Baby gang a Salò, la minoranza chiede progetti di “educativa di strada”

SALO' - La proposta è stata avanzata dal consigliere comunale di minoranza Francesco Cagnini (Salò Futura): Progetti di educativa di strada sono già stati attuati in altri Comuni.

Riportiamo la proposta che il consigliere Cagnini ha avanzato in Consiglio comunale: «Nelle ultime settimane e, purtroppo, anche nei giorni scorsi alcuni avvenimenti di cronaca hanno fatto tornare alla ribalta il tema della sicurezza a Salò, in particolare per alcuni episodi di violenza avvenuti in largo Dante Alighieri, nei pressi della stazione degli autobus, che hanno visto coinvolti dei giovanissimi.

È chiaro a tutti che si tratta di un problema reale, come in tanti altri comuni d’altronde, ma il susseguirsi incessante di questi casi – l’ultimo in ordine cronologico lo scorso sabato sera 22 luglio, che ha visto coinvolti due agenti di polizia locale, feriti da un 21enne, con i conseguenti articoli sui giornali (ne abbiamo riferito qui) – non mette certo Salò sotto una buona luce e non rappresenta affatto un bel biglietto da visita per la nostra città.

In questo momento diventa quindi fondamentale – prosegue Cagnini – mettere in campo tutte le azioni possibili e praticabili per riuscire a far tornare in sicurezza la stazione dei bus, sia per i residenti e i turisti che vi transitano, sia per le attività commerciali, che hanno il diritto di proseguire la loro impresa economica in un contesto sereno e decorso.

Il tema della sicurezza, nella realtà, meriterebbe una riflessione più ampia, non solo limitandosi ai luoghi della stazione degli autobus, ma anche guardando alle frazioni e ai villaggi, che sono stati colpiti da parecchi episodi di furti e atti vandalici nel tempo.

L’Amministrazione comunale negli ultimi anni si è impegnata per provare a risolvere queste criticità, ad esempio con l’apertura di un ufficio della polizia locale sotto i portici della stazione, l’avvio del progetto smart city (da 2,4 milioni di euro) con l’installazione di 140 telecamere, con le prime posizionate proprio in largo Dante Alighieri collocate alcuni giorni fa. Mi domando però: quali ulteriori strumenti abbiamo per affrontare questo problema?

Il distaccamento della Polizia Locale in Largo Dante Alighieri.

 

A mio avviso l’intera questione è da considerare complessivamente, non solo dal punto di vista della sicurezza, con l’intervento e il lavoro delle forze dell’ordine, ma anche dal lato dei servizi sociali. Un’azione che non si limiti alla mera sicurezza, quindi, ma che si allarghi anche all’ambito educativo e della comunità, provando a intercettare le origini di quel disagio giovanile e a dare una risposta concreta.

Penso, in questo caso – prosegue Cagnini -, a progetti di educativa di strada, che già altri Comuni hanno messo in campo.

Gli educatori di strada si pongono spesso come mediatori e facilitatori nelle relazioni e cercano di rilevare disagi e bisogni di ogni singolo ragazzo, per condurre i singoli o il gruppo verso un vivere consapevole.

In parallelo, credo che il sindaco si dovrebbe fare promotore dell’attivazione di un tavolo allargato sovracomunale, affrontando la questione in ambito comprensoriale e integrato, coinvolgendo i servizi sociali, le associazioni del territorio, i Comuni limitrofi, le istituzioni comprensoriali, le forze dell’ordine e le scuole.

Quanto fatto finora – conclude il consigliere comunale -, è chiaro, non è stato sufficiente: per questo dobbiamo ulteriormente impegnarci, senza perdere tempo, mettendo in campo tutte le azioni necessarie per individuare azioni che possano migliorare la situazione e, auspicabilmente, porre la parola fine sulla vicenda».

 

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