La scultura Mariposas di Manolo Valdès al Giardino Heller

GARDONE RIVIERA - Il giardino delle meraviglie si arricchisce di un altro gioiello. Dal 4 marzo i visitatori potranno ammirare la scultura Mariposas dell'artista spagnolo Manolo Valdés (1942), tra i maestri più significativi del XXI secolo.

Dopo l’arrivo, lo scorso 11 febbraio, della coloratissima scultura «Adamo ed Eva» dell’artista franco-americana Niki de Saint Phalle (1930-2002) (ne abbiamo scritto qui), l’altro giorno al Giardino botanico Fondazione Heller ha fatto il suo ingresso l’opera «Mariposas» di Manolo Valdés (1942), artista spagnolo che vive e lavora negli Usa, tra i maestri più significativi del XXI secolo, le cui opere sono esposte al Guggenheim di New York e nei musei delle grandi capitali mondiali, da Londra a Berlino, da Seoul a Pechino.

L’opera, imponente e argentea, rappresenta un volto femminile la cui capigliatura si sviluppa in un vorticoso volo di farfalle, uno spettacolare batter d’ali che riflette i raggi del sole inondando di luce l’ingresso del giardino, quasi a predisporre il visitatore alle suggestioni e alle sorprese che incontrerà lungo il cammino.

 

L’opera è stata acquistata dai nuovi proprietari Jovanka e Hans Porsche, che nel 2022 hanno rilevato il giardino dall’artista austriaco André Heller, che a sua volta lo acquistò nel 1989 dal fondatore Arturo Hruska, dentista dell’ultimo Zar e di illustri personaggi come Sigmund Freud.

Qui la natura dialoga con l’arte e tra piante provenienti da tutto il mondo (circa 3mila specie) sono incastonati gioielli d’arte di artisti del calibro di Keith Haring, Roy Lichtenstein, Erwin Novak, Susanne Schmoegner, Rudolgh Hirt e molti altri. Tra questi gli arrivi più recenti, come «La grande laveuse accroupie» di Renoir, collocata nel 2022 sul bordo di un laghetto in cui nuotano le carpe koi, o la scultura di Niki de Saint Phalle approdata a Gardone nei giorni scorsi.

“Adamo ed Eva” di Niki de Saint Phalle.

 

Tra le novità anche la scultura «Il testimone» di Mimmo Paladino, fresca di restauro a cura di Andrea Lancini e Giorgio Orlandi dello studio Osservatorio d’Opera.

Questo luogo in cui l’incredibile biodiversità è combinata con sculture contemporanee degne del museo d’arte di una grande capitale, sempre sotto la direzione artistica di Heller, riaprirà i battenti il prossimo 4 marzo.

Info: hellergarden.com/it

«La grande laveuse accroupie» di Renoir al Giardino Heller.

 

 

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