San Felice, la minoranza chiede spazi democratici

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SAN FELICE – Scrive gruppo consiliare “Idee in Comune” che lamenta la mancanza di spazi democratici di confronto e partecipazione a San Felice del Benaco.Ecco la lettera

Egr. Direttore,

a San Felice del Benaco è in atto, da parte della maggioranza consiliare, una voluta e consapevole riduzione degli spazi di confronto democratico, nonché un sistematico tentativo di annullare qualsiasi azione consiliare della minoranza.

Questa non è l’impressione dei membri di minoranza, e quindi di parte, ma sono i fatti a dimostrarlo.

Il nostro Gruppo Consiliare ha chiesto, a più riprese, la creazione di commissioni – consiliari e non – al fine di poter portare, in un luogo operativo istituzionalmente riconosciuto, le nostre proposte e lì discuterle, lontano dallo scontro politico che può nascere in altri contesti. Abbiamo proposto queste commissioni anche, e soprattutto, per dar vita ad un circuito virtuoso che potesse portare alla partecipazione attiva della cittadinanza, interessandola e coinvolgendola nelle scelte importanti per la comunità.

Abbiamo ricevuto in risposta la quasi totale cancellazione delle commissioni facoltative esistenti che, val la pena ricordare, erano a costo zero per le casse comunali.

Le uniche commissioni sopravvissute alla scure del sindaco Rosa sono state la Commissione Urbanistica, che però in un anno si è adunata una sola volta per ratificare le decisioni della Giunta, la commissione per la scuola materna e infine il Comitato Scientifico della Raccolta Civica Museale Bartholomeo Zane de Portesio. Per quest’ultimo, dopo un anno, non sono nemmeno partite le procedure per la selezione dei candidati.

Altra commissione – questa obbligatoria – dove sono presenti membri nominati dalla minoranza, è la commissione biblioteca che, al momento in cui scriviamo, non si è mai riunita.

Abbiamo chiesto di dar vita ad una serie di tavoli operativi per affrontare insieme una serie di problemi che riguardano il nostro territorio. Ci vengono in mente ad esempio temi come la presenza dei rifugiati nel nostro comune, le grandi opportunità promozionali che il nostro territorio potrebbe cogliere grazie ad Expo 2015, la complessa gestione dei rifiuti che sta andando verso la raccolta differenziata porta a porta ed in fine il problema che San Felice del Benaco soffre a causa della carenza del trasporto pubblico locale.

Abbiamo sempre ricevuto risposte negative, a riprova che il sindaco Rosa o non ha idee da condividere oppure non intende dar vita a luoghi democratici di confronto e partecipazione. Abbiamo ricevuto una risposta negativa anche quando abbiamo chiesto di approvare una delibera che voleva incrementare la trasparenza amministrativa oltre a quanto già previsto dalle normative. Una delibera, quella da noi proposta, che faceva proprie le linee guida proposte dall’Associazione “Libera” di Don Ciotti.

Sono anche altri gli esempi che possiamo portare per rafforzare le nostre dichiarazioni. Esempi più banali come il non indicare correttamente, nell’ordine del giorno dei consigli comunali, l’oggetto delle mozioni, interrogazioni ed interpellanze riducendo di fatto, agli occhi dei sanfeliciani, l’impegno che il nostro gruppo sta mettendo in atto.

Abbiamo portato avanti una battaglia legata alla verbalizzazione dei consigli comunali. Verbalizzazione che lascia molto a desiderare e che di fatto non è più un patrimonio della cittadinanza. Una verbalizzazione carente, caratterizzata oltretutto dall’omessa indicazione nella sua stesura delle nostre dichiarazioni, anche quando da noi espressamente richiesto. Un fatto che può sembrare banale, ma di estrema gravità e che mette in discussione il prestigio dello stesso Consiglio Comunale.

Non possiamo quindi esimerci dall’evidenziare come anche il più importante momento istituzionale per una comunità democratica, come dev’essere in un comune, sia considerato una mera formalità per questa maggioranza.

I Consigli Comunali vengono convocati raramente – ogni tre mesi, un lasso di tempo mai visto prima nel nostro comune – con ordini del giorno di 8-10 punti. Le convocazioni avvengono nei tempi previsti dal regolamento (redatto prima delle modifiche legislative che hanno di fatto eliminato i permessi lavorativi a disposizione dei consiglieri comunali) ciò significa che abbiamo a disposizione circa 8-10 ore per documentarci se non meno, come nel caso dell’ultimo consiglio quando la pubblicazione online del materiale è avvenuta con un giorno di ritardo rispetto a quanto previsto.

Tuttavia ciò non impedisce al nostro gruppo di arrivare sempre e comunque preparati ed entrare nel merito di ogni singolo punto. La preparazione politica e tecnica della nostra minoranza ci permette di argomentare le nostre scelte e non è mai accaduto, quando abbiamo votato contro le scelte del sindaco Rosa, che da parte nostra non arrivasse una proposta alternativa o correttiva a quanto in discussione.

Siamo preoccupati per il futuro del nostro Comune. Ci appelliamo alle cittadine ed ai cittadini di San Felice del Benaco che hanno ancora chiaro il concetto di Democrazia. A questi non chiediamo di sostenerci, ma di ascoltarci. Di ascoltare cosa abbiamo da dire e proporre. Vogliamo quindi mettere a loro disposizione gli strumenti per valutare serenamente il nostro operato e, cosa più importante, quello della maggioranza.

Cordiali Saluti

Simone Bocchio, Simone Zuin, Bruno Baldo, Sandra Tarmanini

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