Fivi soddisfatta: il vino non è nocivo. In Europa vince la linea italiana

Nessuna etichetta allarmista sui vini, l’Unione Europea fa retromarcia e le associazioni di categoria festeggiano. Respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette.

Anche la FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, si ritiene «soddisfatta delle modifiche alla relazione sul piano di azione anti-cancro approvate ieri sera dall’Europarlamento».

“C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”, recita così la modifica più importante che riguarda il mondo del vino.

Nel testo si è parlato anche di etichette delle bevande alcoliche, cancellando il riferimento ad avvertenze sanitarie e riportando un invito a migliorarle con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. Una campagna che FIVI porta avanti da sempre.

“I Vignaioli Indipendenti – commenta Matilde Poggi, Presidente di FIVI – sono sempre stati in prima linea nella promozione di un consumo attento e sano del vino, comunicando moderazione e combattendone l’abuso. Crediamo che l’educazione sia sempre il mezzo migliore per incoraggiare le persone a osservare comportamenti adeguati, non la repressione. Il vino è nella tradizione e nella cultura dei popoli e fa parte di una filiera che tiene vivo il mondo rurale e ne contribuisce allo sviluppo: tutelarlo è fondamentale. Per questo ci teniamo a ringraziare gli europarlamentari italiani, che rimanendo solidamente compatti sono riusciti a portare avanti le istanze della filiera nazionale: è soprattutto grazie a loro se a Strasburgo si è ottenuto questo risultato”.

La presidente FIVI, Matilde Poggi.

 

 

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