Recesso: Comunità Montana fuori della Comunità del Garda

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ALTO GARDA – Mancano le risorse: la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano recede dalla Comunità del Garda, dall’Associazione comuni bresciani (Acb), e dall’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (Uncem). Lo ha deliberato l’Assemblea dell’ente altogardesano.

Tutti d’accordo i nove Comuni del Parco, tranne Salò e Tignale, rispettivamente rappresentati dall’assessore Graziano Gandi e dal sindaco Franco Negri, che hanno votato contro. «Il provvedimento – spiega il presidente della Comunità Montana, Davide Pace – ha ragioni esclusivamente economiche. Le quote associative costavano all’ente circa 11mila euro all’anno: troppi per l’attuale bilancio della Comunità Montana».

L’adesione all’Acb, ad esempio, comporta il versamento di una quota annuale pari a 2.711 euro, mentre la quota Uncem ammonta a 5.840 euro. La delibera che stabilisce il recesso da tali enti, a decorrere dal primo gennaio 2015, parla di una «preoccupante situazione economico-finanziaria dell’ente Comunità Montana» e comunica la volontà di «porre in essere una serie di misure di contenimento e razionalizzazione delle spese, tra le quali anche il recesso dall’adesione della Comunità ad associazioni ed organismi, al fine di migliorare le condizioni gestionali, di contribuire al miglioramento dei saldi finanziari di bilancio e di garantire la copertura delle spese per i servizi indispensabili». La legge prevede che gli enti associati hanno il diritto di recedere dalle associazioni di cui fanno parte entro il 31 ottobre di ogni anno, con conseguente esclusione dai ruoli dal primo gennaio dell’anno successivo.

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