1300 firme per salvare l’ospedale riabilitativo di Lonato

LONATO - Al via il trasloco di Villa dei Colli. I pazienti della struttura riabilitativa di Lonato, eccellenza e unico riferimento pubblico nel suo ambito per tutto il basso Garda: «Come faremo a curarci?»

I pazienti dell’ospedale Villa dei Colli di Lonato (struttura pubblica di riferimento per la riabilitazione i cui servizi sono in trasferimento a Prevalle in vista delle demolizione e della ricostruzione dell’ospedale, operazione per molti preludio di chiusura. Ne avevamo scritto qui) rendono pubblica la lettera al direttore di Asst Carmelo Scarcella e ai sindaci di Lonato e Desenzano,  protocollata il 27 agosto, alla quale non è mai stata data risposta ne dall’Asst ne dai sindaci di Lonato e Desenzano.

Oggi, martedì 24, agli stessi destinatari sono state recapitate, via pec, 1300 firme a corredo della lettera, firmata da cittadini, pazienti e operatori, che informano: «Oggi si sono presentati presso la struttura alcuni operai per il trasloco. A noi pazienti, come agli operatori, nulla viene comunicato a riguardo e possiamo solo essere silenziosi testimoni della preparazione di scatoloni con destinazione Prevalle».

Ecco la lettera.

«Gentile Direttore Generale dott. Scarcella, siamo i pazienti della struttura riabilitativa Villa dei Colli a Lonato del Garda, eccellenza nella zona e unico riferimento pubblico nel suo ambito per tutto il basso Garda Vorremmo farle una semplice domanda. Come faremo a curarci?»

La preoccupazione è che si voglia smantellare questa struttura definitivamente a fronte di un potenziamento dell’ospedale di Leno, a causa dell’onerosità degli adeguamenti antisismici necessari.

Scrivono i pazienti «Chiediamo un po’ di chiarezza. In questi giorni si comunica ai pazienti, che ci sarà uno spostamento temporaneo a Prevalle del polo riabilitativo e conclusi gli adeguamenti sismici si ritornerà a Lonato d/G. Bene: qual è la verità? Chiusura definitiva o sistemazione per la riapertura? Ma in che tempi?

Sappiamo che lo spostamento a Prevalle dovrebbe essere per 3 anni, nel frattempo quante persone dovranno rinunciare a curarsi perché impossibilitate a raggiungere giornalmente i posti di cura? Chi ci accompagnerà? L’ospedalizzazione, dove i pazienti, superata la fase critica, potevano avere le cure tutti i giorni, quando tornerà?

Se facciamo un ospedale in poche settimane per il contrasto al covid, allora potremmo essere anche in grado di mantenere l’unicità di una struttura che è fondamentale per le competenze maturate al suo interno; in alternativa gli operatori e tutti i cittadini del basso Garda saranno privi di un centro specializzato radicato nel territorio. Chiudere una struttura funzionante è molto facile, ricostruirla nel suo patrimonio di competenze meno.

A Leno è già stata trasferita la sede del primario Polo riabilitativo del basso Garda che in precedenza era proprio a Lonato d/G.

 

La Villa dei Colli è stata la prima struttura di riabilitazione del Bresciano che ha cominciato ad operare alla fine degli anni ’70. Riepilogando Ricordiamo che già a febbraio 2019 si era cercato di chiudere questa eccellenza. Poi, ci piacerebbe pensare che per una lettera pubblicata da un paziente, che denunciava tali intenzioni, si sia soprasseduto. Purtroppo a seguire c’è stata l’emergenza Covid (avrà contribuito?).

Il tutto è ripartito a metà luglio 2020, è stato chiuso il reparto di degenza, spostando noi pazienti come dei pacchi postali a Leno. Ci era stato riferito che sarebbe stato solo per una settimana, per poter provvedere alla necessaria disinfestazione da vespe. Di fatto il reparto non è più tornato. Ci chiediamo se ricapiterà anche adesso.

Molti pazienti hanno dovuto scegliere di essere dimessi perché le famiglie non erano in grado di dare l’assistenza necessaria al congiunto trasferito così lontano. Scopriamo solo ora che a giorni sarà spostato anche il Mac (Macroattività Ambulatoriale ad alta Complessità assistenziale) che si occupa di vari aspetti della riabilitazione post-traumatica (incidenti stradali, ictus, traumi fisici, post interventi –anca, ginocchio, femore, ecc, traumi neurologici con possibilità di trattamenti fisioterapico, logopedico, psicologico, occupazionale anche a lungo termine.

Si tratta di un programma strutturato multidisciplinare che con frequenza di 2-3-4 giorni settimanali concentra più attività in una mattina o pomeriggio onde consentire al paziente il miglior recupero possibile.

Al di fuori di questa strutture abbiamo provato sulla nostra pelle, l’impossibilità di trovare alternative adeguate sul territorio.

In questo momento di consultazione elettorale, diteci chiaramente…. ci dobbiamo rivolgere ai privati? Il Corlo, Volta Mantovana, Domus…hanno le stesse specializzazioni? Forniscono lo stesso servizio? Quali sono le liste d’attesa? Il costo per la sanità pubblica sarà minore se ci rivolgiamo ai privati? L’ampia gamma di competenze professionali, che si sono formate e risultano concentrate in questa struttura, potrebbero disperdersi. Il personale logicamente vuole garanzie di continuità. Come costruire nell’incertezza? Leno…? Prevalle…?

Esiste questa struttura pubblica Villa dei Colli, eccellente, strategicamente localizzata, funzionante e sembra che si voglia creare un vuoto. Nei futuri 3 anni di Prevalle, chi di noi potrà permettersi di arrivare in questi luoghi così lontani e di difficile raggiungimento? Una domanda ancora, quante scuole sono adeguate dal punto di vista sismico? Scusate l’ignoranza, l’ospedale di Desenzano lo è?

In extremis, sarebbe forse possibile trovare una struttura temporanea sul territorio di Lonato d/G o Desenzano d/G per il breve tempo dei lavori di adeguamento, salvaguardando le dinamiche operative realizzate ai Colli? Crediamo che ci sia spazio per tutti per dare più servizi e non ridurli, stiamo invecchiando. La risorsa dei privati è fondamentale, preziosa, ma senza che il pubblico rinunci al suo ruolo, o dovremo fare chilometri, come succede al sud, per partorire o farci curare?

Ringraziamo per la cortese attenzione e chiediamo che sia mantenuto il polo di Lonato e ricostituito il reparto ospedaliero preesistente, fondamentale per la salute pubblica che va da Pozzolengo a Sirmione, Desenzano del Garda, Padenghe sul Garda, fino a Montichiari e Castiglione (e questo è il bacino più stretto).

Sicuri di trovare in voi professionisti che comprendono le necessità del territorio, chiediamo che venga mantenuta aperta la Villa dei Colli o individuata un’alternativa locale in grado di ospitare i servizi attualmente erogati e il capitale umano degli operatori impegnati nell’attuale struttura. Salutiamo ricordando l’art.32 della costituzione. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Crediamo che la vicenda Covid abbia dimostrato come la sanità pubblica ci abbia salvato da un disastro.

L’ingresso dell’Ospedale Villa dei Colli a Lonato.

 

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