACERE

PIU’ DONNE COLORATE CHE DECIDONO CHE LA CULTURA E L’ARTE SONO PASSIONI COLLETTIVE E INCLUDENTI E FANNO SALIRE IL PIL

 

Fiorire – è lo scopo – chi incontra un fiore

e lo guarda senza pensare

a malapena potrà sospettare

la circostanza minore.

Partecipare alla faccenda della luce

così complicata

che poi al meriggio come una farfalla

viene donata –

Disporre il bocciolo – combattere i vermi –

ottenere la giusta rugiada –

mitigare il calore – eludere il vento –

sfuggire all’ape furfante.

Non deludere la grande Natura

che quel giorno l’attenderà –

essere un fiore, è una profonda

responsabilità

n. 1058 Emily Dickinson

 

Il mio cuore brama sorelle più che ogni altra cosa

brama donne che aiutano donne

come i fiori bramano primavera

da “ Milk and honey” Rupi Kaur

 

La filosofa Maria Zambrano ci indica come valore il partire da sé… per dire la verità; si tratta di una cura e di un’attenzione per le parole nelle loro verità. Parole che rivelano a sé e agli altri l’esperienza della propria esistenza.

Infatti attraverso l’esperienza della nostra vita, seguendo il nostro desiderio, abbiamo dato origine all’Associazione Larosaelaspina che ha come pratica viva la relazione, l’incontro.

Sappiamo anche che il dialogo richiede una relazione di ascolto e di cura, si sviluppa fra persone consapevoli di crescere insieme, disposte ad imparare l’una dall’altra, capaci di lasciarsi contaminare da una prospettiva diversa. Nel dialogo si trovano la tolleranza e la resistenza, è un abbraccio di intelligenze, di affetti e sensibilità che rifiutano la manipolazione.

Da lì facciamo derivare le nostre iniziative ed eventi culturali che non dimenticano mai di coniugare impegno, bellezza, cura, dolore, arte, piacere e in questi mesi, la pratica del silenzio.

 

 

Il nonno era una persona parca di parole, mai una sregolatezza, mai un eccesso d’ira. Era una presenza importante in famiglia e per la nonna, il suo unico punto di riferimento.

Ricordo che sovente ripeteva: “se non avete nulla di interessante o di intelligente da dire, state in silenzio”.

…da ragazzina questo intercalare mi infastidiva, pensavo che equivalesse a una imposizione, a una rinuncia a dire la mia, e allora dentro di me, ribellandomi, cresceva lo sconquasso di un terremoto… Oggi che ho avuto la possibilità di conoscere molte sfumature della vita e ho imparato che il silenzio non è solo assenza di suoni ma una dimensione interiore che sa farsi spazio per andare oltre le cose e guardarle in profondità, ecco che il silenzio, soccorrendomi nella possibilità di scandagliare i misteri della vita, da assenza si tramuta in più accorta presenza e l’esortazione del nonno un benefico balsamo.

In me c’è un silenzio sempre più profondo. Lo lambiscono tante parole, che stancano perché non riescono a esprimere nulla. Bisogna sempre più risparmiare le parole inutili per poter trovare quelle poche che ci sono necessarie.

Etty Hillesum

 

Quando il silenzio si è fissato su una casa, farlo uscire è difficile … lo si direbbe una mossa di materia ghiacciata, sempre più dura e compatta: sotto di essa la vita continua, ma non si sente.

Marguerite Yourcenar

 

Il silenzio, quando non è scelto, è pieno di echi sinistri, tracce di richiami falliti, di grida soffocate, di segnali di fumo che il vento ha disperso.

Dacia Maraini

 

PIU’ DONNE FELICI CHE INVENTANO UNA SOCIETA’ PER TUTTI

PIU’ DONNE CORAGGIOSE CHE DECIDONO PER SE’ E PER GLI ALTRI CHE LE GUERRE E LE ARMI DEVONO DIVENTARE TABU’ INSORMONTABILI

 

Non stiamo al mondo per depredare, per sprecare, per rendere la bellezza e la cultura proprietà di pochi. Stiamo al mondo per prenderci cura della bellezza e della cultura perché diventino ispirazione per tutti, per chi è libero e per chi non lo è; nelle piazze e nelle carceri, fino ai poli dell’universo. Stiamo al mondo non per gareggiare ma per riconoscere la bellezza e la verità che germogliano ovunque, di cui ciascuna ciascuno è portatore. Oggi come oggi l’egoismo non è più una questione privata o interpersonale, ma è peccato pubblico.

Antonietta Potente (teologa)

 

E FINALMENTE UNA DONNA AUTOREVOLE CHE DECIDA CHI DEVE DECIDERE

 

Quando la nostra strada si fa stretta e ci diventa estranea, è tempo di cambiare direzione e non sempre ci è chiaro dove andare.

Ogni passaggio porta con sé una fatica, una piccola morte di quel tempo che era prima, ciò che ci era consueto e conosciuto si fa stretto. Lasciarlo è fare spazio a qualcosa di nuovo, qualcosa che ha a che fare con il nostro desiderio. Sono spesso piccoli cambiamenti ad indicarci il passo, invisibili trasformazioni, percepite spesso come un vuoto nella nostra esistenza.

Tuttavia lasciamo piccole tracce, come sassolini per il futuro che segnalano il nostro esserci state, indizi per un tempo a venire. Insieme cambiare rotta è più facile, più occhi, più mani, più intelligenze e più cuori aprono varchi verso il possibile futuro.

 

Quindi…perciò…dunque…

Per concludere

Dalla poesia “Possibilità” della nostra sempre amata Wislawa Szymborska vogliamo esprimere, esporre, elencare i nostri, i suoi preferisco:

Preferisco me che vuole bene alla gente

a me che ama l’umanità.

Preferisco il ridicolo di scrivere poesie

al ridicolo di non scriverne.

Preferisco la sincerità, un cuore profondo e vero

all’apparenza sterile del buon senso.

Preferisco muovere un passo verso l’ignoto

quando è il mio desiderio a guidarmi.

Preferisco avere sottomano ago e filo

per ricucire le ferite e intessere legami.

Preferisco le querce sul fiume Chiese

agli energumeni in preda all’ira che si pongono minacciosi uno vicino all’altro.

Preferisco gli zeri alla rinfusa

che non allineati in una cifra.

Preferisco le belle giornate di maggio e la gioia che cinguetta ovunque

alla confusione programmata di un supermercato.

Preferisco essere una persona fragile, imperfetta, insicura,

che una formidabile funambola che sputa fatica per tenere perfettamente in equilibrio tutto.

Preferisco il silenzio, ciò che sfugge e rifugge, tra cose, tra animali e vegetali al vociare chiassoso e becero.

Preferisco chi ha molti dubbi a chi ha troppe certezze.

Preferisco la lentezza di un passo dietro l’altro alla velocità ingannevole che giunge alla meta sorvolando su tutto il percorso che vi conduce.

Preferisco ampi orizzonti e cieli pieni di nuvole

anche se adoro l’ombra segreta e la quiete del bosco.

 

 

 

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