45 bis, la soluzione? Abbassare la sede stradale!

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GARGNANO – È la proposta del gruppo «Idee in comune» di Gargnano per risolvere il problema degli ingorghi nei tunnel tra Gargnano e Tignale: «Se il problema delle gallerie è l’altezza, abbassiamo la sede stradale».

Scrive il capogruppo Bruno Bignotti: «Vogliamo tenere alta l’attenzione e proporre una soluzione sul problema della 45 bis nel tratto della galleria di Gargnano che sta creando ancora disagi, code chilometriche, utenti imbufaliti e turisti esterrefatti, provocando inoltre un grave danno economico e di immagine per tutte le nostre località dell’alto Garda e di tutto il Garda nella sua totalità».

«La nostra soluzione è semplicissima – dice Bignotti – e parlando con ingegneri, facendo i calcoli dovuti  è considerata fattibile e di immediata esecuzione: abbassare la sede stradale. Dato che il problema non è la larghezza ma l’altezza, basterebbe abbassare la sede stradale, creando degli archi contrari di spinta se ritenuti necessari. La scarifica notturna permetterebbe la viabilità giornaliera e se fosse necessario la Strada dei Dossi, chiusa già dagli anni ‘70 e riaperta 45 minuti per l’inaugurazione della pista ciclabile, costata più di 1,4 milioni di euro e chiusa subito dopo, se messa veramente in sicurezza, potrebbe essere utilizzata per le emergenze. Qualcuno la riterrà una idea assurda, assurda perché costerebbe troppo poco».

Bignotti non risparmia critiche nei confronti di quelle istituzioni che dovrebbero farsi carico della disastrosa situazione in cui giace la Gardesana Occidentale: «Non capiamo la posizione della Comunità Montana, nella persona del suo presidente, che non ci risulta “batta i pugni” nei posti dovuti e forse, un poco maliziosamente, si potrebbe quasi pensare ci sia la paura che il problema del tunnel di Gargnano diventi primario rispetto a quello di Valvestino (che costerebbe 32 milioni di euro).

«Forse – aggiunge il capogruppo di Idee in Comune – bisognerebbe avere solo il coraggio di mettere nel piatto delle priorità le opere in base alla necessità di tutto il nostro territorio. Inoltre  si parla di nuovi progetti, ma che fine ha fatto il progetto degli anni ‘80 commissionato dalla Comunità Montana? Noi cittadini, il territorio dell’alto lago e il Garda tutto, abbiamo bisogno si soluzioni concrete, possibili e immediate. Non c’è più tempo da perdere».

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