Omicidio nautico, la mozione di Barucco in Consiglio regionale

MILANO - Domani, martedì 18, va in discussione nel Consiglio regionale lombardo la mozione del consigliere Gabriele Barucco (Forza Italia) sull'equiparazione del reato di omicidio nautico a quello stradale.

L’iter di approvazione del disegno di legge “Introduzione del reato di omicidio nautico e del reato di lesioni personali nautiche”, è ancora fermo in Commissione Giustizia del Senato.

Ma, dopo la tragedia della scorsa estate in cui persero la vita nella acque del Garda Greta Nedrotti e Umberto Garzarella,  travolti da un Riva Aquarama con a bordo due turisti tedeschi (a processo per omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso), sono in tanti a sollecitare il Governo affinché venga accelerato l’iter di approvazione del DDL S. 1402 — XVIII Leg., presentato in data 9 luglio 2019, che appunto equipara l’omicidio nautico a quello stradale.

Greta Nedrotti, 25 anni, e Umberto Garzarella, 36, travolti e uccisi da un motoscafo nel golfo di Salò.

 

Questo il testo della mozione di cui è primo firmatario il consigliere regionale Gabriele Barucco, che auspica l’estensione delle norme penali previste per l’omicidio stradale e per le lesioni personali gravi o gravissime anche ai casi in cui la morte o le lesioni siano causati da soggetti alla guida di imbarcazioni.

OGGETTO: EQUIPARAZIONE REATO DI OMICIDIO NAUTICO A QUELLO STRADALE

«Premesso che:

i dati sui sinistri nautici nel comparto della navigazione da diporto: secondo quanto divulgato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel rapporto «Il Diporto Nautico in Italia del 2019 (ultimi dati disponibili) il numero dei sinistri occorsi in mare aperto al naviglio da diporto è stato pari a 242. Il dato, che include diverse tipologie di incidenti registrati (urti, incagli, collisioni, naufragi, affondamenti, capovolgimenti, avarie del motore o altri tipi di sinistri), risulta purtroppo non in linea rispetto alle annualità precedenti (263 sinistri nel 2018, 237 nel 2017, 181 nel 2016) coinvolge un numero significativo di persone (7 morti e 44 feriti); nell’ultimo triennio (2010-2012) il numero di sinistri è pari a 742 unità, con un numero di vittime pari a 186, di cui 32 morti e 154 feriti.

Constatato che:

l’ormai estesa pratica delle attività di navigazione, da una parte, e i dati riportati sugli indici di sinistrosità, dall’altro, rendono evidente la necessità di intervenire con strumenti normativi adeguati al fine di migliorare i livelli di sicurezza della navigazione su acque marine, lacuali e fluviali.

Evidenziato che:

al fine di tutelare adeguatamente la sicurezza delle persone appare opportuno e indispensabile incrementare la prevenzione dei sinistri, recepire all’interno della disciplina della navigazione e del diporto nautico i medesimi orientamenti legislativi della disciplina della circolazione stradale, con particolare riferimento alle regole e alle sanzioni previste per la guida sotto l’effetto di alcool o in stato di alterazione psico-fisica derivante dall’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Tenuto conto che:

è compito del legislatore tutelare la circolazione delle persone in tutte le modalità in cui essa avvenga, è auspicabile l’estensione delle norme penali previste per l’omicidio stradale e per le lesioni personali stradali gravi o gravissime anche ai casi in cui la morte o le lesioni siano causati da soggetti alla guida di imbarcazioni.

Tutto ciò premesso il Consiglio Regionale impegna la Giunta

a sollecitare il Governo affinché venga accelerato l’iter di approvazione del DDL S. 1402 — XVIII Leg., presentato in data 9 luglio 2019, “Introduzione del reato di omicidio nautico e del reato di lesioni personali nautiche”, ancora fermo in Commissione Giustizia del Senato, che equipara l’omicidio nautico a quello stradale consentendo di perseguire con forza un comportamento che fino ad oggi è sanzionato in maniera inadeguata essendo ricondotto alla fattispecie di reato colposo.

 

 

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