Saluti da Salò, in mostra la città dimenticata

SALO' - Sabato 29 ottobre l'inaugurazione e la presentazione della nuova mostra di Pierangelo Del Mancino, con note introduttive di Flavio Casali. Ecco qualche anticipazione. 

La cittadina di un tempo, sopravvissuta solo nelle vecchie foto, rivive nella mostra e nel volume «Saluti da Salò», ennesimo episodio di un’avventura editoriale che continua ad appassionare salodiani e gardesani, firmata come sempre dal collezionista dell’immagine color seppia Pierangelo Del Mancino.

Esposizione e catalogo fotografico, quest’ultimo con le consuete e preziose note introduttive curate da Flavio Casali, saranno presentati sabato 29 ottobre alle 16.30 in Sala dei Provveditori e c’è da prevedere che anche questo nuovo volume andrà a ruba tra i residenti e gli appassionati (le prime edizioni sono ormai introvabili).

1955, la trattoria Conca d’Oro.

 

I salodiani si chiedono da qualche giorno: «Cosa ci mostrerà questa volta Del Mancino?». «Vedranno come sempre fotografie nuove e inedite, mai pubblicate prima», spiega il collezionista, che negli anni ha accumulato un archivio sterminato di immagini d’epoca, peraltro in costante crescita.

«Io non mi fermo – dice Del mancino – e continuo a rompere le scatole ai salodiani, gli faccio tirar fuori dai cassetti e le vecchie foto di famiglia. Anche questa volta siamo andati a scavare nei ricordi, ritrovando le immagini delle vecchie botteghe, ma anche foto significative del periodo fascista».

1962, l’albergo Diana in via Tavine, poi diventato discoteca.

 

Sarà insomma un altro capitolo della straordinaria operazione culturale ideata da Del Mancino, un viaggio nella memoria alla scoperta di luoghi, eventi e personaggi della Salò del XX secolo.

Mostra e catalogo – promossi da Comune, Pro Loco, Comunità del Garda e Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano – sono organizzati in tre sezioni. Il primo allinea immagini che vanno dalla fine dell’800 al 1945, con alcune curiosità legate al periodo della Rsi. Tra queste la foto di Giorgio Almirante, allora giovane capo di gabinetto del Ministero della Cultura popolare, mentre premia un cittadino salodiano. Curiosa anche la foto di un’adunata della Gioventù fascista nel mezzo del golfo a bordo di motoscafi.

Carichi di botti presso le Cantine Tonoli Amos alle Rive.

 

La seconda sezione riporta immagini dal 1945 agli anni ‘80. La terza è infine dedicata agli interventi edilizi ed urbanistici attuati negli ultimi decenni. C’è infine un’appendice con locandine e cartoline pubblicitarie pubblicate tra ‘800 e ‘900 dalle aziende salodiane, soprattutto produttrici di distillati e liquori, ormai tutte scomparse, ad eccezione della Tassoni.

Lavorazione di sbiancatura del lino.

 

La mostra sarà visitabile nella Sala del Pendolo, al piano terra del palazzo municipale, dal 30 ottobre al 13 novembre (giorni feriali 10-12 e 16-18, sabato e festivi 10-12 e 15.30–18; ingresso libero).

 

 

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