Azzardo patologico: azioni di prevenzione nelle comunità locali

BRESCIA - Il piano di Ats Brescia per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico (GAP): sportelli d0ascolto (anche a Desenzano e Montichiari), attività di prevenzione, sensibilizzazione ed informazione.

Il gioco d’azzardo patologico, una vera e propria forma di dipendenza comportamentale, può distruggere la vita di una persona e dei suoi cari. Anche per questa patologia, che colpisce tutte le fasce di età, anche i più giovani, la prevenzione assume un ruolo fondamentale e ATS Brescia, grazie alle risorse stanziate dal Programma Regionale per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), è in prima linea con il proprio Piano territoriale per una serie di attività che coinvolgono tutti i 12 Ambiti Distrettuali del nostro territorio, in collaborazione con le ASST, i Comuni, il Terzo Settore e l’Ufficio Scolastico Regionale.

Il Piano GAP prevede la messa in atto di interventi di prevenzione ambientale, educativi, informativi, formativi (rivolti alla popolazione generale, sia in assenza di comportamento di gioco sia in presenza di gioco d’azzardo non problematico) e interventi di prevenzione selettiva, rivolti cioè a soggetti considerati a rischio, ma che ancora non hanno manifestato segnali di coinvolgimento nella problematica, es. adolescenti, anziani…

In questi interventi ATS mantiene un ruolo di governance (programmazione, rafforzamento delle reti e del lavoro di rete, collegamento con quanto in atto), mentre le azioni vengono sviluppate attraverso il coinvolgimento di enti del terzo settore/ agenzie /aziende con competenze maturate all’interno di progettualità di prevenzione in tema di GAP.

Il Piano GAP individua, tra le categorie da attenzionare, anche quella delle comunità locali, le quali comprendono segmenti di popolazione non sempre raggiungibili, attraverso azioni indirizzate alle scuole, al mondo del lavoro o a target specifici come quello degli anziani o dei fragili. Attraverso eventi, mercati, fiere, spettacoli è invece possibile agganciare anche quelle fasce di popolazione che altrimenti rischierebbero di non incontrare messaggi di sensibilizzazione, informazioni sicure e proposte preventive, contribuendo anche un cambiamento culturale della comunità stessa.

Il Piano GAP dell’ATS di Brescia prevede l’impiego di risorse regionali specifiche, che ammontano complessivamente a € 384.000, e che coinvolgono tutto il nostro territorio. Le azioni finanziate sono realizzate da Cooperativa Area, Cooperativa Bessimo, Cooperativa Calabrone, Civitas, Cooperativa Comunità Fraternità, SMI Acrobati e SMI Mago di OZ, enti del terzo settore e del privato accreditato, con esperienza pluriennale nel campo della prevenzione e della cura del disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico, individuati tramite apposite manifestazioni di interesse. Le azioni si si sono già sviluppate in parte nel 2021 e proseguiranno per tutto il 2022.

La strategia perseguita è quella di facilitare l’incontro tra gli operatori dei servizi e la cittadinanza per favorire un aggancio precoce delle situazioni problematiche.

I progetti in corso di realizzazione comprendono:

Spazi d’ascolto. Sportelli rivolti a giovani, adulti e famiglie per affrontare insieme le fatiche legate al gioco d’azzardo, al consumo di sostanze stupefacenti e alcol e a tutte quelle fragilità legate all’attuale situazione pandemica/di emergenza sanitaria. Psicologi ed educatori esperti ascoltano e accolgono le richieste, offrendo informazioni e orientando verso i servizi specialistici. L’accesso è gratuito e garantisce la massima riservatezza e privacy.

Gli spazi d’ascolto saranno presenti nei seguenti Comuni:

  • Brescia,
  • Desenzano d/G,
  • Montichiari,
  • Gardone Val Trompia e Sarezzo,
  • Palazzolo s/O,
  • Vestone.

Per informazioni o prendere un appuntamento si può telefonare al 3292781458 oppure inviare un messaggio whatsapp con la richiesta di appuntamento.

Attività di prevenzione. Nei prossimi mesi verranno realizzate numerose attività finalizzate all’accrescimento dei fattori protettivi e alla riduzione dei fattori di rischio connessi al gioco d’azzardo patologico: laboratori rivolti a giovani e adulti che proporranno temi connessi alla matematica (e alle probabilità di vincita), all’analisi del funzionamento del gioco d’azzardo, ed anche laboratori specifici sul tema della relazione genitori-figli.

I laboratori utilizzeranno diversi strumenti di lavoro per coinvolgere i partecipanti, inclusi i videogiochi. Sarà infatti l’occasione per parlare anche di gaming e mettere a confronto generazioni diverse sul mondo dei videogiochi. Gli interventi di prevenzione metteranno in luce anche il tema del gioco sano, portando in evidenza la profonda differenza che esiste tra il gioco e il gioco d’azzardo, che invece rincorre in modo disfunzionale il sogno di diventare ricchi.

Altra iniziativa è la peer-education rivolta agli adulti. Questa volta a mettersi in gioco non saranno i ragazzi, ma i genitori e tutte le figure che a vario titolo ricoprono un ruolo educativo nelle nostre comunità. Infine verranno realizzati anche interventi in webinar rivolti a giovani sui temi del consumo di sostanze e di gioco d’azzardo.

Attività di sensibilizzazione ed informazione. Verranno realizzati numerosi eventi teatrali, anche attraverso il teatro di strada, rivolti a diverse fasce d’età a partire dai 14 anni, promuovendo il protagonismo dei partecipanti. In alcune piazze della nostra provincia farà la comparsa il Ludobus, con il suo carico di giochi rivolti a giovani e meno giovani, con l’obiettivo di sperimentare e rivalutare il gioco sano e dello stare insieme. Saranno realizzati anche alcuni video spot che verranno diffusi in rete e potranno essere utilizzati anche nelle scuole come stimoli di riflessione. Numerose saranno le presenze negli eventi aggregativi dei territori (sagre, feste del patrono, ecc.).

Parallelamente a queste attività, gli Enti coinvolti lavoreranno in rete con i Comuni di ogni Ambito, con i Punti di Comunità, con le realtà del privato sociale, ma anche con gli oratori e con gli spazi aggregativi formali ed informali del territorio, allo scopo di amplificare la risonanza dei suddetti interventi e gettare le basi affinché le comunità stesse, da protagoniste, possano costruire delle opportunità di prevenzione del disagio e di promozione della salute.

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