Velista ferito al collo da un kite

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ALTO GARDA- È successo venerdì a Torbole. Si riaccende il dibattito sulla coesistenza nella zona trentina del lago delle imbarcazioni a vela e dei kite surf.

I fatti sono riportati da un articolo del quotidiano Trentino: «Battista Gaiotto, socio del Circolo Vela Torbole, stava bordeggiando a bordo di un catamarano Nacra nel tratto di lago del confine tra il Trentino ed il Veneto e la Lombardia, in una zona in cui è libera la navigazione degli scafi a vela ed i kite surf… All’improvviso, oltre la prua della barca è caduto in acqua un “aquilone” o kite che con la forza del vento mediante sottili cavi di nylon/teflon traina il surfista… Uno di questi cavi ha colpito al collo Battista Gaiotto procurandogli una dolorosa ferita di parecchi centimetri. Un taglio al collo, quasi una bruciatura, che fortunatamente non ha lesionato organi importanti».

Causalità ha voluto che l’incidente si verificasse propri nel giorno in cui i presidenti dei Circoli velici del Garda trentino si erano riuniti per ribadire l’impossibilità della coesistenza nella zona trentina del lago delle imbarcazioni a vela e dei kite surf per una serie di motivazioni ambientali e tecniche.

Il dibattito è aperto.

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