FeralpiSalò: fuori dalla Tim Cup a testa alta

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PERUGIA – I Leoni del Garda salutano la Tim Cup con una prestazione da applausi. Il presidente Pasini: “Oggi ho visto davvero bene la squadra”.

A testa altissima. La FeralpiSalò saluta la Tim Cup dopo la sconfitta di domenica 17 agosto allo stadio Curi, contro il Perugia: passa il Grifone con il risultato di 2-0. Un risultato che non rispecchia i valori visti in campo. Ma tant’è.

Primo tempo equilibrato. La differenza di categoria non si sente. Né si vede. Cavion sostituisce bene un Pinardi ai box precauzionali, e con Bracaletti e Fabris corre per cercare di coprire le avanzate di Crescenzi e Taddei e per lanciare il sempre frizzante Gulin con Abbruscato in rodaggio.

Il 3-5-2 di Camplone è didattico: in fase di spinta le ali vanno a creare superiorità numerica formando un attacco a 4, in copertura invece si chiude la cerniera a 5. Ma non basta per evitare le punture dei leoni del Garda, che già al 10’ colpiscono proprio con “The King” Abbruscato, capace di giare in porta un cross di Broli, ancor più bravo nel prepararsi ad effettuarlo inserendosi a rimorchio sulla mancina. La curva nord, gremita per il debutto ufficiale dei Grifone dopo la promozione in B, si ammutolisce per un secondo. Prima di suonare ancora la carica. Che ha il suo effetto: prima Fazzi (13’) e poi Falcinelli (25’) fanno tremare Branduani, che osserva il pallone sibilare a fil di palo dopo corte respinte del reparto di competenza di Leonarduzzi-Ranellucci. In mezzo, un bel sinistro da fuori area di Bracaletti, che restituisce il favore lasciando di stucco Koprivec. Il botta e risposta continua: Verre colpisce la parte alta della traversa al 39’, con un destro al volo da fuori coordinato direttamente da corner e spizzato da Branduani. Zerbo, dal canto suo, crea scompiglio a due passi dalla linea di porta, dando un brivido ai padroni di casa prima del doppio fischio. Equilibrio.

Nella ripresa, FeralpiSalò sempre attenta a ripartire con astuzia, senza mostrare il fianco e, anzi, dando la sensazione di avere più benzina nelle gambe e lucidità per fare male. Eccone la prova, al 7’, con l’azione più clamorosa del match: Fabris riesce a mettere in area un pallone teso, basso, all’altezza ideale tra porta e dischetto. Gulin, ben appostato, intercetta, stoppa e spara potente a botta sicura. Incredibile la parata del portiere del Perugia. La partita prosegue con azioni ambo i lati, e al 33’ c’è l’episodio chiave, quando Falcinelli indovina la password in area, girandosi veloce e lasciandosi atterrare da Carboni. Dagli 11 metri Taddei spiazza Branduani. Abbruscato al 41’ potrebbe già pareggiare mettendo il sigillo ad un’azione iniziata con una fuga in solitaria e terminata con un destro a lato. Poi, all’ultimo dei 3 minuti di recupero, ecco il raddoppio di Falcinelli che lascia l’amaro in bocca. Ma una testa altissima.

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