Tempo di lupi… convivere con i grandi carnivori

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TRENTO – La Provincia di Trento ospita sul proprio territorio i tre più importanti predatori presenti in Europa: il lupo, l’orso e la lince. Al lupo, in particolare, è dedicata la mostra “Tempo di lupi. La storia di un ritorno” ospitata al MUSE fino al 1 marzo 2015.

È un’esposizione che privilegia la visione soggettiva di coloro che hanno avuto o hanno oggi un rapporto con questo animale ma che offre anche un’occasione di riflessione sul suo ritorno naturale nei nostri boschi, il conflitto con l’uomo, la ricerca scientifica e il futuro di questo grande predatore. Sulla web tv  della Provincia autonoma di Trento un video di circa 9 minuti a cura dell’Ufficio Stampa che illustra finalità e contenuti dell’esposizione e del progetto Life Wolf Alps, indagando nel dettaglio un tema centrale: la convivenza tra lupo ed essere umano.

Un rapporto messo in evidenza da una serie di corner interattivi, reperti storici ed attuali. Un cacciatore del paleolitico, un allevatore medievale, un allevatore dei giorni nostri, un turista, un ricercatore ed anche un bambino: sono loro a raccontare il lupo partendo da un punto di vista personale ed emozionale, per arrivare ad una visione oggettiva e scientificamente mediata.

La mostra risponde ad una domanda: qual è l’importanza di avere orsi, lupi e linci nei boschi delle nostre montagne, spesso anche in vicinanza delle zone frequentate dall’uomo, e indica le soluzioni per cercare un equilibrio tra queste meravigliose presenze della natura e le attività umane alpine. Una convivenza possibile sulla base del rispetto e della tutela.

Ecco il video di presentazione della mostra predisposto dalla Provincia di Trento

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La mostra

Mi piace il lupo, ma mi spaventa anche un po’. Mangia i porcellini, la nonna e Cappuccetto Rosso. Ha i denti grandi e appuntiti…: racconta la piccola Margherita, uno dei personaggi che, con il suo sguardo curioso conduce il visitatore alla scoperta della mostra «Tempo di lupi».
Dal 20 dicembre al primo marzo, un’esposizione che racconta il lupo partendo da sei punti di vista soggettivi ed emozionali, attraverso corner interattivi e reperti storici e attuali.
Grazie alla mediazione di questi protagonisti, il visitatore approda a una consapevolezza oggettiva e scientificamente corretta, per sfatare credenze e superstizioni, con il rigore e l’onestà della ricerca.
Ecco quindi – in mostra – la voce di un ipotetico cacciatore paleolitico, testimone di un rapporto quasi mistico e magico, più primitivo e naturale verso il lupo; quella di un allevatore medioevale che narra un periodo storico drammatico per l’uomo, in cui quest’animale è stato consegnato al tempo nelle forme di un’entità malvagia.
C’è poi il pensiero di un allevatore dei giorni nostri, categoria che oggi maggiormente risente del ritorno del lupo; la visione del turista, affascinato e attratto dal carnivoro, ma al contempo impaurito dall’idea di un incontro; l’interesse di un ricercatore che lo studia e che vorrebbe trasferire le sue conoscenze a tutta la cittadinanza, lo sguardo del bimbo, infine, che ha paura dell’animale, così come viene rappresentato in tante fiabe, ma che ne subisce anche il fascino e la tenerezza.
Attraverso il suo racconto, il bambino porta in superficie una visione del mammifero legata all’immaginario favolistico, pauroso ma al tempo stesso affascinante, accompagnando l’adulto in un viaggio a ritroso nel tempo.
Una selezione di cartoon e di libri a tema fa da spunto per un approfondimento sul futuro di questo animale, sulle problematiche che ne mettono a rischio la sopravvivenza – dalla frammentazione di areale all’ibridazione, dal bracconaggio alla morte per investimento – consentendo di sostituire alla diffidenza innata nei confronti di questo animale un’informazione scientifica corretta e razionale.

Info sul sito del MUSE

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