Morricone e quella composizione dedicata al Garda trentino

Nella sterminata produzione del maestro Ennio Morricone, scomparso nella notte a Roma, anche una composizione per piccola orchestra e soprano dedicata al Garda: “Vidi Aquam id est Benacum”, commissionata negli anni Novanta dall'Apt Garda Trentino.

E’ morto la scorsa notte in una clinica romana, all’età di 91 anni, il maestro Ennio Morricone, il più grande compositore cinematografico del mondo.

Se ne va una leggenda il cui lavoro ha raggiunto ben al di là del deserto-paesaggi bruciati di Almeria (qualche dollaro in più) e le acque tumultuose di Iguazu Falls (The Mission). Era ricercatissimo da registi di tutto il mondo per la sua versatilità ineguagliabile e produttività.

Morricone ha scritto per il grande schermo, ma anche per la radio e il teatro. E’ stato un maestro della sua arte, un vero virtuoso che ha saputo intrecciare stili contrastanti per produrre alcune delle musiche più sublimi della nostra epoca.

Nella sterminata produzione del maestro, anche una composizione di “musica assoluta” che dipinge con l’orchestra una veduta del lago di Garda: “Vidi Aquam id est Benacum”. 

Si tratta di una composizione del 1994  pubblicata dall’etichetta New Sounds Multimedia.

All’interno del CD (se ne trovano delle copie in vendita online) Morricone stesso illustra così la composizione: «Concepita per cinque quartetti strumentali, «Vidi aquam ed est Benacum» è scritta per il lago di Garda trentino, ma non vuole affatto proporsi come un esempio di musica a programma e/o descrittiva. La composizione è strutturata sui seguenti suoni che danno all’ascoltatore la sensazione di un’immobilità accordale lontanamente assimilabile all’immobilità del lago.

Soltanto nella parte finale – spiega ancora il Maestro – l’entrata del soprano arricchirà e completerà questa modalità con due suoni nuovi. I cinque quartetti sono usati in tutte le loro possibili combinazioni (soli, a due, a tre, a quattro, a cinque) nel libero accostamento di strutture preordinate, cogliendo un effetto abbastanza vicino ad un’improvvisazione organizzata, anche se quest’ultimo concetto non trova mai riscontro nelle parti dei singoli solisti che sono così di volta in volta assorbite dall’idea unitaria della composizione».

La composizione fu commissionata dall’Apt del Garda Trentino.

Scrive nel libretto del Cd Mauro Pedron: «Per cantare il Garda ci voleva un artista sensibile come Morricone e a lui ci siamo rivolti nella convinzione che avrebbe capito lo spirito di questa proposta, ne avrebbe colto il suo vero significato. Così è stato.

E nel comporre “Vidi aquam id est Benacum” Morricone ha compreso tra l’altro la cosa più importante: e cioè che non serviva un poema sinfonico dalla desueta forma ottocentesca, nè un motivo orecchiabile e superficiale, ma ci voleva invece una musica più profonda, intima e astratta com’è oggi il linguaggio dell’anima. Tanto intima che egli, oltre al lago di Garda, la dedica anche alla moglie. Al Garda trentino Morricone non poteva fare omaggio migliore: vidi aquam, cioè “ho visto l’acqua” per eccellenza, l’acqua simbolo di prezza e vita».

Puoi ascoltare qui Vidi aquam id est Benacum:

 

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