Nuovo collettore del Garda: inaugurati i lavori nel tratto Lazise – Castelnuovo

LAZISE - Il presidente di Ags Cresco: «Emozione ed orgoglio per l’apertura di questo cantiere. Oggi è l’inizio di un nuovo impegno per portare a termine l’opera». Da Verona annunciano "importanti novità anche per Brescia. Definite la tempistiche per la realizzazione dei depuratori di Gavardo e Montichiari".

Oggi, mercoledì 22, vengono inaugurati ufficialmente i cantieri per la realizzazione del nuovo Collettore del Garda.

Questo il comunicato diffuso da AGS: «Per il lago è una giornata storica perché segna l’inizio tangibile della più importante e strategica opera pubblica realizzata, a favore dell’ambiente e dell’economia, nella provincia di Verona. Questa giornata rappresenta anche la concretizzazione del costante impegno di Alberto Tomei che, da presidente di Azienda Gardesana Servizi, per primo, a partire dal 2013, si assunse l’onere di far conoscere i rischi e i problemi dell’attuale infrastruttura.

All’inaugurazione dei cantieri del primo lotto del nuovo Collettore del Garda – Sponda veronese sono presenti l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco con il direttore generale Carlo Alberto Voi, la presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera on. Alessia Rotta, il presidente di Ato Veronese Bruno Fanton con il direttore Luciano Franchini, il presidente di ATS Garda Ambiente Giovanni Dal Cero e i sindaci del territorio gardesano. Presenti anche i parlamentari Anna Lisa Baroni, Vania Valbusa e Diego Zardini, l’europarlamentare Paolo Borchia, il direttore di Acque Bresciane Paolo Saurgnani e il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa.

 

 

I cantieri, che si sviluppano lungo la passeggiata a lago, interessano il tratto di collettore di 4 km che va dall’impianto di sollevamento di Villa Bagatta (Lazise) all’impianto di sollevamento di località Ronchi (Castelnuovo del Garda).

L’intervento prevede la posa di 3,7 km di nuova tubazione a gravità. In parallelo vengono posati 4 km di nuove tubazioni in ghisa sferoidale, che rappresentano il primo tratto della tubazione in pressione, che va da Brancolino di Torri del Benaco al depuratore di Peschiera del Garda. Ad eseguire i lavori l’Impresa Edile Stradale Artifoni Spa che si è aggiudicata l’appalto del valore di circa 10 milioni di euro.

Pertanto la ciclopedonale, tra Lazise e Castelnuovo, nel tratto interessato dai lavori, è già chiusa al transito di pedoni e biciclette, ma sarà riaperta in primavera, in tempo per la stagione turistica. La durata complessiva dell’intervento è di circa 1 anno, compresa la sospensione estiva dei cantieri prevista per non causare disservizi ai turisti, risorsa primaria del territorio lacustre.

“Con emozione ed orgoglio oggi inauguriamo il primo cantiere del nuovo Collettore del Garda, assieme a tutti i sindaci coinvolti – ha detto il presidente di Ags Angelo Cresco -. Quest’opera risponde alle richieste del territorio, che da dieci anni si è posto come obiettivo principale il rifacimento del collettore. Si tratta di un’infrastruttura decisiva per l’ambiente, l’ecosistema del lago, ma anche per tutelare i cittadini e quei 24 milioni di turisti che arrivano ogni anno sul Garda. Ne va dell’economia e del futuro del bacino idropotabile più importante d’Europa. Deve essere l’inizio di un nuovo impegno, ci aspettiamo che le Istituzioni sostengano questo nostro sforzo e siano al nostro fianco per l’ultimazione di quest’opera, affinchè non rimanga un progetto incompiuto come quelli di cui il nostro Paese è disseminato. Negli anni è cresciuta la sensibilità e l’attenzione ambientale, il nostro compito, qui, ora, è costruire il futuro del lago di Garda, insieme ai cittadini, agli operatori e ai turisti”.

 

“È una giornata epocale, oggi diamo il via ai lavori per il rifacimento definitivo del collettore del Garda – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin -. Una nuova infrastruttura che andrà a sostituire quella attuale, ormai datata, a rischio cedimenti, un pericolo per il lago dal punto di vista ambientale, oltre che economico. Si tratta di un percorso complesso iniziato qualche anno fa, un progetto interregionale che coinvolge anche la sponda bresciana. Nel veronese c’è stata massima condivisione, a partire dal territorio, dalle Amministrazioni locali, fino a tutti gli enti coinvolti. La Regione ha contribuito sia per la progettazione che, economicamente, per la realizzazione. Abbiamo lavorato insieme per raggiungere il risultato. Mancano ancora dei fondi per completare l’opera, ma la Regione ha inserito l’intervento tra le priorità da realizzare con i finanziamenti del Pnrr, in quanto strategica per la transizione ecologica. Siamo quindi convinti che le sovvenzioni arriveranno”.

Contemporaneamente all’apertura dei cantieri, Azienda Gardesana Servizi ha già pubblicato due bandi di appalto integrato, in modo da affidare la progettazione esecutiva congiuntamente ai lavori, per la riqualificazione di ulteriori tre tratte di collettore. Gli interventi riguarderanno il rifacimento del collettore nei tratti “Pergolana – Villa Bagatta” e “Ronchi – Pioppi” e poi nel tratto Navene – località Campagnola, a Malcesine.

“Assistere alla posa del primo tratto del nuovo collettore del Garda significa essere nella storia – ha detto la presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera Alessia Rotta -. Un’opera attesa da anni, fondamentale sotto il profilo ambientale. Finalmente viene riconosciuta al lago di Garda la sua importanza, come territorio e ambiente, l’economia e il turismo sono solo dirette conseguenze della sua tutela. Un primo passo per proteggere l’intero ecosistema, frutto di una risposta trasversale arrivata da sindaci e parlamentari. Quando abbiamo chiesto i primi 100 milioni al Ministero per la realizzazione dell’infrastruttura sapevamo di poter contare su chi poteva realizzarla, Ags ha dimostrato di saper rispettare i tempi e avere a cuore il Garda. Ora candidiamo quest’opera tra le priorità del Pnrr affinchè arrivino anche le restanti risorse”.

“In questi mesi i lavori potranno procedere spediti, non ci saranno problemi per il territorio e gli operatori – ha aggiunto il direttore generale di Ags Carlo Alberto Voi -. Con la ripresa della stagione turistica, invece, cercheremo di fare tutto il possibile per far collimare le esigenze di cantiere con quelle dei paesi coinvolti dall’intervento. Ricordo che si tratta di un’opera storica, che riguarderà tutta la sponda veronese del Garda, da Malcesine a Peschiera, 70 chilometri di collettore di cui oggi iniziamo il primo lotto funzionale, partendo da Lazise e Castelnuovo. Nell’arco del prossimo anno poseremo ben 7 chilometri di condotte in vetroresina di grande diametro”.

Il cronoprogramma per la sponda bresciana

“Noi iniziamo i lavori e nel frattempo arrivano notizie importanti anche dalla sponda bresciana – ha sottolineato il presidente di ATS Garda Ambiente e sindaco di Castelnuovo del Garda Giovanni Dal Cero -. Dopo aver superato l’impasse burocratico, con la nomina del commissario Attilio Visconti, anche sull’altro lato del Garda si procede spediti: obiettivo marzo 2023 per i depuratori di Gavardo e Montichiari. Il cronoprogramma che si sono dati è definitivo: in questi giorni sottoscrizione della convenzione fra Ato Brescia e Acque Bresciane, che avrà l’incarico di progettare il nuovo collettore e i nuovi depuratori. Tra poche settimane, a gennaio 2022, verrà conferito l’incarico ai tecnici esterni per la progettazione definitiva. A ottobre 2022 ci sarà lo “Studio di impatto ambientale” e a novembre l’avvio dell’iter per il Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale, seguito dalla dichiarazione di pubblica utilità e dalla variante urbanistica”.

Inoltre, è in fase avanzata la revisione del progetto definitivo, relativo all’attraversamento del fiume Mincio, nel tratto di condotta a servizio dei Comuni di Desenzano e Sirmione, al fine di adeguarlo alle indicazioni impartite dalla Soprintendenza di Verona. Si tratta degli unici Comuni bresciani che il progetto generale dei collettori fognari del lago di Garda (sponda occidentale e sponda orientale) ha stabilito debbano continuare a scaricare nel depuratore di Peschiera del Garda.

Il Ministero dell’Ambiente ha finanziato l’opera complessiva (sponda veronese, più sponda bresciana) con 100 milioni di euro, così provvisoriamente ripartiti: 60 milioni di euro per la sponda bresciana, 40 milioni di euro per la sponda veronese a fronte di una spesa prevista per la realizzazione del nuovo collettore, sponda veronese, pari a 116,5 milioni di euro.

Sempre per la sola sponda veronese, risultano inoltre già ottenuti gli ulteriori seguenti finanziamenti:

  • 300mila euro da parte della Regione Veneto per le spese di progettazione;
  • 1.5 milioni previsti dalla Regione Veneto nella Legge di Bilancio 2018-2020;
  • 1,5 milioni previsti dalla Regione Veneto con delibera di Giunte n1237/2019;
  • 1 milioni stanziati dalla Provincia di Verona.

Il collettore del Garda: la scheda tecnica

L’attuale sistema di collettamento dei reflui fognari del bacino del Lago di Garda, il cosiddetto “collettore”, è un complesso di tubazioni a gravità ed in pressione (con relativi impianti di sollevamento) che provvedono a trasportare le acque reflue, raccolte dalle reti fognarie dei Comuni rivieraschi e di alcuni dell’entroterra, al depuratore centralizzato di Peschiera del Garda. Complessivamente, per la sponda veronese, si tratta di un’infrastruttura composta complessivamente da 70 km di condotte.

I reflui, una volta giunti al depuratore di Peschiera vengono trattati e restituiti depurati, al fiume Mincio, emissario del Lago di Garda, tramite il canale Seriola.

Il sistema di raccolta delle acque reflue dell’intero territorio che si affaccia sul Lago di Garda (sponda bresciana e sponda veronese) è sostanzialmente diviso in 4 rami:

  • Alto Lago Veronese che va da Malcesine fino a Brancolino, in Comune di Torri del Benaco;
  • Alto Lago Bresciano che va da Gargnano a Toscolano da dove (in località Lancio) attualmente attraversa il lago di Garda in condotta subacquea per innestarsi a Brancolino nel ramo dell’Alto Lago Veronese, per poi proseguire lungo la sponda orientale del lago fino a Peschiera mediante il ramo del Basso lago veronese;
  • Basso Lago veronese che da Brancolino, mediante tratti subacquei e tratti ripariali, giunge fino al depuratore di Peschiera del Garda;
  • Basso Lago Bresciano che da Manerba, mediante tratti subacquei e tratti ripariali a sud del lago, giunge fino al depuratore di Peschiera del Garda.

Il depuratore di Peschiera è, dunque, attualmente al servizio dell’intero sistema fognario (sponda veronese e sponda bresciana) e con la sua potenzialità di 330.000 ab. equivalenti oggi provvede a trattare i reflui in tempo secco e, con gli attuali limiti, anche in tempo di pioggia, scaricando, come detto, le acque depurate nel fiume Mincio, affluente di sinistra del fiume Po.

In sintesi, il collettore veronese oggi in funzione, che si sviluppa da Malcesine a Peschiera per una lunghezza di circa 70 km, raccoglie le acque reflue di tutti i Comuni che si affacciano sul lago di Garda e riceve anche parte delle acque fognarie provenienti dall’altra sponda dell’alto lago bresciano, attraverso la linea sublacuale tra Toscolano Maderno e Brancolino di Torri del Benaco; inoltre, all’impianto di Peschiera d/G conferisce anche il collettore della sponda ovest del basso lago a partire da Sirmione.

La sua realizzazione e le criticità

Il Collettore del Garda, realizzato progressivamente a partire dagli anni ’70, comprende tratti sia interrati al di sotto delle sponde del lago, sia posati sul fondale del lago. Le condotte e gli impianti sono ormai giunti a fine vita tecnica ed evidenziano crescenti criticità che rappresentano un rischio ecologico significativo per l’ecosistema gardesano.

Tali criticità principali sono riferite alla presenza di giunti ammalorati con infiltrazioni di acque parassite di lago, ridotta capacità idraulica di trasporto legata a questo fenomeno e al carico antropico cresciuto notevolmente, oltre ad alcuni episodi avvenuti recentemente con la scoperta di gravi corrosioni nella tubazione in acciaio che attraversa il lago dalla sponda bresciana, fenomeni di “galleggiamento” in alcuni tratti di condotta sublacuale, fiancheggianti la sponda veronese che, fortunatamente, sono stati contrastati opportunamente riposizionando la condotta senza danni ed, infine, cedimenti strutturali su alcuni elementi in calcestruzzo, anch’essi provvisoriamente sistemati.

Il collettore affiorato nel marzo 2016 al largo di Lazise.

 

Gli investimenti per il Nuovo Collettore del Garda

Il Nuovo Collettore va, dunque, a sostituire l’esistente e consentirà di eliminare TUTTE le tratte sublacuali oggi presenti. Il valore complessivo per la realizzazione della nuova opera per la sola sponda veronese è pari 116,5 milioni di euro. Per la realizzazione delle opere sulla sponda bresciana è prevista una spesa di oltre 140 milioni.

Il progetto complessivo (sponda veronese più sponda bresciana) ha ottenuto il finanziamento ministeriale per un importo complessivo di 100 milioni di euro, così ripartito:

  • 40 milioni di euro per la sponda Veronese;
  • 60 milioni di euro per la sponda Bresciana.

Ulteriori finanziamenti, già ottenuti per la sponda Veronese, risultano essere i seguenti:

  • 300 mila euro da parte della Regione Veneto per le spese di progettazione;
  • 1.5 milioni previsti dalla Regione Veneto nella Legge di Bilancio 2018-2020;
  • 1.5 milioni previsti dalla Regione con Delibera di Giunta n.1237/2019;
  • 1 milioni stanziati dalla Provincia di Verona.

Realizzazione dell’Opera. I° stralcio funzionale di collettore “Villa Bagatta-Ronchi” nel Comune di Castelnuovo d/G e Lazise. Sono iniziati i lavori

A seguito dell’approvazione del progetto definitivo, AGS ha proseguito con l’iter volto alla realizzazione dell’intera opera, che, per ragioni di sostenibilità tecnica e finanziaria, si sta svolgendo mediante stralci esecutivi.

Il primo progetto esecutivo sviluppato è stato quello relativo al tratto di collettore compreso tra le località “Villa Bagatta” di Lazise e “Ronchi” di Castelnuovo del Garda.

Nel corso dell’inverno 2020-2021 si è svolta la progettazione esecutiva che è stata verificata dall’Ente esterno di verifica e successiva validazione del RUP nel mese di febbraio 2021.

Di conseguenza, AGS ha indetto la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori che ha concluso il lungo iter procedurale e burocratico nel mese di ottobre 2021.

I lavori sono stati, quindi, appaltati all’impresa Edile stradale Artifoni della provincia di Bergamo in data 09/12/2021, con ultimazione prevista delle opere entro 1 anno, comprensivo della sospensione estiva legata alla stagione turistica sul Garda.

Questo primo stralcio dell’importo di circa 10 milioni di euro interessa il lungolago a sud di Lazise fino al Lido Ronchi di Castelnuovo d/G, passando per il porto di Pacengo e prevede la posa parallela di due condotte: in ghisa sferoidale aventi diametro di cm 60 mt ed in vetroresina aventi diametro di cm 100 e cm 120, rispettivamente a servizio del sistema fognario in pressione dell’alto lago e a gravità dei paesi del medio e basso lago veronese, per una lunghezza complessiva di circa 8 km di tubazioni.

 

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