Storia sommersa: sul relitto ritrovato anche antiche anfore

LAGO DI GARDA - Ennesimo ritrovamento del nucleo nautico e subacqueo dei Volontari del Garda di Salò: i resti di un barcone con un carico di oggetti in ferro (badili, vanghe, chiodi...). A bordo anche due anfore decorate.

Quanti relitti riposano negli abissi del nostro lago? Quanti misteri nascondono le acque del Garda?
Segreti e testimonianze di una storia che ogni tanto torna a galla.

Come è accaduto nei giorni scorsi, quando il nucleo nautico e subacqueo dei Volontari del Garda di Salò si è imbattuto, nelle acque del medio lago, sulla rotta Salò-Desenzano, in un relitto di cui non si conosceva l’esistenza.

Foto e video del relitto sono state poi pubblicate sulla pagina Facebook dei Volontari «La storia sommersa».

Si tratta di un’antica imbarcazione da lavoro (forse del tardo medioevo) che trasportava un carico di molteplici oggetti in ferro (badili, vanghe, chiodi, zanche in ferro, ecc.).

Spiccano, tra gli oggetti ritrovati a bordo, due brocche utilizzate dallo sfortunato equipaggio della barca affondata. Si tratta di vasellame in terracotta finemente decorato.

Sono gli unici due oggetti recuperati dai Volontari del Garda. Sarà la Soprintendenza, alla quale il ritrovamento è stato ovviamente segnalato, a datarle e a valutarne la rilevanza storico-artistica.

Clicca qui per vedere il video del relitto pubblicato dai Volontari del Garda.

Spiega Luca Turrini, uno dei responsabili del nucleo sommozzatori: «Della barca è rimasto pochissimo, il legno è stato logorato dal tempo. Restano solo alcuni frammenti. Era probabilmente una barca a remi, visto che non abbiamo trovato tracce dell’albero».

Quanto alla datazione del relitto, per Turrini si tratta di una barca che «ha almeno 3-400 anni. Lo supponiamo osservando il grado di usura del legno. Ma datazioni più precise potranno essere proposte dagli esperti».

«La zona di ritrovamento – conclude Turrini – è frequentata da sub che effettuano immersioni. Evidentemente nessuno si era mai imbattuto nel relitto».

I volontari hanno lasciato tutto come hanno trovato. Si sono limitati a recuperare due brocche in terracotta: «Le abbiamo recuperate per evitare che fossero predate, come consente la legge sui beni ambientali».

Una delle anfore recuperate.

 

I relitti del Garda

Il Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda, di cui sono responsabili Luca Turrini e Mauro Fusato, ha svelato negli ultimi anni tanti segreti custoditi dalle profondità gardesane.

Sui fondali sono adagiati relitti di ogni epoca.

Il più famoso è forse la galea veneziana affondata nel 1509 davanti a Lazise, protetta dai Beni archeologici di Venezia.

Al largo di Limone c’è la cannoniera Sesia, affondata nel 1860 dopo l’esplosione di una caldaia, e ritrovata 152 anni dopo il suo inabissamento. Tra Maderno e Punta San Vigilio si trova uno Spitfire, caccia inglese colpito nel ’45 dalla contraerea nella valle dell’Adige. Tra la Rocca di Manerba e Desenzano si trovano diversi idrovolanti che parteciparono al mitico Trofeo Agello.

Le profondità nascondono poi carri armati e mezzi militari che nel 1945 i tedeschi in ritirata verso il Brennero deciso di affondare per non lasciarli in mani nemiche. Il lago ci sono poi un’infinità di ordigni bellici, barche di grandi e piccole dimensioni. Segreti di tanto in tanto tornano in superficie.

Info dettagliate sui relitti del Garda a questo link.

idrovolante Agello
Il relitto dell’idrovolante Fiat C.29 del sergente maggiore Francesco Agello, asso del volo e pilota del Reparto Alta Velocità.

 

 

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