Strada della Forra, Tremosine chiede sostegno alla Regione

TREMOSINE - Strada della Forra: Comune e Pro Loco auditi da Regione Lombardia. Ecco gli interventi del sindaco e della presidente della Pro Loco.

La questione della chiusura della Strada della Forra è approdata in Regione Lombardia, grazie all’audizione del sindaco di Tremosine, Battista Girardi, e della presidente della Pro Loco, Francesca Frigerio, da parte della V Commissione permanente Territorio e Infrastrutture, presieduta dalla bresciana Claudia Carzeri. Riportiamo i loro interventi.

L’intervento del sindaco Battista Girardi

Girardi ancora non conosce la data della riapertura («Si ipotizzano, se tutto va bene, altri 6-7 mesi»), ma certo ha ben presenti i danni subiti dal suo territorio per la chiusura di una strada. Ecco la sua relazione alla V Commissione.

«Il Comune di Tremosine sul Garda si estende per 72 kmq su un territorio che va dal Lago di Garda fino alle catene montuose a confine con la Provincia Autonoma di Trento. L’abitato si articola in 18 frazioni, 17 delle quali ubicate su un altopiano a un’altezza media di circa 500 metri s.l.m.

Il territorio è raggiungibile esclusivamente dalla strada statale 45 bis “Gardesana Occidentale”, alla quale si collega tramite due strade provinciali: la Strada Provinciale 38 e la Strada Provinciale 115 che costituiscono gli unici due accessi diretti al territorio comunale. Un terzo accesso, più lungo e meno agevole, collega il comune di Tremosine sul Garda alla S.S. 45 bis attraversando il comune di Tignale.

Eccezionali precipitazioni nevose avvenute il 27 dicembre 2020 hanno comportato il crollo di numerosi alberi e conseguenti smottamenti, determinando la chiusura al traffico del tratto che dal lago sale all’abitato della S.P. 38 “Strada della Forra” per un intervento di messa in sicurezza. La strada è tuttora chiusa al traffico e la Provincia di Brescia non ha ancora fornito tempi certi sulla riapertura.

La S.P. 38 “Strada della Forra”, oltre ad essere una vitale linea di comunicazione per gran parte degli abitati del comune, costituisce, grazie al suo altissimo valore storico-paesaggistico, una delle principali attrattive del territorio la cui economia è basata per la quasi totalità sul turismo.

Impatto sulla viabilità

Sulla S.P. 38 insistono due tipi di traffico: un flusso in transito verso l’abitato e le strutture ricettive del comune e un flusso composto da visitatori della strada. Il crescente traffico ha portato all’installazione di un semaforo per garantire gli scambi a senso alternato e successivamente all’istituzione nell’estate 2020 di un senso unico di marcia a fasce orarie. Il numero di passaggi medi giornalieri sulla strada nei mesi estivi del 2020 è di circa 4.000 veicoli, con picchi di 7.000 durante l’alta stagione.

Tale flusso, a seguito della chiusura della strada, si è concentrato in parte sulla S.P. 115 creando pesanti danni alla viabilità. La rete stradale interna, tipica di una zona montana, non è adatta a grossi volumi di traffico e in molti punti non consente lo scambio di due veicoli nei due sensi di marcia. Buona parte del flusso che insisteva sulla S.P. 38, specificatamente la parte dei turisti in transito, è andata totalmente perduta a danno delle attività commerciali e di ristorazione del territorio.

Il territorio di Tremosine sul Garda è estremamente attrattivo dal punto di vista turistico. Di seguito i dati delle presenze turistiche rilevate dall’Ufficio Tributi comunale:

Oltre alle numerose strutture ricettive, sul territorio sono presenti circa 2.000 seconde case abitate durante il periodo estivo che portano a oltre 500.000 le presenze turistiche medie annuali. Nei periodi di alta stagione sul territorio si stima una presenza giornaliera di circa 5.000 turisti che si aggiungono ai 2.000 residenti.

La presenza stabile di un alto numero di turisti comporta un ulteriore carico per il sistema viario. La chiusura della S.P. 38 ha causato il drastico peggioramento dei flussi di traffico già messi a dura prova in condizioni di normalità.

Conclusioni

La prolungata chiusura della S.P. 38 ha causato un allungamento dei tempi di percorrenza dal comune fino ai principali centri limitrofi stimati in circa 45 minuti medi, causando grossi disservizi ai cittadini e alle imprese del territorio, nonché un rallentamento dei tempi negli interventi di primo soccorso. Il danno di immagine arrecato al territorio e il consistente ridimensionamento del flusso di visitatori hanno causato e causeranno pesantissime ripercussioni negative su tutta l’economia del comune, basata essenzialmente sul turismo, rendendo necessario l’individuazione di forme di compensazione economica a favore delle imprese del territorio.

 

 

L’intervento della Pro Loco

Di seguito l’intervento della presidente della Pro Loco di Tremosine, Francesca Frigerio.

«Impatto sul turismo. La chiusura della Strada ha comportato un danno di immagine incalcolabile.La Strada della Forra, definita da Winston Churcill “ottava meraviglia del mondo” è un monumento nazionale, un orgoglio per tutta la nostra nazione e un fiore all’occhiello per la Lombardia, il Lago, Tremosine.

L’incertezza legata alla conclusione dei lavori si è protratta lungo tutto il corso dell’anno e, ad oggi, non essendo nemmeno ipotizzabile una data certa di riapertura, è impossibile realizzare un piano di marketing territoriale per il 2022, dopo che quello per il 2021 è completamente saltato. La locale Pro Loco ha continuato a modificare il piano man mano che cambiavano le notizie ma ogni data ipotizzata è stata sistematicamente disattesa. Questo ha comportato la veicolazione ai turisti di informazioni parziali, incomplete e, con il senno di poi, perfino fuorvianti.

È un dato di fatto, ad esempio, che le gite giornaliere sono drasticamente calate. Segno che il turista Italiano, e prima ancora lombardo, faticosamente raggiunto con una campagna marketing mirata effettuata nel 2020, quest’anno ha rinunciato a venire a Tremosine proprio per la mancanza della Strada. Innumerevoli i contatti ricevuti dal nostro Infopoint di persone che candidamente ammettevano che non sarebbero venute e/o avrebbero rimandato gita e vacanze a quando la Strada fosse stata riaperta.

L’insieme stesso delle attrazioni presenti sul territorio è stato meno visitato. Il Borgo di Pieve ad esempio, insignito del titolo di “Uno dei Borghi più belli d’Italia”, si raggiunge principalmente dalla Strada della Forra, come parte di un tour consigliato e pubblicizzato dalla Pro Loco in tutti questi anni. Le numerose terrazze panoramiche, tra cui ricordiamo la “Terrazza del Brivido”, fanno parte dello stesso tour, insieme al MUST, l’unico museo presente nel nostro comune. Tutte mete che sono state “saltate” in conseguenza della chiusura della Forra, così come tante altre minori nelle diverse frazioni.

A tutto questo si aggiunge il mancato ritorno di immagine indotto dall’utilizzo della Strada come set pubblicitario, di film e di video musicali che è si è completamente azzerato, così come quello generato da raduni e tour turistici organizzati da attività e enti terzi.

I disagi per i turisti non finiscono qui perché ovviamente i navigatori delle auto, Google Maps, ecc… non sono stati in grado di segnalare correttamente le strade alternative, facendo finire i turisti sulla “Tignalga” allungando così il loro percorso in maniera esagerata e provocando come reazione recensioni negative

Non è stata realizzata una segnaletica stradale adeguata sulla Statale “Gardesana”. Sono stati posizionati alcuni pannelli integrativi che segnalano a chi proviene da Brescia le distanze progressive dal punto di salita consigliato, a Limone, ma ancora oggi nel punto esatto di salita non è presente alcuna indicazione.
Così, anche chi proveniva dal Brennero, e non avrebbe dovuto averne, ha subito disagi.

Essendo la Forra un’attrazione famosissima ci siamo trovati in una situazione in cui i siti e i blog che ne parlavano creando una pubblicità positiva, si sono trasformati in un boomerang. Alcuni segnalavano l’apertura e quindi la gente arrivava convinta di poter visitare la strada, arrabbiandosi poi per non averlo potuto fare, altri segnalavano la chiusura totale anche quando è divenuta parziale, aggravando così una situazione già complessa. Costante è stata l’azione di controllo della Pro Loco, la richiesta di modifiche e correzioni, ma è stato, ed è tuttora, impossibile arrivare ovunque. Senza considerare che è un lavoro che andrà rifatto alla riapertura.

Va poi considerato che Tremosine non dispone di un servizio di trasporto pubblico adeguatamente dimensionato alle esigenze del territorio e la domenica ne è completamente sguarnito. Nonostante nel 2019 si fosse ipotizzato l’inserimento di corse aggiuntive, complice la pandemia prima e la chiusura della strada poi, sono saltati tutti i buoni propositi.

Tutto questo caos si è sommato ad una continua campagna mediatica che parlava unicamente della chiusura della strada senza dire che Tremosine restava, e resta, raggiungibile. Una campagna aggravata da proclami di apertura che non hanno poi portato a risultati concreti.

È evidente che l’insieme di tutto quanto elencato, che non è sicuramente esaustivo, ha comportato un calo di fatturato rispetto alla stagione 2019, perché un confronto con quella 2020 è ovviamente inficiato dalla pandemia, per numerose attività del territorio. Fortunatamente non tutte.

Se la stagione estiva ci ha regalato l’arrivo del turismo estero, che ha colmato in parte il divario delle presenze riassestandole su valori quasi 2019, rimane un dato di fatto che la stagione primaverile è stata completamente annullata con aziende che hanno dovuto rimandare l’apertura perché impossibilitate a sostenere i costi fissi.

Lo stesso si sta verificando ora con l’arrivo dell’autunno. Le nostre attività turistiche stanno progressivamente chiudendo e pochissime resteranno attive fino al primo novembre, data che di solito segnava l’inizio delle meritate ferie degli operatori.

A questo si aggiunge che la stagione invernale non inizierà nemmeno. Ad oggi nessuna delle nostre attività alberghiere è nella condizione di poter aprire, cosa che abitualmente veniva fatta almeno per il periodo natalizio, sempre a causa dei costi fissi. Tremosine non sarà quindi in grado di offrire al turista un posto letto in albergo dal 17 ottobre in poi, un altro danno gravissimo all’immagine della nostra accoglienza.

L’insieme di queste problematiche si ripercuote, e continuerà a farlo fino alla completa riapertura della Strada, su tutto il tessuto economico: commercio, servizi alla persona, artigianato.

Dato che il turismo è il settore trainante dell’economia locale tutti vengono afflitti dal problema, anche i singoli cittadini che rischiano il posto di lavoro. Ipotizzare una riapertura che precluda anche la prossima stagione primavera/estate è un incubo a cui non possiamo e non vogliamo assistere.

Come è capibile, Tremosine si trova in una situazione di estrema difficoltà e ha bisogno di essere sostenuta, su tutti i fronti.  Concludo ringraziando la Presidente Carzeri e Voi tutti per l’ospitalità e l’attenzione che avete offerto quest’oggi a Tremosine».

Strada Forra
La “Strada della Forra” che dalla Gardesana conduce a Tremosine, una delle più apprezzate “attrazioni” gardesane.

Mozione-appello della Comunità del Garda

È il Garda intero, e non solo Tremosine, a chiedere una rapida riapertura della SP 38, la Strada della Forra, chiusa per dissesti dal 28 dicembre.

Sabato mattina, in apertura dell’assemblea della Comunità del Garda convocata alla 9 a Toscolano (è un appuntamento tematico sulla questione sicurezza della navigazione. ne abbiamo scritto qui), la presidente, il ministro Mariastella Gelmini, chiederà ai sindaci del lago di approvare una mozione-appello per sollecitare il massimo impegno per la riapertura.

«La questione – dice il segretario generale della Comunità, Lucio Ceresa – va ben oltre l’ambito locale. È una questione nazionale ed europea. La Forra è un’icona del Garda, come le Grotte di Catullo o il castello di Malcesine».

Uno dei tunnel scavati nella roccia lungo la Porto-Pieve.

 

 

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