Alta velocità, i No Tav: “Opera inutile, problemi veri accantonati”

LONATO - Lunedì a Campagna di Lonato è stata inaugurata "Martina", la talpa con cui verrà scavata la galleria di quasi 8 km a Lonato che permetterà il passaggio dell'alta velocità sui nostri territori. I No tav: "Opera imponente piena di prescrizioni non adempite, pericolosa per le falde acquifere e la salute dei propri pendolari?".

Per No Tav Brescia si è tratta dell’«ennesima inaugurazione (ne abbiamo scritto qui) a porte chiuse con una passerella di politici e una militarizzazione imponente. Già dalle ore 13.00 arrivavano segnalazioni dagli abitanti della zona che, ignari di quanto stesse succedendo, si sono ritrovati in mezzo a posti di blocco, strade chiuse, traffico deviato ecc. Addirittura gli stessi giornalisti invitati all’inaugurazione scortati e portati al cantiere da un pullman. Impossibile avvicinarsi a Martina, nemmeno a piedi.

E così – continuano i No Tav – si è svolta l’ennesima inaugurazione Tav, perché al di là del Covid ora, anche in passato tutte le inaugurazioni di grandi opere inutili si sono svolte a porte chiuse per evitare contestazioni. Politici circondati dalla polizia, la solita storia raccontata ai giornalisti (e di conseguenza riportata sui giornali) del Tav che porterà lustro al Paese e farà ripartire l’economia italiana, la stessa storia che vediamo da decenni in Val Susa, al Terzo Valico ecc ripetersi. Ovviamente tutto a spese nostre, le spese pubbliche.

Presente anche il Sindaco di Lonato, Tardani, da sempre pro-Tav a raccontare la favola delle compensazioni Tav che risolveranno ogni problema sul territorio lonatese. Perché ad ogni nuova campagna elettorale le favole raccontate rimangono sempre le stesse e puntualmente rimangono tali, solo favole. Come nei migliori film accanto a lui don Matteo, parroco della zona, che ha addirittura benedetto la talpa a beffa dell’Enciclica del suo superiore, Papa Francesco che della tutela dell’ambiente e dell’importanza di proteggere la nostra terra comune ne ha fatto una delle priorità del suo mandato.

Ovviamente presente la ministra del Pd Paola De Micheli con gli elogi all’Alta Velocità del caso. Ministra che sembra dimenticarsi di guidare lo stesso Ministero che ha bocciato sul piano economico quest’opera con l’Analisi costi-benefici. Tutti d’accordo sulla distruzione inutile dei territori lombardo-veneto. Un unico grande “partito del cemento e degli interessi economici di pochi” al quale si è aggiunto come complice il Movimento 5Stelle per rimanere a Governo. La rappresentazione perfetta di una politica concentrata verso gli interessi dei grandi monopoli e lontanissima dai bisogni reali della popolazione.

Popolazione che ha assistito invece ad un ennesimo weekend di tragedie, le solite tremende tragedie che ogni volta che piove colpiscono una o più delle nostre regioni. Ponti crollati, strade e case che non esistono più, persone morte e disperse.

Popolazione che nelle ultime settimane ha visto i propri pendolari della zona costretti a prendere treni regionali per gli ennesimi tagli alle Frecce con la scusante dell’entrata in vigore degli orari autunnali. Perché in piena pandemia è bene evidentemente ottimizzare economicamente le corse, tagliare i servizi essenziali e ammassare i pendolari suoi pochissimi treni regionali rimasti.

Popolazione che vede sui giornali inaugurare un’opera imponente piena di prescrizioni non adempite, dai rischi sismici a quello idrogeologici, al possibile inquinamento delle proprie falde acquifere per le sostanze chimiche utilizzate durante gli scavi.

Interessa alla Ministra ri-destinare i soldi delle grandi opere inutili come il Tav ad opere necessarie ed urgenti come la messa in sicurezza del territorio? NO.

Interessa al Sindaco di Lonato tutelare il proprio territorio salvaguardando le proprie falde acquifere e la salute dei propri pendolari? NO.

Interessa a questi politici, ipotetici nostri rappresentanti, confrontarsi con chi li ha eletti su progetti così impattanti per il territorio e la popolazione? NO.

Meglio quindi inaugurare e benedire gli scavi di Martina in gran segreto nella speranza di distrarre l’attenzione dai veri problemi del paese. Martina che, per giunta, di “piccolina”, come si evince dalle fotografie, ha ben poco e che apporterà danni irrimediabili ad un territorio già altamente sfruttato, inquinato e svenduto al mero profitto economico.

 

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