Navigazione: meno diportisti, ma più indisciplinati

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LAGO DI GARDA – Pochi e indisciplinati. È l’identikit dei diportisti gardesani dell’estate 2014. Pochi perché il meteo non ha certo sorriso al comparto turistico, indisciplinati perché le sanzioni sono già il doppio di quelle elevate in tutto il 2013. 

Nonostante la pioggia che ha tenuto lontani dal lago molti diportisti (in luglio sul Garda si sono contati 23 giorni di pioggia), il navigante tipo del Garda è indisciplinato. Le infrazioni alle norme nautiche sono cresciute in modo esponenziale. Lo dicono i dati dell’operatività della Guardia Costiera: «In questa prima parte di stagione – spiega Pasquale Angelillo, vice comandante del Nucleo gardesano – abbiamo elevato 200 sanzioni amministrative. Le infrazioni, nonostante il cattivo tempo e la conseguente minor presenza di natanti in circolazione, sono già quasi il doppio rispetto a tutto il 2013, quando furono elevate 109 sanzioni».

La violazione più gettonata? «Il mancato rispetto della fascia costiera di sicurezza e la navigazione nelle aree riservate alla balneazione. A seguire il mancato rispetto dei limiti di velocità». Le norme basilari, insomma. «Sono soprattutto gli stranieri – continua Angelillo – ad incorrere in questi comportamenti irregolari, oltre che pericolosi per i bagnanti e per gli stessi naviganti». Benché la legge interregionale sulla navigazione sia consultabile da tutti sul sito della Comunità del Garda (lagodigarda.it), l’ente che coordina le tre Regioni gardesane che, assieme allo Stato, finanziano il servizio della Guardia Costiera, forse si sente la mancanza di un’informazione più capillare, anche in lingua straniera.

Anche perché il diportismo rappresenta una fonte di sviluppo economico irrinunciabile per il Garda e merita la dovuta attenzione. L’Osservatorio Nautico Nazionale stima che l’indotto di spesa complessiva prodotto dal diportismo sul Garda è vicino ai 40 milioni di euro annui, di cui una dozzina sono legati alla barca (ormeggio, manutenzione, carburante), mentre il resto crea indotto sul territorio (ristoranti, negozi, servizi, ecc.). In attesa di colmare il gap informativo con strumenti adeguati ai tempi (c’è l’idea di una app per smartphone, scaricabile gratuitamente, con tutte le info per una corretta e responsabile fruizione delle acque), la prevenzione è in carico alla Guardia Costiera, quotidianamente presente sul lago, questa estate con un staccamento anche a Garda, sul veronese, che si è affiancato alla sede di Salò e al distaccamento di Bogliaco.

Il Nucleo gardesano è operativo dal ’99, prima in forma stagionale, e dal 2005 in modo permanente, 365 giorni all’anno. Ne è responsabile il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, direttore marittimo della Capitaneria di Porto di Venezia; il comando è affidato al Capitano di Corvetta Sergio Colombo, coadiuvato dal vice Pasquale Angelillo. I marinai in forza al Nucleo sono 24, tre le unità navali (una motovedetta e due gommoni).

Le regole sulla navigazione

Rispetto della legge e dotazioni di sicurezza a bordo. Questi capisaldi della sicurezza di chi va per lago. Le disposizioni della legge interregionale vigente sul Garda sono chiare e inequivocabili: la navigazione a motore è consentita a non meno di 300 metri dalla riva, ad una velocità massima di 20 nodi nelle ore diurne e 5 in quelle notturne. La fascia di protezione della costa può essere attraversata, navigando perpendicolarmente rispetto alla riva, solo per la partenza e l’approdo. La fascia di protezione si riduce a 150 metri nel golfo di Salò, intorno all’isola del Garda e all’estremità del promontorio di Sirmione, ma la velocità non può mai superare i 5 nodi. Questo non vale, come noto, per le acque trentine, dove la navigazione a motore è proibita (le barche a vela possono azionare il motore ausiliario solo all’uscita dai porti, in caso di difficoltà o di assenza di vento).

Quanto alle dotazioni di bordo, sul Garda è sempre obbligatorio avere con sé: una cintura di salvataggio per ogni persona a bordo (i bambini dovrebbero indossarla sempre), un salvagente anulare con cima, una boetta fumogena, due fuochi a mano a luce rossa, fanali regolamentari e apparecchi di segnalazione sonora (per le barche che superano i 12 metri obbligatori anche il fischio e la campana). Prudenza consiglia anche di verificare sempre di disporre del carburante necessario per l’uscita, il rientro e un’ulteriore riserva per fronteggiare eventuali imprevisti. Altra norma non scritta, ma dettata dal buonsenso, è quella di controllare il meteo primo di lasciare il porto e di comunicare a familiari o operatori portuali rotta e destinazione. È importante avere con sé anche un telefono cellulare per chiamare il 1530 in caso si renda necessario attivare il pronto intervento nautico.

 

guardia costiera
I marinai della Guardia Costiera

Attività 2013 Nucleo gardesano Guardia Costiera

  • Richieste di intervento: 1.250
  •  Interventi effettuati: 77
  • Servizi congiunti con le altre forze dell’ordine: 35
  •  Persone soccorse o assistite: 190
  •  Decessi nel lago: 7 (5 bagnanti e 2 sub), 19 nel 2012
  •  Controlli effettuati: 390
  •  Sanzioni amministrative elevate: 109 (50% per navigazione in acque riservate alla balneazione).
  •  Imbarcazioni incagliate: 3
  •  Affondamenti: 2
  •  Collisioni tra natanti: 2
  •  Miglia percorse: 6.297 (2.750 delle quali per Sar, ovvero «search and rescue», ricerca e soccorso)
In navigazione all'isola del Garda
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