Polo socio-sanitario, domani la Moratti a Salò per la firma dell’intesa

SALO' - Martedì alle 12 in municipio a Salò la sottoscrizione del Protocollo di intesa tra Regione Lombardia, ATS Brescia, ASST del Garda e Comune finalizzato alla realizzazione della struttura Territoriale Socio Sanitaria a Salò. 

La firma è in programma alle 12 nella Sala di Provveditori, in Municipio. La sottoscrizione sarà preceduta da una conferenza stampa convocata al fine d’illustrare ii contenuti del Protocollo di intesa, frutto di un lungo percorso, che consentirà di offrire ai cittadini salodiani, gardesani, valtenesini e valsabbini servizi socio sanitari basilari.

Il protocollo sarà sottoscritto da:

  • Vice Presidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti
  • Direttore Generale ATS Brescia, Claudio Vito Sileo
  • Direttore Generale ASST del Garda, Mario Nicola Francesco Alparone
  • Sindaco Comune di Salò, Gianpiero Cipani

Ricordiamo che il Protocollo prevede la realizzazione di una Casa di comunità e di una Centrale Operativa Territoriale ed è già stato approvato sia dalla Giunta regionale (ne abbiamo scritto qui) che dal Consiglio comunale di Salò.

Scarica qui la delibera della Giunta regionale e il Protocollo d’intesa.

La Casa della Comunità e la Centrale Operativa Territoriale sorgeranno a Cunettone, nell’area prospiciente la SP 572, di fronte alla cascina Valene, in un terreno comunale di 8.245 mq. Il Comune si impegna a metterlo a disposizione per 50 anni, rinnovabili di altri 50.

La costruzione della struttura socio sanitaria sarà finanziata da Regione Lombardia. Il Protocollo non parla di cifre, ma certo è un’operazione da oltre 10 milioni di euro.

L’ASST del Garda si impegna «a ultimare la nuova sede dei servizi socio sanitari, a cominciare dalla Casa della Comunità e dalla COT, entro 48 mesi dalla immissione in possesso del terreno nella conformità dello strumento urbanistico idonea alla realizzazione della struttura socio-sanitaria»

L’area di Cunettone dove sorgerà la nuova struttura socio sanitaria.

Casa della Comunità: quali servizi?

«Per assicurare un adeguato livello nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie – si legge nel protocollo -, superando alcune frammentazioni esistenti e realizzando, nel concreto, la Casa della Comunità e la COT, saranno trasferiti presso la nuova sede i seguenti servizi:

  • ServizioNPIA
  • Consultorio familiare
  • NOA e SERT
  • CPS
  • Punto prelievi
  • Attività vaccinale
  • Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)
  • Infermieri di famiglia
  • Sportello scelta e revoca
  • Sportello diabetica
  • Ufficio protesica
  • Equipe tutela minori ed équipe operativa handicap
  • Commissione invalidi e commissioni patenti
  • Direzione sede distrettuale
  • I servizi che ora sono di ATS e che potranno affluire ad ASST del Garda per effetto della prossima Riforma del SSR.

Il protocollo siglato con Regione, Ats e Asst impegna inoltre il Comune a “valutare la possibilità di attivare posti letto di ospedale di comunità nel territorio comunale, che l’Amministrazione regionale verificherà alla luce delle vigenti regole di sistema”.

Potrebbero rientrare in questa partita i 20 nuovi posti per acuti che stanno per essere realizzati presso la Rsa.

 

Quale futuro per il vecchio ospedale?

E il vecchio ospedale? Dopo più di 6 secoli (fu fondato nel 1395) non avrà più una funzione socio sanitaria. Diventerà un albergo. Il Protocollo d’intesa impegna infatti il Comune a «farsi promotore avanti il Consiglio comunale della proposta di Asst del Garda volta a modificare la destinazione urbanistica dell’ex Ospedale in “turistico-ricettivo”».

Il Comune dovrà inoltre «adottare le più opportune misure di semplificazione di ordine tecnico amministrativo e procedurale – si legge ancora nel Procollo – per favorire l’attuazione complessiva dell’operazione», sia per quanto concerne l’ex ospedale che la nuova sede dei servizi socio sanitari. Questo nuovo futuro immaginato per il vecchio ospedale susciterà qualche contrarietà. D’altra parte, i numerosi tentativi compiuti negli ultimi decenni per recuperarlo come struttura ricettiva si sono scontrati con ostacoli strutturali e logistici insormontabili.

L’ingresso del vecchio ospedale di Salò.

 

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