Bardolino rilancia: caserma della Stradale a Calmasino

BARDOLINO - Una nuova caserma della Polizia Stradale a Calmasino. L'area idonea è proposta dall’amministrazione di Bardolino, dopo lo sfratto ricevuto dalla stessa Polizia per lo stabile attualmente occupato in Via Leopardi.

Una nuova caserma della Polizia Stradale a Calmasino, su un terreno comunale nella zona artigianale tra Strada Bisavola e Strada Valmarana. Questa la soluzione trovata dall’amministrazione di Bardolino guidata da Lauro Sabaini, dopo lo sfratto ricevuto dalla stessa Polizia per lo stabile attualmente occupato in Via Leopardi, una proposta che ora verrà valutata dal Prefetto, Donato Cafagna, nominato commissario esecutivo dell’ordinanza del tribunale.

«Il nuovo progetto – dicono in municipio –  risponderà a tutte le caratteristiche necessarie per poter ospitare la Polizia Stradale, potendo così mantenere sul territorio un presidio fondamentale per tutta la sponda veronese del Lago di Garda».

«Dalla nomina del Prefetto quale commissario, avvenuta lo scorso ottobre, abbiamo cercato diverse soluzioni che ci permettessero di trattenere a Bardolino questa sede e il rischio di poterla perdere era molto alto – ha spiegato il sindaco, Lauro Sabaini – ora contiamo che questa proposta venga accettata per poter iniziare con tutto l’iter burocratico che porti al progetto definitivo e all’inizio dei lavori».

Il sindaco di Bardolino Lauro Sabaini.

 

Prima di arrivare a questa soluzione, l’amministrazione comunale ha avanzato diverse altre ipotesi durante le riunioni operative con le autorità preposte, senza però arrivare mai ad una concertazione positiva da parte di tutti: «Sul territorio purtroppo non abbiamo strutture comunali che siano compatibili con le necessità della Polizia Stradale, anche se la normativa prevede che la priorità nella scelta cada su immobili demaniali, ove presenti – ha proseguito Sabaini – Ecco perché il 16 luglio l’Agenzia del Demanio ha avviato la pratica per liberare la sede del Circolo Anziani, situata all’inizio della passeggiata Rivalunga, ma riteniamo tale soluzione assolutamente impraticabile, sia per la conformazione dell’immobile che per l’utilizzo attuale».

Tra le problematiche legate all’immobile che ospita il Circolo Anziani ci sono anche altri vincoli, come ad esempio il fatto che sia un bene monumentale: «Dal punto di vista culturale quella struttura è legata al parere della Sovrintendenza, il che limita i potenziali interventi di ristrutturazione, inoltre la posizione è certamente non consona, data la centralità e il suo posizionamento in una zona già congestionata dal traffico veicolare e soprattutto pedonale», ha sottolineato Sabaini.

La nuova caserma di Calmasino verrebbe realizzata in due stralci, il primo costruendo la porzione di edificio dedicato agli agenti della Polizia Stradale e il secondo completando l’opera con la parte destinata agli uffici della Questura, rendendo così più veloce il completamento della struttura, come spiega il sindaco: «Senza dubbio in questo modo raggiungeremmo l’obiettivo di dotare tutti i comuni del lago di una sede moderna e definitiva per la Polizia Stradale e i tempi di costruzione risulterebbero uguali se non inferiori a quelli comunque previsti di 18 mesi per l’adeguamento dell’immobile demaniale ora sede del Circolo Anziani».

Alla scadenza del 30 settembre, indicata dal Tribunale, il distaccamento di Bardolino dovrà comunque ripiegare temporaneamente in altra sede di Verona, a meno di proroghe concesse in extremis dagli attuali proprietari di Via Leopardi: «In accordo con i consiglieri di opposizione abbiamo già inviato una lettera congiunta in cui ribadiamo la volontà di costruire una nuova, funzionale ed efficiente caserma, anche in collaborazione e il supporto dei comuni vicini, una prova che tutte le forze in campo remano nella stessa direzione – ha concluso Sabaini – La nostra proposta risolve il duplice problema di mettere la Polizia Stradale nelle migliori condizioni di operare e dall’altra parte di salvare le attività di un’associazione fondamentale per il tessuto sociale del paese, qual è il Circolo Anziani, che se privata della sede storica si troverebbe a dover chiudere la propria attività».

Ora la palla passa al Prefetto e alle autorità preposte, che dovranno valutare la proposta dell’amministrazione e del Consiglio Comunale.

 

 

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