La sentenza del tribunale e quella dei social

TOSCOLANO MADERNO - Lettera dei consiglieri del Centro Destra sulla condanna di quattro ex amministratori per la restituzione di indennità percepite in eccesso rispetto a quando spettato: «Grave constare come sui social del Comune la maggioranza si sia affrettata a pubblicizzare la sentenza».

In seguito alla sentenza (la puoi scaricare qui) che condanna quattro ex amministratori a restituire al Comune somme «indebitamente percepite» e alle polemiche che ne sono conseguite, riceviamo e pubblichiamo questa lettera dei consiglieri del gruppo di opposizione Centro Destra Toscolano Maderno,  Alessio Campanardi, Giuliano Capuccini e Teresa Tranchida.

«Egregio Direttore,

la recente sentenza, che ha condannato a restituire ai quattro ex amministratori Marco Basile, Fabio Belloni, Marcello Beschi e Roberto Righettini il 10% percepito in più nelle loro indennità, pur riconoscendo la buona fede degli imputati, ha per l’ennesima volta mostrato un risvolto politico di cattivo gusto.

Nel ribadire che le indennità sono legittimo riconoscimento di una attività svolta, il ricorso dei suddetti quattro era svolto a verificare la legittimità del procedimento. Nessuno voleva appropriarsi di quanto non dovuto, ma solo, come prevede lo stato di diritto, avvalersi della facoltà di ricorrere.

Va ricordato anche che tale restituzione era stata richiesta anche agli altri tre membri della allora giunta Righettini e pure a quelli della prima giunta Castellini.

Il fatto che questi avessero deciso di non ricorrere, ma di restituire subito fu una loro libera facoltà. Grave però è constare come sui social del Comune l’attuale maggioranza si affretti a pubblicizzare in velocità l’articolo che informa della sentenza, che nessuno di noi contesta, relativa ai quattro ricorrenti.

Onestà vuole, che tutti gli articoli relativi alla vita politica del Comune trovino spazio sui Social o almeno sia data esatta informazione del fatto. Riteniamo che la battaglia politica vada condotta con più onestà, rispetto e lealtà.

Presentare un episodio solo dal proprio punto di vista  – conclude la lettera dei I Consiglieri Campanardi, Capuccini e Tranchida -, senza dare corretta in formazione è eticamente e moralmente riprovevole, quando gli stessi fatti riguardano, come nel caso di Marcello Beschi, una persona deceduta, che non potrà in alcun modo dichiarare le proprie motivazioni».

 

 

I commenti sono chiusi.