Le strutture sanitarie trentine aprono alle visite con il green pass

TRENTINO - Le porte degli ospedali e delle strutture dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari tornano ad aprirsi ai visitatori dei pazienti ricoverati. Ma con regole ben precise.

L’accesso è consentito solo a due persone (familiari o persone indicate dal degente) in alternanza tra loro, muniti di certificazione verde covid-19 (cosiddetto Green Pass).

Chi accede alle strutture dell’Apss per effettuare una visita specialistica o fruire di altre prestazioni sanitarie (esami del sangue, anagrafe sanitaria, ecc.) non deve invece esibire la certificazione verde ma deve comunque autocertificare di non avere sintomi riconducibili alla covid-19 e di non aver avuto contatti con persone positive (o sospette positive). Con queste nuove regole viene riconosciuta dunque l’importanza del supporto dei familiari e delle persone vicine alle persone ricoverate, che con la loro presenza svolgono un ruolo fondamentale nel processo di cura del paziente ospedalizzato.

Le modalità per accedere alle strutture sanitarie dell’Apss sono state definite sulla base delle «Indicazioni per la ripresa delle visite nei reparti ospedalieri» del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento.

Nel dettaglio, ogni paziente ricoverato può ricevere due visitatori (familiari, caregiver, accompagnatori) che accedono al reparto singolarmente, alternandosi secondo le disponibilità. Per evitare assembramenti davanti all’ingresso e scaglionare le presenze all’interno del reparto gli orari e le durate delle visite devono essere preventivamente concordati e programmati con il coordinatore infermieristico (o suo sostituto) per via telefonica o colloquio diretto. Al primo accesso in reparto sarà richiesto ai visitatori di compilare un’autodichiarazione e di esibire la certificazione verde covid-19.

A ogni accesso al reparto, il visitatore compilerà anche un’autocertificazione da presentare al personale sanitario, se richiesta, dove è dichiarato: di aver provveduto alla misurazione delle temperatura corporea (inferiore a 37,5 °C); di non presentare sintomi compatibili con la covid-19 (tosse secca, difficoltà respiratoria, dolori muscolari diffusi, cefalea, faringodinia, ecc.); di non aver avuto contatti stretti con persone con diagnosi sospetta o confermata di infezione da Sars-Cov-2 nonché sottoposte a misure di quarantena o isolamento. In caso di presenza di anche solo uno di questi indicatori, il visitatore è invitato a tornare al proprio domicilio e a contattare il proprio medico di medicina generale.

Il visitatore che accede al reparto dovrà indossare una mascherina chirurgica (sono escluse le mascherine di comunità) ed effettuare l’igiene delle mani con gel idroalcolico. L’igiene delle mani dovrà essere effettuata anche prima e dopo il contatto diretto con il paziente nella stanza di degenza e all’uscita dal reparto. La visita è consentita esclusivamente nella stanza di degenza del ricoverato. È possibile, in alcuni casi, visitare anche pazienti sospetti o positivi alla covid-19: in questo caso serve l’autorizzazione del direttore della Unità operativa, devono essere utilizzati appositi dispositivi di protezione e devono essere rispettate le previste norme di sicurezza e le indicazioni fornite dal personale di reparto.

Negli ospedali di Cavalese e di Rovereto sono stati installati in questi giorni in via sperimentale i primi «totem» per la verifica della certificazione verde covid-19. Si tratta dei dispositivi acquistati dalla Protezione civile trentina e destinati a strutture pubbliche, sanitarie e sociosanitarie.

Sul sito internet dell’Apss sono disponibili i moduli per l’autodichiarazione e l’autocertificazione dei visitatori delle strutture ospedaliere: https://bit.ly/3sz7KMu

 

 

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