Vertigine chiude il ciclo noir di Lunedì Cinema

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RIVA DEL GARDA – «Vertigine», il celebre noir del 1944 di Otto Preminger chiude, lunedì 9 febbraio a Riva, il ciclo «Il colore nero: dark lady e film noir».

Ultimo appuntamento con il terzo ciclo tematico del cineforum «Lunedì Cinema», organizzato dal centro culturale «La Firma» di Riva del Garda insieme ad Altogarda Cultura (il Servizio di attività culturali intercomunale dei Comuni di Arco e di Riva del Garda), in collaborazione con la Federazione Italiana Cineforum.

La chiusura è affidata a “Vertigine” (titolo originale: «Laura») con Gene Tierney, Vincent Price, Dana Andrews, Judith Anderson, Clifton Webb.

L’ingresso avviene esclusivamente con tessera FIC (sottoscrivibile la sera della proiezione, al costo di 10 euro, 5 euro per gli studenti fino ai 25 anni d’età), valida per l’intera stagione. La proiezione si svolge all’auditorium del Conservatorio di Riva del Garda con inizio alle ore 21. Il film ha una durata di un’ora e 28 minuti.

L’ispettore di polizia Mark McPherson deve investigare sull’omicidio di Laura Hunt, bellissima direttrice pubblicitaria trovata con il volto sfigurato nel proprio appartamento. La donna era entrata nel mondo della pubblicità grazie all’appoggio e alla considerevole influenza del giornalista Waldo Lydecker. McPherson conosce anche il fidanzato di Laura, Shelby Carpenter, la sua ricca zia, Ann Treadwell, e la sua fidata cameriera, Bessie Clary. Attraverso la testimonianza dei suoi amici e leggendo le sue lettere e il suo diario, McPherson inizia a conoscere Laura e lentamente si innamora della donna morta, particolarmente attraverso il suo ritratto posto sopra il camino. Egli diventa ossessionato, e usando la scusa di cercare di risolvere l’omicidio, si intrattiene sempre di più nel suo appartamento ed è a questo punto accusato da Lydecker di essersi innamorato della donna.

Una notte, McPherson si addormenta sotto il ritratto. Viene svegliato all’improvviso dal rumore di qualcuno che entra nell’appartamento: è Laura, che appare come un sogno o un fantasma. Ripresosi dallo shock, McPherson capisce che la vittima è Diane Redfern, una modella della stessa agenzia di Laura, accusata da Lydecker di avere una relazione con Shelby. Si scoprirà infine che l’assassino è Lydecker, innamorato e geloso degli uomini di Laura, che per paura di perderla data la sua decisione di sposare Shelby, era andato a casa sua a ucciderla. Ma non si era accorto, per il buio della stanza, di aver invece ucciso Diane che era lì con Shelby. Laura se ne era infatti andata in campagna a riflettere sul matrimonio ed era ricomparsa ignara di tutto.

Il film ha vinto l’Oscar alla miglior fotografia in bianco e nero (Joseph LaShelle) ad ha avuto quattro candidature: attore non protagonista (Clifton Webb), regista (Otto Preminger), sceneggiatura non originale adattata (Jay Dratler, Samuel Hoffenstein ed Elizabeth Reinhardt), miglior scenografia in bianco e nero (Lyle R. Wheeler Leland Fuller e Thomas Little). Nel 1999 il film è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

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