Dimissioni di 9 consiglieri, commissariato il Comune di Valeggio

VALEGGIO SUL MINCIO - Nove consiglieri su 16 dimissionari. Il prefetto di Verona ha sospeso il Consiglio comunale, che sarà sciolto.

Alle dimissioni del vicesindaco Marco Dal Forno, dell’assessora Veronica Paon e del presidente del consiglio comunale Cesare Menini (ne avevamno scritto qui) si sono aggiunte le dimissioni di altri consiglieri comunali: su 16 consiglieri, si sono dimessi in 9.

Hanno presentato le dimissioni quattro consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza – Dal Forno, Paon, Menini e Remelli – unitamente ai cinque consiglieri dell’opposizione (dimissioni congiunte della minoranza). Il consiglio comunale di Valeggio sul Mincio decade.

Nonostante gli appelli del sindaco Gardone, la crisi manda a casa l’attuale Amministrazione. Il prefetto, con provvedimento emesso oggi, martedì 5, ha provveduto alla sospensione del Consiglio Comunale di Valeggio sul Mincio, avviandone la procedura per lo scioglimento (la legge prevede che ora sia il Presidente della Repubblica, su richiesta del Ministro degli Interni, a decretarne lo scioglimento), e ha nominata Commissario per la provvisoria gestione del Comune la dott.ssa Lucrezia Anna Maria Loizzo, Viceprefetto Vicario. Che sarà temporaneamente al vertice dell’amministrazione  fino alla nomina del commissario ad opera del Presidente della Repubblica, che condurrà Valeggio sul Mincio alle prossime elezioni, che si svolgeranno il 9 giugno 2024, in concomitanza con le europee.

Sia il commissario prefettizio che quello nominato dal Presidente della Repubblica potranno però svolgere solo atti di ordinaria amministrazione.

L’amarezza del sindaco Gardoni

Il sindaco Alessandro Gardoni commenta: “Oggi la realtà supera la fantasia. Nel mio lavoro da avvocato ne ho viste tante ma da amministratore al servizio della mia comunità mai avrei pensato che qualcuno coscientemente, con le proprie dimissioni, avrebbe messo a rischio attività e servizi essenziali per i valeggiani, per inseguire le proprie velleità ed alimentare il proprio livore. Dimissioni che vanno oltre la dialettica politica e le sensibilità di ognuno e che sono esclusivamente caratterizzate da egoismo, individualismo e miopia”, attacca Gardoni.

Che aggiunge: “Ma con quale faccia i dimissionari potranno camminare per Valeggio d’ora in poi? Con la loro scelta non potremo approvare il bilancio, getteremo alle ortiche i soldi pagati dai cittadini con le loro tasse, la macchina amministrativa non riuscirà a garantire l’ultimazione dei lavori della nuova scuola, prevista per maggio 2024, che avevamo deciso di avviare per dare un luogo più sicuro e all’avanguardia ai bambini – sottolinea con amarezza il sindaco –. Non si riuscirà a erogare i servizi del sociale in favore degli anziani, non si potrà investire sull’adeguamento infrastrutturale e la sicurezza. E tutto questo per cosa, per invidia nei confronti di Gardoni e per inseguire smanie di potere aizzati dal referente politico di turno? – si interroga Gardoni –. Si tratta di una pagina triste di storia valeggiana e a farne le spese saranno, come sempre, i cittadini”.

Il sindaco di Valeggio sul Mincio Alessandro Gardoni
Il sindaco di Valeggio sul Mincio Alessandro Gardoni.

 

 

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