Il lago riapre i rubinetti per salvare i «prati stabili» del mantovano

LAGO DI GARDA - Da lunedì 31 ottobre il deflusso aumentato da 14 a 24 metri cubi al secondo per salvare i "prati stabili", o "prati perenni", patrimonio storico e ambientale risalente all’epoca dei Gonzaga.

Il tavolo livelli, coordinato dalla Comunità del Garda e formato dai soggetti coinvolti nella gestione idraulica del bacino gardesano, ha accolto la richiesta di aumentare i rilasci d’acqua per salvare il patrimonio storico, ambientale e paesaggistico rappresentato dai prati stabili dei comuni mantovani del Parco del Mincio.

Sono scrigni di biodiversità tutelati da antichi disciplinari risalenti all’epoca dei Gonzaga che escludono interventi di aratura e coltivazione, prevedendo solo la vegetazione spontanea mantenuta esclusivamente tramite sfalcio e concimazione.

Ma senza le consuete piogge autunnali, questi prati perenni, considerati habitat di interesse comunitario, rischiano di seccare.

Per questo il tavolo riunitosi giovedì 27 ottobre a Salò ha disposto di aumentare, da lunedì 31 ottobre, il deflusso dal lago verso il Mincio e i canali irrigui da 14 a 24 metri cubi al secondo.

«Sospenderemo questo aumento del rilascio – spiega il segretario della Comunità del Garda, Lucio Ceresa – in caso di piogge o se il lago, ora a 25 cm, scenderà sotto i 22 cm».

Il tavolo è inoltre al lavoro per rivedere la normativa che disciplina i livelli, risalente al 1965 e ormai superata, dato che negli ultimi decenni è cambiato tutto: l’agricoltura, il turismo, la sensibilità ambientale e soprattutto il clima.

 

 

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