Progetto Leo: Feralpisaló prima squadra italiana ad adottare un cane

SALO' - Leo Del Garda è un setter di 10 anni che già vive allo stadio Turina di Salò. Sarà la mascotte ufficiale della quadra. Sport e volontariato binomio vincente, soprattutto in un periodo come questo.

Ma non solo: sarà il portabandiera di una sensibilità sociale del club che vedrà sviluppare, grazie a lui, nuovi progetti dedicati al benessere animale dando spazio a tutto quello che il settore Pet propone: educazione al possesso responsabile, progetto scuola, pet therapy con la squadra “Senza di me che gioco è?”, la prima squadra italiana dedicata al benessere emozionale per ragazzi con disabilità cognitive, convenzioni con strutture veterinarie e la sensibilizzazione su molte tematiche, tra cui l’abbandono.

La legge numero 281 del 14 agosto 1991 parla chiaro: “Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli  animali di affezione, condanna gl  atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare  la  salute pubblica e l’ambiente”.

 

Secondo i dati regionali sul randagismo emanati dal ministero della Salute e trasmessi dalle Regioni e Province Autonome (aggiornati al 2020), la Lombardia è la seconda regione per numero di ingressi nei canili sanitari (9.303), la quinta per ingressi nei cani rifugio (3.482) e quarta per cani adottati (3.666).

Feralpisalò ha scelto il rifugio “Le muse” di Rezzato, in Provincia di Brescia, come struttura idonea per iniziare il percorso d’adozione e scegliere l’animale ideale. Competenza, preparazione e amore incondizionato hanno portato a Leo. I Leoni del Garda hanno nella restituzione valoriale al territorio e nell’inclusione lo scopo primario della propria mission. Ed ecco perché Leo, un setter di 10 anni con qualche problemino dato dall’età e alle condizioni in cui era tenuto dai cacciatori che avrebbero voluto abbatterlo perché non più idoneo, era l’amico perfetto. La scelta del cane anziano non è casuale e vuole essere un preciso messaggio di inclusione e di responsabilità per la comunità.

Dopo aver superato brillantemente la prima fase di pre affido, sabato 3 luglio il direttore Comunicazione verdeblù, Matteo Oxilia e la direttrice marketing, Ilenia Setola sono andati a conoscerlo per un primo approccio: fosse per lui vivrebbe di carezze e di tuffi in piscina. Da qualche giorno è al Turina per iniziare ad ambientarsi nella sua nuova casa, già “arredata” dei comfort ideali: area verde, rifugio sicuro, attenzioni di staff e atleti. Il tutto raccontato anche tramite un canale Instagram dedicato: leo.feralpisalo.

“Prendersi cura degli animali è una responsabilità che va condivisa con la comunità – le parole del presidente Giuseppe Pasini. E Feralpisalò da sempre ha nell’impegno sociale il principale obiettivo. 
Leo si trova a suo agio allo stadio e con cui daremo vita a tanti progetti d’inclusione che coinvolgeranno ragazzi e famiglie. Penso ad esempio al progetto “Senza di me che gioco è?” Di Quarta categoria ma anche a tutti i bimbi del territorio e i loro genitori. Crediamo che Feralpisalò debba continuare a crescere anche fuori dal campo, comunicando valori importanti ed una reputazione sempre più solida. A Leo, che sarà a tutti gli effetti un membro della famiglia dei Leoni del Garda, il più cordiale benvenuto a Salò”.
Leo con il capitano Elia Legati negli spogliatoi.

“Questo è un nuovo modo per raccontare il nostro club – spiega Matteo Oxilia, direttore Comunicazione Feralpisalò – comunicheremo un brand sempre più ricco di valori, rinforzando la nostra tradizione e puntando verso nuovi e ambiziosi orizzonti. Il club così avrà una reputazione ancora migliore e sarà considerato sempre più solido, attento e con grandi virtù. Creando così un legame emotivo con il nostro territorio e tutti i portatori d’interesse che trasmetterà sempre più vibrazioni positive, appassionanti. Siamo consapevoli che vivere con un cane comporti impegno ed obblighi. Prima di avviare questo percorso ci siamo confrontati internamente: ringrazio quindi il presidente Pasini per l’ennesima dimostrazione di grande sensibilità sociale. E tutti i collegi – squadra e staff compresi, si sono dimostrati molto sensibili e affettuosi – per la disponibilità e la dedizione nel seguire Leo. Siamo convinti che il calcio, e lo sport in generale, sia un potente reagente per trasformare e dare un forte significato a tutto il sistema e alle relazioni del tessuto sociale. Pronti per iniziare un nuovo percorso di vita insieme. Feralpisalò sarà ricordata anche per questo”.

“Siamo convinti che sport e volontariato siano un binomio vincente, soprattutto in un periodo come questo – dice Silvia Campora, responsabile e rappresentante legale del rifugio Le Muse di Rezzato – scegliere di dare in adozione un cane ad un club di calcio poteva sembrare audace, ma una volta incontrati i dirigenti a Salò, abbiamo scoperto una vera famiglia. Secondo noi, infatti, c’è un cane per ogni famiglia e una famiglia per ogni cane e quella di Leo è stata una delle migliori adozioni dal 2004. Insieme al mio braccio destro, Nadia Massardi (consigliere comunale a Rezzato con delega alla tutela degli animali, ndr), ci ha colpito molto l’umiltà della Feralpisalò, che ha saputo affidarsi in toto ai volontari de “Le Muse”. Siamo emozionati, felici, entusiasti: è un messaggio forte anche perché Leo non è un animale semplice vista l’età, ma le attenzioni e la passione dei Leoni del Garda non ci hanno lasciato alcun dubbio”.

ASSOCIAZIONE LE MUSE

Il rifugio, nato a Rezzato (Brescia) nel 2004, si occupa di gestione, riabilitazione al contatto umano e campagna affidi. È l’associazione dei “cani che più nessuno vuole”. Gestita da Silvia Campora e Nadia Massardi. 

I DATI ENPA (GIUGNO 2021)

“Solo lo scorso anno abbiamo microchippato 9.001 cani e 8.468 gatti e sterilizzato 8.608 cani e 26.260 gatti”, dice Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa.

Aumento del 17% delle cessioni.

La situazione non è omogenea. Alcune realtà hanno segnalato una preoccupante impennata del fenomeno. Tra queste l’Enpa di Roma che riferisce di 51 i cani ceduti a giugno e centinaia di gatti abbandonati. Anche a Torino a giugno sono stati ceduti già 39 cani, a Sondrio una cinquantina di gatti, quasi tutti cuccioli, e oltre una decina di cani. E ancora a Brescia dove sono stati ceduti direttamente una trentina di gatti (senza contare i numerosi abbandoni) e una ventina di cani ceduti. Anche l’Enpa di Voghera ha avuto 35 cessioni a giugno tra cani e gatti, 32 anche a Vicenza e una trentina anche a Caserta mentre a Vinovo in Piemonte i cani ceduti lo scorso mese sono stati 44.

Tra le cause principali: Il 62% delle Sezioni indica la morte dei proprietari anziani e nessun parente disposto a prendersi cura dell’animale, il 53% indica come causa il ricovero dei proprietari mentre, dato molto alto, il 53% delle Sezioni riferisce cessioni dovute all’aggressività dell’animale. Dove per aggressività però, in alcuni casi, sono incluse anche piccole lesioni come graffi o contusioni che bastano per giustificare l’allontanamento dell’animale. In questo caso il caldo sicuramente non sta aiutando (statisticamente favorisce l’aumento di aggressività negli animali) ma anche l’adattamento alle nuovi routine familiari che portano stress ad umani ed animali. Sulla cessione degli animali incide anche la crisi economica, segnalata dal 45% delle sezioni, e, ancora, si dà via l’animale per l’arrivo di un bambino in famiglia (33%). Si aggiunge anche il cambiamento delle abitudini post covid, e quindi il ritorno al lavoro e i trasferimenti di città. (domanda con risposta multipla).

Da quanto erano in famiglia i cani ceduti? Il 24% erano arrivati da un anno o meno, quindi in piena crisi pandemica. Sicuramente il ritorno alla normalità ma anche le adozioni via internet non hanno aiutato. Si continua a scegliere un animale da compagnia come fosse una borsa, scegliendolo in base ad una foto online senza considerare la compatibilità della personalità dell’animale con le routine familiari. Per lo più, il 44%, sono cani che erano in famiglia da 2-5 anni e questo è un dato molto significativo. Ci chiediamo: siamo ancora in grado di dare affetto se dopo 5 anni diamo via un animale domestico? Ma ci sono anche diversi casi, il 23%, di cani che avevano più di 5 anni, probabilmente quelli legati alla morte o alla malattia del proprietario.

Per quel che riguarda le adozioni in corso nell’ultimo mese di giugno il 25% delle Sezioni Enpa afferma che è tutto fermo attualmente mentre un 21% dice che è nella norma rispetto al periodo estivo, il 31,67% afferma che qualche adozione c’è ma sono troppo poche, mentre il 18% dice che sì ci sono ma riguardano solo cuccioli.

FERALPISALÓ

Nata nel 2009 dalla fusione delle realtà di Lonato e Salò, porta il nome dell’azienda Feralpi, diretta da Giuseppe Pasini, past president di Confindustria Brescia e Consogliere Federale FIGC. Campione d’Italia con la formazione Berretti nel 2018, oltre alla Prima

Squadra in totale coinvolge – tra Lonato, Salò e Brescia – oltre 400.

Apripista del progetto di sensibilizzazione sui disabili, nel 2016 sono i precursori di un progetto leader nazionale: hanno dato vita per primi ad una scuola calcio dedicata al benessere emozionale di ragazzi con disabilità cognitive, “Senza di me che gioco è?”. Da cui poi è nato il progetto in tutto il Paese “Quarta categoria”.

Da quest’anno gli stessi ragazzi del team

“Senza di me che gioco è?” saranno i protagonisti dello “Special Tg”, contenitore di notizie online e in Tv sul mondo Feralpisalò.

Il profilo Instagram appena aperto per raccontare la vita di Leo e il rifugio “Le Muse”.

 

 

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